Daniele Clementucci – Disegni

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA SPAZIO5
via Crescenzio 99/d , Roma, Italia
Date
Dal al

tutti i giorni dalle 15.00 alle 19.30 dal lunedì al sabato

Vernissage
10/10/2014

dalle 19.00 - Dj-set a cura di Dj Lemoko e Barabero

Artisti
Daniele Clementucci
Curatori
Maria Cristina Leggiero
Generi
personale, disegno e grafica
Loading…

In mostra venti disegni a matita realizzati dal giovane artista romano, classe 1989, le cui opere sono caratterizzate da una particolare forma di iperrealismo.

Comunicato stampa

In mostra a Spazio 5 sarà possibile vedere per la prima volta venti disegni a matita realizzati dal giovane artista romano, classe 1989, le cui opere sono caratterizzate da una particolare forma di iperrealismo. Clementucci realizza ritratti utilizzando esclusivamente matite di grafite: col risultato strabiliante di riprodurre i volti in modo da farli sembrare vere e proprie fotografie. Spazio 5, grazie alla collaborazione con Valentina Notarberardino (professionista della comunicazione), ha deciso di investire su una giovane promessa del mondo dell’arte riconoscendone le indubbie capacità espressive.
La tecnica usata da Clementucci è quella che caratterizza la corrente artistica dell’Iperrealismo. Nata agli inizi del 1970 negli Stati Uniti, e diffusa nei decenni successivi anche in Europa, l’Iperrealismo si caratterizza per un modo di dipingere basato sulla riproduzione (su carta o su tela) di un soggetto fotografico. Si decide di rappresentare la realtà partendo da un’immagine fotografica. Ingrandendola il più possibile, e riproducendola come disegno con una maniacale rappresentazione dei dettagli, ci si avvicina molto alla normale percezione della realtà, esaltando la nitidezza e la minuziosità del soggetto riprodotto al punto che le differenze tra l’opera e la fotografia risultano quasiimpercettibili. Così anche i volti catturati dalla matita di Daniele Clementucci, in mostra per la prima volta a Spazio 5 da venerdì 10 ottobre, sembrano ritratti fotografici in bianco e nero.

“La grande pittura del passato privilegiava volti, gruppi, paesaggi, ma la sua grandezza era, credo, nei volti – nel renderci vicini e comprensibili i caratteri, le personalità. Poi è venuta la fotografia, che nella rappresentazione del reale ha sostituito la pittura. Sono venuti i primi piani del cinema, i volti divisi in veri e in truccati, secondo un’idea del bello flaccida e standardizzata. Ora si torna al disegno, all’illustrazione, proprio per mostrare ciò che la pittura ha tradito e di cui la fotografia ha abusato sminuendone peso e valore. Di questo campo necessario e affascinante delle arti visive – le facce, ciò che esse dicono o che nascondono – si accorge di nuovo il disegno, e di questo, con il vigore e l’energia di un nuovo che preme e di un antico che torna, Daniele Clementucci si fa esploratore, pioniere. “
Goffredo Fofi

“Henri Cartier-Bresson ha detto che la fotografia è un'azione immediata, il disegno una meditazione. Dalle parole di un grande maestro voglio partire per descrivere la capacità artistica che Daniele Clementucci ha nel riuscire a trasferire in soggettive interpretazioni ciò che l'immediatezza di uno scatto ha immortalato, utilizzando semplicemente una matita, una gomma per cancellare e le sue mani. Mani che forse neanche lui pensava potessero scorrere così veloci su un foglio e, guidate da una grande passione, gli consentissero di rivivere grandi momenti di storia nell’istante in cui cercano di disegnare l'anima e il cuore attraverso lo sguardo di persone che molto hanno da dire. Altre volte le opere di Daniele trasferiscono semplicemente la gioia di un ragazzo che pensa di essere riuscito ad esprimere la bellezza nelle sue mille accezioni.”
Maria Cristina Leggiero

Daniele Clementucci nasce a Roma il 25 luglio del 1989. Sin da bambino mostra una naturale attitudine per il disegno. Frequenta il liceo artistico "Ripetta" dove mostra una passione anche per la lavorazione e creazione delle opere in gesso ma è proprio in questo periodo della sua vita che sotto la guida del Professor Cesare Tacchi - fondatore della "Pop Art Italiana" - comincia a prendere piena coscienza della sua vera passione: il disegno iperrealistico con l'utilizzo di una semplice matita nera. Così comincia a creare ritratti in bianco e nero affinando sempre più la tecnica. Il forte incoraggiamento dei personaggi, molto spesso famosi, che attraverso la rete lo premiano e lo incoraggiano, lo spingono di giorno in giorno ad approfondire questa tecnica.