Disegnare la città
Disegnare la città non è una semplice mostra ma un viaggio nella storia dell’arte e dell’architettura torinese che – coinvolgendo un gran numero di istituzioni cittadine – vuole ritrovare nel passato le sinergie e le ispirazioni utili al nostro futuro.
Comunicato stampa
Disegnare la città non è una semplice mostra ma un viaggio nella storia dell’arte e dell’architettura torinese che - coinvolgendo un gran numero di istituzioni cittadine - vuole ritrovare nel passato le sinergie e le ispirazioni utili al nostro futuro.
Tra Ottocento e Novecento l’Accademia Albertina fu una fucina di formazione e ricerca che contribuì a definire la nuova immagine di Torino nel processo di trasformazione da città capitale a città industriale. Obiettivo del progetto è illuminare questa vicenda, e ciò che fu attorno ad essa, attraverso un percorso fatto di disegni architettonici e preziosi e affascinanti progetti decorativi, solitamente inaccessibili al pubblico.
L’eclettismo è lo stile principale del tempo indagato dal progetto. Le sue matrici culturali permettono una nuova libertà al progettista, aperto ad ampi repertori, che spaziano nella storia e nei luoghi. A inizio Novecento, in contemporanea con l’approccio eclettico, si diffonde il Liberty che, a partire dall’Esposizione internazionale d'arte decorativa moderna del 1902, trova nell’Albertina terreno fertile di sperimentazione.
A Torino le pianificazioni della seconda metà dell’Ottocento sono esempi di sperimentazione di una nuova immagine urbana, sintesi di decoro e qualità dello spazio pubblico. Il disegno uniformato degli isolati, in prosecuzione della griglia urbana romana e soprattutto barocca, si accompagna a novità compositive come bovindi, torrette, abbaini e decori con figure umane, ritratti, fregi, timpani, cornici a stucco o in litocemento, che interpretano con fantasia e forse anche ironia, i dettami della storia.
Nelle sale della Pinacoteca Albertina a riempire gli occhi di bellezza saranno soprattutto i meravigliosi acquerelli di Giulio Casanova (1875 – 1961), docente di Decorazione che con grande maestria ideò e dipinse gli elementi artistici dei suoi straordinari progetti: dal caffè Baratti & Milano in piazza Castello a Torino, al Treno Reale concepito in preparazione del matrimonio tra Umberto di Savoia e Maria José del Belgio e ancora oggi a servizio della Presidenza della Repubblica. Opere originali solitamente conservate nel caveau dell’Albertina e che verranno esposte accanto ad immersive scenografie multimediali che gli allievi di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti hanno progettato e realizzato nei mesi scorsi.
Si tratta quindi di un progetto espositivo che vuole far riaffiorare l’energia creativa e propositiva che trasformò Torino negli anni della Belle Époque. Decenni di fervore in cui l’arte dei maestri dell’Albertina come Giulio Casanova era a servizio di un poliedrico ventaglio di committenti, dal mondo ecclesiale - in mostra anche i progetti per la teca della Santa Sindone e per l’urna di San Giovanni Bosco - a quello civile, che ha nelle Poste Centrali di via Alfieri il suo esempio più significativo.
Coordinati da Paola Gribaudo - Presidente dell’Accademia Albertina e ideatrice del progetto sostenuto anche dal Direttore Edoardo Di Mauro e dal Consiglio Accademico - hanno collaborato alla mostra e al relativo catalogo: Guido Montanari, curatore della sezione dedicata alla storia dell’architettura e della città, Giorgio Auneddu Mossa, studioso dell’opera di Giulio Casanova, e Andrea Merlotti che propone una inedita lettura dei progetti del treno reale, tra antichi simboli e nuovi messaggi di una “reggia viaggiante”.
Molti insegnanti e allievi dell’Accademia di Belle Arti hanno lavorato per mesi al progetto espositivo, dal Corso di Fotografia del prof. Fabio Amerio, per la riproduzione digitale delle opere, alla Scuola di Scenografia della prof.ssa Elisabetta Ajani, che insieme ai docenti Mattia Gaido e Daria Baiocchi, ha coordinato gli allievi nella realizzazione di splendidi allestimenti multimediali che saranno visibili presso la Pinacoteca Albertina e che sono nati grazie alla collaborazione con il Teatro Regio per il prestito di alcuni costumi di scena di Fedora, con l’associazione culturale Le Vie del Tempo per le affascinanti ricostruzioni storiche di abiti e pose della Belle Époque e con Baratti & Milano che donerà ai primi mille visitatori della mostra una tavoletta di cioccolato imbustata in una stampa dorata da collezione che ripropone i modelli decorativi di Casanova.
La Scuola di Scenografia dell’Albertina, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, ha inoltre realizzato un suggestivo allestimento multimediale attorno alla statua della Minerva, scolpita da Vincenzo Vela e situata nella corte d’onore del Rettorato. L’installazione multimediale rientra anche nell’ambito di Universo, il palinsesto annuale di proposte culturali che l’Ateneo offre alla cittadinanza con l’intento di trasformare il sapere in bene comune.
Partecipa al progetto anche SIAT, Società degli Ingegneri e Architetti in Torino, con un calendario di cinque incontri descritti nel calendario allegato al comunicato. Grazie a SIAT potremo usufruire della APP Architettour Itinerari di Architettura a Torino.
Con il progetto Disegnare la città collaborano inoltre: l’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Torino, l’Università degli Studi di Torino, il Museo Storico Reale Mutua, il Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, il Museo Nazionale dell’Automobile, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, il Museo Nazionale del Cinema, il Teatro Stabile di Torino, il Conservatorio Giuseppe Verdi, l’ATTS - Associazione Torinese Tram Storici, l’Associazione Commercianti via Po e i Rotary Club Torino Palazzo Reale e Torino Re Umberto.
Con il supporto di questi partner verrà proposto alla città un ricco programma di eventi culturali, connessi ai temi della mostra e calendarizzati nei cinque mesi del progetto, dal 1 ottobre 2021 al 1 marzo 2022.
Il catalogo, che raccoglie i contributi di tutte queste istituzioni, è edito da Albertina Press in co-edizione con Gli Ori - Editori Contemporanei.
Il progetto ha il patrocinio della Regione Piemonte e della Città di Torino ed è realizzato con il sostegno della Reale Mutua Assicurazioni, della Fondazione CRT, della Camera di Commercio di Torino, dell’Università degli Studi di Torino e di Baratti & Milano.