Danilo Correale – D.W.Y.L.

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA TIZIANA DI CARO
Piazzetta Nilo, 7 80134 , Napoli, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da Lunedì a Venerdì dalle 14:00 alle19:00
o su appuntamento

Vernissage
28/06/2022

ore 19

Artisti
Danilo Correale
Generi
arte contemporanea, personale

D.W.Y.L. è l’anagramma di Do What You Love [Fa ciò che ami], ma anche di Don’t waist your life [Non rovinare la tua vita]. Il titolo ci introduce immediatamente alle tematiche care al percorso di ricerca di Correale che riguardano il presente e il futuro del lavoro, il precariato e il lavoro cognitivo, sia esso immateriale o “reputazionale”, così come la relazione con i media e la critica ai sistemi economici dominanti.

Comunicato stampa

La galleria Tiziana Di Caro inaugura un progetto speciale di Danilo Correale (Napoli, 1982), martedì 28 giugno 2022 dalle ore 19:00 alle ore 22:00.

Io e Danilo ci siamo incontrati di persona per la prima volta nel 2016 a New York. Conoscevo il suo lavoro da tempo, perché collaborava con gallerie che seguivo, fatto mostre in posti che conoscevo bene, e aveva fatto residenze in scuole che guardo e da cui traggo ispirazione per la scelta degli artisti. Quando ha vinto il Premio New York ho scoperto che viveva negli Stati Uniti, ed è lì che vive tutt'oggi.
Per questioni che molti conoscono abbiamo iniziato a frequentarci regolarmente, quindi ogni volta che lui viene in Italia ci vediamo, chiacchieriamo, ci confrontiamo. Siamo diventati amici. E come talvolta accade quando artista e gallerista diventano amici ad un certo punto ci siamo detti: - e se facessimo “qualcosa” insieme? -

Questo “qualcosa” insieme è un progetto che Danilo ha intitolato: D.W.Y.L. e che include una nuova produzione di opere quasi tutte realizzate in esclusiva per la galleria.
D.W.Y.L. è l'anagramma di Do What You Love [Fa ciò che ami], ma anche di Don't waist your life [Non rovinare la tua vita]. Il titolo ci introduce immediatamente alle tematiche care al percorso di ricerca di Correale che riguardano il presente e il futuro del lavoro, il precariato e il lavoro cognitivo, sia esso immateriale o “reputazionale”, così come la relazione con i media e la critica ai sistemi economici dominanti.
DWYL è una mostra che utilizza un metodo cinematico, il cui punto di partenza è simile al sistema “chose your own adventure” [scegli la tua avventura], dove allo spettatore è chiesto di completare delle omissioni consapevoli proprie delle opere in mostra.

DWYL si apre con una serie di specchi corredati da dispositivi audio dai quali poter ascoltare un'opera di teatro sonico, ambientata in un appartamento simile allo spazio della galleria. In esso quattro personaggi dialogano sul senso del tempo e del lavoro, su “ the coming of age” (raggiungimento della maggiore età) o la sua impossibilità, il tutto alludendo all’opera già visibile nell'ambiente successivo della galleria. Obbligandoci a guardare a noi stessi, l'opera che accoglie gli spettatori fa sì che si stabilisca una posizione di centralità del soggetto, indicando poi l'attuazione di un passaggio, dell'addentrarsi in una dimensione altra, nuova e sconosciuta, lasciandosi alle spalle il passato per entrare consapevolmente nel presente.

Un tema da sempre indagato da Danilo Correale è la relazione tra lavoro/tempo libero/sonno e noia. Sebastian, l'installazione - scultura che occupa la seconda sala, potrebbe inquadrare questa triangolazione. Sebastian potrebbe essere considerato come l'emblema della fatica, dello “sforzo materiale che si fa per compiere un lavoro”, ma anche come l’esatto opposto: indicando chi, ingannato dal motto “Do What You Love and you’ll never work a day in your life” [Se fai quello che ami, non lavorerai neanche un giorno della tua vita], si trova ora in un labirinto senza amore, in bilico tra identità e continua dissipazione di risorse cognitive.
Il corpo dell’opera è talmente pesante che il suo passaggio crea dei solchi nel pavimento in un moto innaturale, spinto da fattori esterni come se fossero gli ingranaggi inarrestabili di un motore invisibile in continua evoluzione, disegnando il tragitto indefinito di Sebastian.
Una serie di appunti, di disegni “sinistri” ( perché realizzati con la mano sinistra che non è la mano dominante dell'artista), completa il progetto. Correale utilizza dei fogli su cui sono stampate delle vignette utilizzate in psicoterapia, dove è chiesto al paziente di “completare con la parola idonea”. Qui l'idea della fatica muove in un'altra definizione per cui allo sforzo di chi disegna con la mano “sbagliata” si contrappone il travaglio dell'intelletto nel cercare la parola corretta, al fine di esemplificare uno stato d’animo o un pensiero ricorrente.

Danilo Correale è un artista e ricercatore nato nel 1982 a Napoli, Italia, vive e lavora tra New York e Napoli.
Ha esposto in mostre internazionali come Manifesta 8, Istanbul Biennial, Moscow Biennial, Wien Biennia,l Kiev e Riga Biennial, Quadriennale di Roma, Milan Design Triennial, Ural Biennial. Tra le istituzioni che hanno ospitato le opere di Danilo Correale ricordiamo, MAXXI IT, Z33 Museum of Design NL , Het Niue Institue NL, Rubin Art Fundation US, Magazzino Italian Art USS, Extra City BE, Hassel Museum USA, Aksioma SL, MAMBO IT, MUSEION IT, Fondazione Sandretto Rebaudengo, Kunstalle Wien, Kadist Art Fundation FR e molto altro. A Danilo Correale sono state dideicate numerosi personali istituzionali tra cui Art In General NY, Mac Belfast IR, Careof IT, La Loge BE, Peep Hole, IT, Entree NO.