Die Schule von Yokohama / Die Schönheit des Augenblicks

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO RIETBERG
Gablerstrasse 15 8002 , Zürich, Switzerland
Date
Dal al
Vernissage
07/07/2012

ore 11

Contatti
Email: info.lac@lugano.ch
Sito web: http://[email protected]
Generi
fotografia, disegno e grafica
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Die Schule von Yokohama. Frauen in der frühen japanischen Fotografie, è costituita da 50 opere della Collezione «Ceschin Pilone – Fagioli» del Museo delle Culture della Città di Lugano. Il percorso fotografico farà anche da contraltare alla contemporanea esposizione dedicata alla bellezza femminile nelle stampe dell’ukiyo-e, intitolata Die Schönheit des Augenblicks. Frauen im japanischen Holzdruck.

Comunicato stampa

VETRINA ZURIGHESE PER LE BELLEZZE
GIAPPONESI DEL MUSEO DELLE CULTURE
Dopo Lugano, Venezia e Napoli le fotografie della Collezione
«Ceschin Pilone - Fagioli» saranno presentate al Museo Rietberg
Gentili Signore, Egregi Signori,
Il 7 Luglio 2012, alle ore 11.00, il Museo Rietberg di Zurigo presenterà al pubblico
l’esposizione temporanea Die Schule von Yokohama. Frauen in der frühen
japanischen Fotografie, costituita da 50 opere della Collezione «Ceschin Pilone -
Fagioli» del Museo delle Culture. Il percorso fotografico farà anche da contraltare alla
contemporanea esposizione dedicata alla bellezza femminile nelle stampe dell’ukiyo-e,
intitolata Die Schönheit des Augenblicks. Frauen im japanischen Holzdruck. Le due
esposizioni temporanee saranno aperte al pubblico sino al 14 Ottobre.
Die Schule von Yokohama costituisce un nuovo e significativo tassello del lavoro di ricerca e
di valorizzazione condotto dai ricercatori dell’Heleneum sul fondo di 5.185 fotografie
realizzate in Giappone fra il 1860 e il 1910, con la tecnica della stampa
all’albumina, e colorate a mano da artisti del tempo. Il lavoro di ricerca ha già avuto
come suoi esiti le esposizioni temporanee ospitate nel 2010 a Lugano (Villa Ciani), nel
2011 a Venezia (Palazzo Franchetti) e nel 2012 a Napoli (Villa Pignatelli), accompagnate
da un catalogo illustrato di oltre 360 pagine giunto ormai alla sua terza edizione. In
occasione della mostra zurighese, oltre al volume in italiano a cura di F. Paolo Campione e
Marco Fagioli (Giunti, Firenze), il Museo Rietberg pubblicherà in tre lingue un opuscolo di
approfondimento sulla Scuola di Yokohama a cura del Museo delle Culture.
Gran parte delle opere esposte a Zurigo saranno presentate al pubblico per la prima volta,
con una selezione appositamente operata dai ricercatori del Museo delle Culture. Nel vasto
affresco dell’universo femminile lasciatoci dalla fotografia all’albumina colorata a mano,
emergono distintamente tre grandi temi. Il primo è quello che possiamo chiamare della
«bellezza sublime», in cui l’occhio del fotografo sembra andare costantemente alla
ricerca del segreto che anima il regno delle geisha e dei teatri, segreto cui, in giapponese, si
allude con la parola karyūkai, il fluttuante «mondo dei fiori e dei salici» che durano un
istante e poi passano per sempre, delle tenerezze che muoiono al volger della stagione, dei
ricordi che restano appena, come il profumo d’un fiore sbiadito fra le pagine d’un libro. Il
secondo è quello del ruolo e del lavoro della donna nella vita di tutti i giorni, che pur
contrassegnato dalla presenza, soprattutto formale, di un ambito spaziale di essenzialità e
MCL, Heleneum, Via Cortivo 24/28, 6976 Lugano-Castagnola, Svizzera;
Tel. +41.(0)58.866.6960; Fax +41.(0)58.866.6969; skypename mcl.info;
w w w . m c l . l u g a n o . c h ; e -ma i l i n f o . m c l @ l u g a n o . c h .
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armonia, ha pochi elementi effimeri, ed è particolarmente attento a creare una connessione
esplicita fra gli elementi del contesto e la circostanza che costituisce il soggetto della
fotografia. Il terzo tema, infine, fortemente legato alla tradizione dei ritratti di cortigiane
(bijinga) dell’ukiyo-e, e con molte concessioni al gusto europeo, è quello degli edifici delle
«città senza notte» (fuyajō) e delle donne che vi dimorano senza veli.
In occasione dell’esposizione temporanea, Domenica 29 Luglio 2012, alle ore 11.00,
nella Sala conferenze del Museo Rietberg (Villa Rieter), la professoressa Bettina Gockel
dell’Università di Zurigo, intratterrà il pubblico con la conferenza intitolata Farbfreudig.
Handkolorierte Fotografien aus Japan um 1900.
La collaborazione fra il Museo delle Culture e il prestigioso museo zurighese, avviata già nel
2008 per l’esposizione Shiva Nataraja, è attiva anche su un altro importante versante che
riguarda lo studio del costituirsi dell’immagine dell’India negli anni ’30 del Novecento. I
risultati di tale studio daranno luogo alla grande esposizione temporanea India eterna che
sarà inaugurata nell’Autunno del 2014.
Voluto nel 1949 dai cittadini di Zurigo per accogliere la collezione del barone Eduard von
der Heydt, prima ad Ascona, il Museo Rietberg è oggi il maggiore museo svizzero di arte
non-occidentale. Dal momento della sua apertura al pubblico, nel 1952, il Museo ha
perseguito, con il sostegno costante della Città di Zurigo, una politica culturale di
specializzazione nel campo delle arti etniche e orientali, acquisendo importanti collezioni
private e proponendo una serie ininterrotta di attività e di appuntamenti di livello
internazionale. Nel 2002, a seguito di un concorso internazionale di architettura, vinto
dall’équipe di Alfred Grazioli e Adolf Krischanitz il Museo ha ampliato i suoi spazi,
costruendo vaste sale sotterranee e depositi visitabili, in modo da non alterare il paesaggio
del colle su cui sorge la sua sede originaria di Villa Wesendonck. Alla fine degli anni ‘50, il
Museo ha rilevato anche la prestigiosa rivista «Artibus Asiae», prima di allora pubblicata
anch’essa ad Ascona.