Dallo scalpello al robot: a Venezia

Dallo scalpello al robot: a Venezia la grande mostra sull’idea di scultura dai bozzetti di Pietrasanta a Bacardi.
Comunicato stampa
Dalla Donna con un ombrello di Botero (nella foto) all’autoritratto in forma di “pugno” di Bezzina, dalla Concordia di Vangi a Orizzonte di Mitoraj, da Piazza di Dani Karavan all’opera senza titolo di Costantino Nivola, dallo Sferosfaldato 2 di Capotondi al Sole deposto di Giò Pomodoro, da Tensei Tenmoku di Kan Yasuda alla recente Luce di Antonio Signorini, sono tra le opere i cui bozzetti saranno a Palazzo Bollani di Venezia, nella mostra The idea of sculpture. From the hand to the robot, curata Roberta Semeraro (critico d’arte) insieme a Giovanna Cicutto (project manager), che apre al pubblico il prossimo 30 agosto e proseguirà fino al 19 novembre 2025.
In totale saranno 17 i modelli tridimensionali in vari materiali (ci saranno anche le opere di Lipchitz, Messina, Penalba, Fonseca, Gilardi, Papa, Tagliolini, cui si aggiungeranno il busto di un poeta cubano e i libri commerciali provenienti dalla Gipsoteca storica di Ugo e Dario Luisi) in prestito dal Museo dei bozzetti di Pietrasanta (LU), che andranno a sommarsi e a dialogare con le 11 sculture (più una speciale, una scultura a forma di pipistrello in vetro di Murano, che rappresenta la rilettura in chiave contemporanea della scultura in bronzo dell’iconico Pipistrello Bacardi) dell’artista cubana Helena Bacardi che espone per la prima volta in Italia nella mostra a Palazzo Bollani di Venezia, in concomitanza con la Biennale di architettura “Intelligens, Natural, Artificial, Collective”.
L’idea originale dell’esposizione – patrocinata dal Comune di Venezia, del Comune di Pietrasanta e della Regione Toscana – è di porre a confronto disegni, bozzetti tridimensionali in vari materiali, opere finite e perfino un robot-scultore “al lavoro”, per raccontare che cosa è accaduto nella scultura dai tempi del semplice utilizzo della mano degli artigiani fino a nostri giorni, quando ormai le intelligenze artificiali traducono in oggetti concreti ciò che inizialmente è solo un’idea.
La “mostra nella mostra”: i bozzetti di Pietrasanta
Sorta di “mostra nella mostra”, i 18 modelli di opere famose realizzate da grandi artisti, provenienti dalla Collezione del Museo dei bozzetti di Pietrasanta racconteranno un aspetto tra i meno noti della vita lavorativa dello scultore.
La pratica del bozzetto appartiene infatti alla vita dello scultore nella fase di progettazione delle sue opere e rappresenta un suo momento molto intimo. Allo stesso tempo nel bozzetto vi sono i segni - ad esempio i chiodi e i punti - della realtà del lavoro degli artigiani locali che sentono e vivono la materia con la stessa quotidiana passione. Quando osserviamo i bozzetti ci sentiamo di entrare in un mondo arcano dedicato agli addetti ai lavori che ci dà l’occasione di condividere il momento intenso dell’idea germinale della scultura, come se potessimo vedere il figurino di uno stilista o il “canovaccio” per un drammaturgo.
Per questo la Collezione del Museo dei Bozzetti, conservata nel complesso di Sant’Agostino, con i suoi oltre mille pezzi, è singolare nel suo genere per la varietà di scultori di fama internazionale rappresentati e per l’intento di veicolare la scultura come risultato di un processo che va dall’idea dell’artista, alla scelta dei materiali, alle tecniche di lavorazione degli artigiani, alla collocazione definitiva dell’opera
Nato in un clima di grande fermento creativo, il Museo dei bozzetti di Pietrasanta nacque il 1° febbraio 1984. Dai suoi primi passi ha manifestato la vocazione di museo vivo e inclusivo, in estensione continua, pronto a scambiare informazioni, a partecipare a progetti di ricerca, a compiere esposizioni in Italia e all’estero per porsi in dialogo con altre istituzioni. Non ultime la mostra a Pietrasanta degli Uffizi Diffusi (2022), al Parlamento Europeo di Bruxelles (2023), al Design Weekend a Courmayeur (2024) e prossimamente al MAP25 Mostra d’Art de Palafrugell in Spagna (2025).
«I bozzetti selezionati per la mostra di Venezia – dice Chiara Celli, direttrice scientifica del Museo dei Bozzetti di Pietrasanta – offrono uno sguardo sulla scultura internazionale dal Novecento al contemporaneo. Sono opere di grandi maestri ma anche la testimonianza di rapporti internazionali secolari fra i laboratori artigiani di Pietrasanta e artisti e istituzioni di tutto il mondo».