Diego Soldà – La cava delle nuvole bianche

Informazioni Evento

Luogo
ATIPOGRAFIA
Piazza Campo Marzio, 26 , Arzignano, Italia
Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle ore 9:30 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:30.

Vernissage
24/03/2023

su invito

Artisti
Diego Soldà
Curatori
Luca Massimo Barbero
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
arte contemporanea, personale
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Una mostra personale di Diego Soldà.

Comunicato stampa

Atipografia giunge alla sua quinta esposizione e presenta LA CAVA DELLE NUVOLE BIANCHE, mostra personale di Diego Soldà a cura di Luca Massimo Barbero.

Da sabato 25 marzo a domenica 14 maggio 2023, negli spazi della galleria ad Arzignano (Vicenza), sarà possibile esplorare il complesso lavoro dell’artista nato ad Arzignano nel 1981 e che ha nella vicina Chiampo il proprio studio. Diego Soldà è un pittore che lavora con il rigore di uno scienziato e che studia il tempo e la gestualità nelle loro interazioni con i materiali. Il risultato della sua ricerca è una pittura che talvolta diventa tridimensionale, facendosi scultura, e che dà forma concreta all’attesa e al tempo nel suo realizzarsi nello spazio.

Il titolo della mostra, La cava delle nuvole bianche, rimanda al cuore della poetica dell’artista e allude al contempo alle stratificazioni che spesso caratterizzano i giacimenti di rocce sedimentarie e al senso di luminosa leggerezza che produce lo strato candido che in genere costituisce la finitura delle opere di Soldà.
Soldà pratica un’azione che ricerca le radici dell’atto del dipingere: il colore viene steso in una tanto semplice quanto complessa struttura di stratificazioni cromatiche, gesto dopo gesto, assumendo una forma plastica.
L’uso della pittura, tuttavia, non è analitico. L’interesse è nel materiale, nello spessore della tempera e non nelle potenzialità cromatiche. Le opere più recenti legano toni bruni, terrosi, passando dal grigio al marrone, mentre lavori precedenti si compongono di passaggi tonali più marcati e colori più vividi permettendo una lettura dell’artista come in una sorta di diario intimo e personale.

La mostra è accompagnata da un catalogo che racchiuderà le immagini dei lavori di Soldà assieme alle opere esposte nello spazio di Atipografia ed un dialogo tra il curatore Luca Massimo Barbero e l’artista.
DIEGO SOLDÀ
(1981) nato a Arzignano (Vi), vive e lavora a Chiampo (Vi).
Un pittore con il rigore di uno scienziato che studia il tempo e i gesti quando interagiscono con i materiali. Il risultato sono dipinti che a volte diventano tridimensionali, trasformandosi in scultura, e che danno forma concreta all'attesa. Diego Soldà si è formato tra Venezia e Milano. Giovanissimo, inizia ad esporre in laguna partecipando alla 83.ma, 84.ma e 85.ma collettiva Bevilacqua La Masa e prende parte a numerose mostre collettive e personali, esponendo, tra gli altri, presso: Museo della Permanente, Milano (2002); Basilica Palladiana, Vicenza (2004); Pinacoteca Nazionale, Bologna (2007); Galleria Arrivada, Coira, Svizzera (2013); Galleria Cart, Monza (2014); Palazzo Monferrato, Alessandria (2015); Galleria San Fedele, Milano (2016); Forte di Gavi, Alessandria (2016); Dimora Artica, Milano (2016); Surplace Artspace, Varese (2018).

LUCA MASSIMO BARBERO
Luca Massimo Barbero è studioso e critico d’arte, Direttore dell’Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Giorgio Cini, già Curatore Associato della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, membro del comitato scientifico della Collezione Farnesina e Curatore Associato delle Collezioni di Arte Moderna e Contemporanea di Intesa Sanpaolo.
Curatore presso istituzioni d’arte moderna e contemporanea nazionali e internazionali come il Moderna Museet di Stoccolma, il Kunsthaus di Zurigo, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York e la Biennale di Venezia. Specializzato in arte italiana e americana del secondo dopoguerra, è autore di numerose pubblicazioni d’arte contemporanea.

ATIPOGRAFIA
Atipografia ad Arzignano, in provincia di Vicenza, riapre nel maggio 2022 con spazi completamente rinnovati e con un progetto culturale inedito. L’antica tipografia arzignanese dà vita a un programma che coniuga la dimensione commerciale con la vocazione culturale, attraverso la duplice azione di una associazione culturale e di una galleria commerciale. Questa dimensione ibrida integra e completa il lavoro che Elena Dal Molin ha condotto per anni a sostegno e sviluppo delle arti e degli artisti, dando vita a un crocevia del contemporaneo nel cuore del Nord-Est. La nuova identità si colloca nel segno della prosecuzione di luogo per gli artisti, per le persone e per le idee che da sempre Atipografia ha voluto disegnare.
Mentre infatti prosegue l’attività storica dell’Associazione, iniziata nel 2014 come no-profit per residenze d’artista e progetti site-specific, l’apertura della galleria d’arte contemporanea proporrà una nuova stagione di progetti espositivi e una propria scuderia di artisti di diverse generazioni e provenienza geografica. Il progetto di Atipografia riprende così il suo corso con una rinnovata energia, scandita anche dagli ingenti lavori di adeguamento funzionale iniziati alla vigilia della pandemia, realizzati dallo studio AMAA che si è occupato del progetto di restauro, realizzando ambienti di grande fascino in cui fare ricerca, esporre, incontrarsi e persino abitare.
La mostra personale di Arcangelo Sassolino (1967), Il vuoto senza misura, promossa dall’Associazione, ha inaugurato la riapertura degli spazi rinnovati il 21 maggio scorso. Altre mostre: Unplugged di Mats Bergquist, Gregorio Botta, Mirko Baricchi, Mattia Bosco; Limbo Incerto di Denis Riva; La forma delle parole di Stefano Mario Zatti a cura di Robert Phillips e Matilde Nuzzo.