Diego Cibelli – Feed me with domestic stuff

Informazioni Evento

Luogo
MADE IN CLOISTER
Piazza Enrico De Nicola 46 80139 , Napoli, Italia
Date
Dal al

da Mercoledi a Venerdì dalle 17.00 alle 21.00
Ingresso contingentato e con obbligo di prenotazione nel rispetto dell’ultimo DPCM
Cloister Bar e Refettorio : dalle 11.00 alle 18.00 bar / pranzo/ aperitivo

Vernissage
05/02/2021

ore 11-21

Generi
arte contemporanea, personale
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FEED me with domestic stuff , una esposizione di oggetti in porcellana dell’artista Diego Cibelli.

Comunicato stampa

La Fondazione Made in Cloister è lieta di annunciare l’ampliamento dei propri spazi con il recupero di un’altra area del complesso Monumentale di Santa Caterina a Formiello. L’originaria galleria di collegamento tra le due ali del Chiostro, diventa LAB.Oratorio , uno spazio multidisciplinare che sarà inaugurato venerdì 5 febbraio con FEED me with domestic stuff , una esposizione di oggetti in porcellana dell’artista Diego Cibelli.
LAB.Oratorio arricchisce il programma culturale di Made in Cloister costituendo un “project space” dedicato alla ricerca, sperimentazione ed esposizione, ma anche luogo di incontri, proiezioni e teatro. Adiacente al Chiostro, ma al primo piano, ha già ospitato vari progetti laboratoriali ed espositivi. Nel 2020 la Fondazione ha invece deciso di restaurare lo spazio e di riaprirlo con un progetto legato proprio al rapporto tra artisti ed artigiani cuore del progetto “Bottega Made in Cloister”.
Feed Me with domestic stuff di Diego Cibelli è una collezione di oggetti in porcellana unici , che raccontano una nuova relazione tra essere umano ed ambiente, quando l’ambiente di riferimento diventa la casa vissuta in maniera totalizzante. Gli oggetti in questo caso si trasformano. Oltre alla loro funzionalità , gli viene chiesto di essere qualcosa di più. Diventano così incarnazione di ciò che non ci è possibile raggiungere: l’esterno, l’esotico. E così l’ambiente domestico si arricchisce di lampade con zampe di leone, vasi-cuscini in porcellana adornati con piante e frutti. Ed è un gioco anche con la porcellana, materia idealizzata a sacro e fragile che qui diventa protagonista di giochi ironici, di uso quotidiano e di ambienti intimi.
Nel momento di incertezza che stiamo vivendo, in cui la capacità di adattarsi ad una realtà che muta in maniera costante e veloce è fondamentale, è ancora più importante che i luoghi dell’arte assumano il ruolo di promotori di ricerca e creatività ma anche di supporto per artisti locali e, allo stesso tempo del patrimonio delle tradizioni artigianali.

L’opening della mostra è stata organizzata durante l’intera giornata di venerdi 5 febbraio in modo da consentire al pubblico di visitare le esposizioni in totale sicurezza e di sostare al Cloister Bar per il brunch o per un drink, esclusivamente con servizio al tavolo e su prenotazione.

Fondazione Made in Cloister
Lo spazio dell’ex-Chiostro della Chiesa di S. Caterina a Formiello, affidato alla Fondazione Made in Cloister nell’ambito di un articolato progetto di rinascita e rigenerazione dell’area di Porta Capuana, è stato inaugurato nel Maggio 2016 - dopo un lungo lavoro di recupero e restauro - con la grande mostra di Laurie Anderson, The Withness of the Body. Da allora la Fondazione invita artisti internazionali a realizzare un progetto artistico site-specific in grado di dialogare con lo spazio, con il quartiere e con le tecniche artigianali locali. Tadashi Kawamata, Mimmo Paladino, Liu Jianhua, Natee Utarit e Nicola Samorì, prima di Sergio Fermariello, sono stati protagonisti di progetti realizzati dalla Fondazione nel perseguimento del sua missione di rilanciare le tradizioni artigianali rinnovandole con spirito contemporaneo grazie alla collaborazione di artisti e designer.

Diego Cibelli
Negli ultimi anni, e durante la sua ricerca presso il Dipartimento di Design della Seconda Università di Napoli, Diego Cibelli si è concentrato sul medium installativo come strumento di indagine sui diversi aspetti dell’abitare, identificando una rilevante dimensione culturale nella funzione stessa del risiedere in un luogo.
Con la messa in moto di una serie di referenze culturali e visive, Cibelli costruisce scenari che guidano a loro volta il disegno progettuale delle installazioni. Ogni scenario, inteso come insieme di relazioni immateriali e materiali tra uomo e paesaggio, è concepito come un habitat e composto da più installazioni, prodotte nella materia vivente della porcellana, ed organizzate in una dimensione narrativa.
Il suo lavoro è stato esposto in varie occasioni in Italia e all’estero: al PAN di Napoli nel 2012, a CastelSant’Elmo (Na) nel 2012 e nel 2013, al Kunsterhaus bethanien Berlin nel 2013 e alla Galleria Atelier 35 di Bucurest (spazio privato espositivo) nel 2013. Alla galleria Augeo Art space a cura di Elena Forin e Claudia Löffelholz, LaRete Art Projects. Partecipazione alla mostra del premio Maretti Cuba. Selezioanto da Eugenio Viola. 2015. Al MSU Museo d’Arte contemporanea di Zagabria

mostra curata da Adriana Rispoli per la media facade 2016. Nel 2018 Partecipa alla mostra Mine ai Bagni di Porta Venezia, Milano con Ali Kazma. Nel 2019 ha sostenuto una residenza d’arte in Buenos Aires organizzata dall’istituto IGAV e il ministro degli affari esteri in collaborazione con l’istituto di cultura italiano in Argentina, la residenza si è conclusa con un solo show presso l’istituto di cultura argentino. Sempre nel 2019 Cibelli con la curatela di Maria Teresa Annarumma realizza un solo show a Berlino presso lo spazio espositivo Haus1.
Cover: Ph Credits : Francesco Squeglia