Dal nero all’ocra passando per Pietrasanta

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA SUSANNA ORLANDO - STUDIO
Via Stagio Stagi 12 , Pietrasanta, Italia
Date
Dal al

ven-dom / 11-13.30 16-20

Vernissage
08/12/2018

ore 18

Curatori
Beatrice Audrito
Generi
collettiva, arte moderna
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Una mostra, a cura di Beatrice Audrito, che accompagnerà i suoi ospiti alla scoperta di due colori che caratterizzano da sempre questa galleria, attraverso le opere di importanti protagonisti del Novecento italiano.

Comunicato stampa

Sabato 8 dicembre la Galleria Susanna Orlando ha organizzato un viaggio dal nero all’ocra passando per Pietrasanta. Una mostra, a cura di Beatrice Audrito, che accompagnerà i suoi ospiti alla scoperta di due colori che caratterizzano da sempre questa galleria, attraverso le opere di importanti protagonisti del Novecento italiano come Agostino Bonalumi, Piero Pizzi Cannella ed Emilio Vedova, accompagnati da David Tremlett e dalla giovane scultrice Roberta Busato.

Dal nero all’ocra passando per Pietrasanta vuole essere un percorso cromatico costruito unicamente giocando sulle tonalità e sfumature di questi due colori. Il nero, il colore della penna e della poesia, ma anche il colore del segno e del disegno con il quale l’artista spesso ferma a matita il primo pensiero dell'opera che nascerà. Un segno grafico che impressiona, e in qualche modo imprigiona, un’idea che sancisce l’inizio, il progetto di tutte le opere.
Il nero del tratto grafico di Emilio Vedova, che racconta con gesti impetuosi, ma consapevoli, la sua forza creatrice, o il nero del segno scaltro e sinuoso di Piero Pizzi Cannella. Un segno audace, colmo di delicatezza. Ma anche il colore della sintesi, quel nero assoluto ed impenetrabile, capace di straordinaria eleganza come quello “di seta” scelto da Agostino Bonalumi per costruire il suo spazio pittorico, oppure il nero delle campiture di colore di David Tremlett che, come le pause di uno spartito musicale, dona ritmo alle sue architetture visive, esaltando la vibrazione della luce e del colore.

L’ocra, che per noi è il colore delle cose semplici, del tè, del caffè oppure della pulitura dei pennelli di Pizzi Cannella. Quel non colore utilizzato da molti artisti al posto del bianco, per sporcare la carta prima di iniziare a dipingere e avvicinarla così al proprio universo interiore. Ma anche il colore della terra cruda, quella materia primordiale, povera ma ricolma di storia, scelta da Roberta Busato per dare corpo e anima alle sue sculture. Un colore capace di andare lontano, accompagnandoci in un viaggio verso una timida ricerca di luce.

Sarà un viaggio intenso, che offrirà al pubblico la possibilità di accostarsi alle opere in modo libero ed intuitivo, senza seguire rigide logiche espositive o ordinamenti storico-temporali, ma facendosi guidare unicamente dalla gamma cromatica. Lo spazio espositivo diventerà dunque lo spazio metafisico all’interno del quale compiere un percorso insolito e trasversale, basato sulla percezione e sulla sensazione: due categorie sensoriali spesso trascurate in favore dell’intelletto, che invece sapranno regalarci nuove emozioni delle opere esposte.