Di spazi di forme
Quattro artisti dialogano tra loro sulla forma e lo spazio tra scultura e pittura.
Comunicato stampa
DI SPAZI, DI FORME
Ludovico Calchi Novati, Carlo Ramous, Lucio Perna, Antonio Pizzolante
Quattro artisti dialogano tra loro sulla forma e lo spazio tra scultura e pittura - Cura critica: Cristina Rossi
VERNISSAGE
12 Novembre 2013 ore 18,30
Studio Pestalozzi -Via Giovanni Enrico Pestalozzi 6 (20143), Italia - +39 0258309497
La mostra sarà aperta dal 12 novembre al 18 dicembre 2013
Orari apertura: lunedì –venerdì ore 16-19 o su appuntamento
“(…)Una medesima ispirazione, un comune intento (…), teso ad indagare la forma in relazione allo spazio e a modificarne la percezione, in rapporto appunto a forme rigorosamente progettate, piani e prospettive mai costrette in una gabbia rigida ma esposte ai mutamenti, al superamento dei limiti, di confini rigidi che presupporrebbero una società immobile, appagata”. E’ questo il filo conduttore che Cristina Rossi esplora tra i diversi artisti in mostra riferendosi a quanto Arturo Martini disse “ L’illusione della pittura è sempre stata condizionata dalla ricerca della terza dimensione”.
E soffermandosi sul lavoro di Perna e calchi Novati osserva: “Una singolare sintonia nella sensibilità per i toni scuri per un preciso intento compositivo, che va ben oltre il tratto geometrico, consente una lettura quasi in parallelo delle pitture di Perna e di Calchi Novati: esse raccontano una realtà colta nel punto più alto di una tensione costruttiva interiore dove la linea retta e il taglio, perfetto, tracciato senza mai usare una squadra, si interrompe per fare spazio a sagome dove il colore ora si addensa, in fondali profondi, ora si stempera, affiora quasi strofinato alla superficie della tela, della carta, pur nella generale rigorosa compattezza cromatica del quadro”.
Nelle sculture di Ramous prevale l’attenzione sulle forme e sulle forze: “Presenza plastica e tensione dinamica convivono insieme stabilendo ogni volta una complessione strutturale che sembra sfidare rigidità, pesantezza e inerzia dei materiali” - scrive di lui Vittorio Fagone. Proprio la materia, invece, assume un altro ruolo nel lavoro di Antonio Pizzolante che porta l’osservatore a concentrarsi sull’inerzia della materia e sulle sue potenzialità espressive stimolate dalla composizione artistica. Scrisse di lui Alberto Veca: “Come se l’opera avesse una forza centripeta che raccoglie per poi, in una fase successiva, mettere in ordine(…). Non mi sembra vi sia “disegno” pregiudiziale, un progetto “a priori” se non quello di interrogare la fisionomia di quanto raccolto per poi studiarne le potenzialità, anche correggerne l’identità.(…) L’operare di Antonio Pizzolante è paragonabile alla “messa in scena” di una “figura””.
La mostra dal titolo Di Spazi e di Forme, organizzata dallo stesso Ludovico Calchi Novati presso il suo studio in via Pestalozzi, non solo costituisce una buona sintesi tra gli artisti selezionati, ma è l’argomento di dialogo tra gli artisti stessi. La mostra costituisce una nuova occasione di confronto con l’estensione del dialogo con un pubblico che si troverà stimolato non solo a guardare la forma e l’oggetto, ma anche ad indagarne le tensioni, il senso, l’identità.
Ludovico Calchi Novati
Nato a Milano Milano e si è laureato al Politecnico di Milano. Parallelamente alla professione di ingegnere si è dedicato con assiduità e sempre crescente interesse alla pittura, all’incisione e alla scultura. Ha iniziato il suo percorso artistico nel 1956 con una mostra alla storica Galleria Gussoni di Milano, cui sono seguite numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha ricevuto nel 1972 la Medaglia d’Oro al secondo premio internazionale della città di Lesa nel 1976. Il primo premio associ luto al quinti Premio Internazionale San Barnaba e nel 1978 l’Ambrogino d’Oro del Comune di Milano – primo premio per la pittura astratta. Aderisce nel 1982 al movimento “Dora – Docile Razionalità” coordinato e condotto da Carmelo Strano. Si deve a lui la fondazione nel 1988 del gruppo Cocis Arte “Sotto Sopra”. Con Vincenzo Accame, Italo Antico, Kengiro Azuma, Mario Benedetti, Giovanni Campus, Luca Crippa, Giancarlo Marchesi e Giancarlo Sangregorio firma nel 1990 il manifesto del gruppo “Per una presenza progettuale nel sottosuolo”. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero. Hanno scritto di lui critici come Claudio Cerritelli, Roberto Tagliaferri, Alberto Veca.
Lucio Perna
Lucio Perna nasce in Calabria e arriva a Milano alla fine degli anni 60. E' proficuo l'incontro con Remo Brindisi, con Ernesto Treccani ed Aligi Sassu e con giovani di buon talento fra i quali Enrico Muscetra. Partecipa a numerose iniziative culturali. Concorre a rifondare e lanciare l'associazione culturale ed artistica "Proposte d'Arte" alla quale partecipa attivamente e presso la quale organizza e tiene seminari di ricerca e sperimentazione. Nel marzo del 1998 fonda il movimento "SYMBOLICUM" con Federico Honegger,Fabio Masimo Ulivieri e col poeta e critico d'arte PEDRO FIORI teorico del gruppo. Il manifesto del movimento viene ufficialmente presentato alla mostra del 20 ottobre dello stesso anno presso la galleria milanese Antonio Battaglia Arte Contemporanea e alla V edizione di "ARTEFIERA MILANO". La pittura di Perna, in oltre vent'anni di attività, si sviluppa alla ricerca di un linguaggio che partendo da una figurazione emblematica (il ciclo delle "Sirene" 1972-80 e quello delle "Maschere" 1980-88), giunge all'attuale ricerca simbolica (I Miraggi) iniziata alla fine degli anni 80. Con i più recenti lavori, sintetizzando le precedenti esperienze e seguendo un processo multimediale, Perna traccia un percorso di ricerca molto personale che travalica l'etichetta dell'astrazione o il richiamo. Ha aderito al movimento artistico- culturale "GEOGRAFIA EMOZIONALE", nato negli Stati Uniti America al l'inizio di questo nuovo secolo, del quale è teorica Giuliana BRUNO, docente ad Harvard, e che in Italia è sostenuto e divulgato dalla rivista "ARIA". Perna ha esposto in numerose gallerie italiane ed europee , in importanti Centri d'arte e cultura.
Carlo Ramous
Nasce a Milano nel 1926. Scultore e Pittore, studia all’Accademia di Brera con Marino Marini. Nel 1946 espone le sue prime opere. Nel 1951 vince il premio Diomira, il premio Mattioli, il premio Oggioni dell’Accademia di Brera; nel 1954 partecipa alla Triennale di Milano; nel 1955 partecipa alla Quadriennale di Roma e vince il Premio Brusadelli. Nel 1956 lo vede impegnato nell’esecuzione della facciata della Chiesa Santa Marcellina a Milano. Da allora il suo nome e’ presente circa 300 volte in tutto il mondo con mostre personali e nelle grandi rassegne internazionali: alla Biennale di Venezia nel 1958, 1962, 1972; alla Biennale di S.Paolo del Brasile nel 1961; alla Quadriennale di Roma nel 1955, 1959,1973; e da Parigi a Tokio, da Roma a Londra, da Oslo a Milano, da New York da Anversa, da Alessandria d’Egitto a Teheran, da Città del Messico a Budapest, all’Aquila, a Zurigo, a Colonia , a Norimberga, da Berlino a Sidney, all’Aia, a Copenhagen, a Lisbona, a Dusseldorf a Los Angeles, a Lagos, ecc. Del suo lavoro si è occupata la critica più attenta, Trier, Dorfles, Russoli, Gassiot-Talabat, Valsecchi, Elgar, Caramel, Ashbery, Ballo, Leveque, Carandente, Alvard, De Micheli, Welcher, Crispolti, Coulan, Natali, Guardoni, Bettolini, sono solo alcuni. Oltre alle innumerevoli esposizioni collettive e di gruppo, ha eseguito numerosi grandi lavori per l’architettura, tra questi: la chiesa di Santa Marcellina a Milano; la chiesa di Don bosco a Milano; l’Imprimerie Cino del duca a Blois (Francia); la grande scultura in P.za Conciliazione a Milano; la scultura posta di fronte alla scuola di Viale Marche a Milano; il monumento ai patrioti dell’Isola a Milano; e numerose sculture per le scuole in Italia e negli ospedali di Pordenone e Como; il monumento ai caduti per la Libertà a Milano, in piazza Miani; la grande scultura e Chuo Park Chiba City, Japan. Carlo Ramous muore a Milano il 16 novembre del 2003.
Antonio Pizzolante
Dalle prime esperienze scenografiche compiute negli anni settanta e l’avvio verso una scultura che interessava uno spazio pensato e vissuto, l’ultima ricerca di Antonio Pizzolante privilegia soluzioni archetipe, primarie, essenziali, intese a ritrovare nella memoria e nella centralità dell’uomo il ruolo dell’arte. Partecipa a rassegne nazionali e internazionali a Parigi, Lugano, Milano, Lamezia Terme, Bad Voslau, Girona, Caen, Saragozza. Tra gli ultimi riconoscimenti il primo premio alla XXII Rassegna nazionale di Disegno Contemporaneo “Giovanni Segantini” e il primo premio alla 14° edizione per l’Arte Contemporanea del Comune di Sarezzo in provincia di Brescia. Nel 2005 è tra gli artisti premiati alla prima Biennale di Ankara in Turchia. Tra le recenti partecipazioni, le più importanti si possono annoverare in: “Generazioni anni cinquanta in Lombardia”al Museo Gazzoldo degli Ippolitti in provincia di Mantova,“Ritratti di studio” alla Galleria Scoglio di Quarto di Milano, Progetto Esserci - Padiglione Italia a Venezia, mostra sostenuta, tra gli altri, da Jean Blanchaert e Philippe Daverio, “Contemporaneo Italiano” presso l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles, “Porelarte” Feria General de Saragozza, Spagna e “Timeless” omaggio a Leon Battista Alberti presso l’Archivio Centrale dello Stato di Roma, “Dall’Ideale all’Arte Contemporanea - Identità e Umanesimo al Palazzo Ducale di Sabbioneta, “Stanzesenzatempo” al Museo Internazionale di Design Ceramico di Laveno in contemporanea allo Spazio d’Arte Stellanove di Mendrisio ,“Arte oggi a Varese” al Museo Parisi-Valle di Maccagno e Accrochage alla galleria Bollag di Zurigo. Nel Dicembre 2011 è invitato alla 54.Biennale di Venezia - Padiglione Italia curato da Vittorio Sgarbi al Palazzo delle Esposizioni di Torino
Vive e lavora a Laveno in provincia di Varese.
SPAZIO PESTALOZZI
Via Giovanni Enrico Pestalozzi 6 (20143), Italia - +39 0258309497
E’ un luogo d’arte milanese fucina dell’artista Ludovico Calchi Novati che ha scelto di riservare una parte del suo studio a degli artisti con i quali condivide una dialogo espressivo o anche solo la passione per l’arte. Per lui è luogo di ideazione, ma anche di dialogo ed è per questo che, negli anni, ha ospitato diversi artisti tra cui Carlo Ramous, Amilcare Rambelli, Giancarlo Marchese, Alvaro, Mario Raciti, Paolo Schiavocampo, Walter Valentini.