Dal Barocco al Neoclassico
Alle 24 sale esistenti si aggiungono ora le 10 del secondo piano per un totale di 34. La Galleria
Nazionale di Arte Antica diventa uno dei più grandi musei romani.
Comunicato stampa
Nell’anno della celebrazione dei 150 anni dell’unità di Italia la Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Roma, diretta
da Rossella Vodret annuncia la conclusione del restauro e riallestimento delle sale della Galleria
Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini, atteso da oltre sessanta anni.
Alle 24 sale esistenti si aggiungono ora le 10 del secondo piano per un totale di 34. La Galleria
Nazionale di Arte Antica diventa uno dei più grandi musei romani.
Il secondo piano della Galleria di Palazzo Barberini, mirabilmente restaurato dalla Soprintendenza
per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma, viene allestito con un’ampia
selezione di circa 200 dipinti databili tra la metà del Seicento e la seconda metà del Settecento,
in evidente continuità con il percorso del piano nobile. Molti di questi, quasi la metà, non sono
mai stati esposti al pubblico. La scelta, curata dal direttore della Galleria, Anna Lo Bianco, ha
privilegiato quelle opere che per qualità e rilievo rappresentano al meglio l’evolversi della storia
delle arti figurative in questo cruciale periodo culturale, offrendo al visitatore una panoramica
esauriente delle varie scuole, dei più significativi autori, anche stranieri, dei generi ricorrenti.
A differenza della maggior parte dei musei romani, nella Galleria Nazionale si raccolgono opere
tra loro molto diverse per epoca, scuola, provenienza geografica, temi, una vera antologia delle
espressioni pittoriche che consentono e, direi, obbligano, a una grande libertà espositiva, volta a
valorizzare i tanti diversi elementi che caratterizzano questo articolato patrimonio. Un unicum per
chi si vuole avvicinare allo studio della storia dell’arte: dalle Croci e dalle tavole del XII secolo, ai
capolavori del Rinascimento, come la Fornarina fino a Caravaggio, e a Guido Reni, per concludersi
ora finalmente con il tardo Barocco e il Neoclassico.
Il nuovo percorso espositivo è articolato secondo una ovvia sequenza cronologica ma tiene conto
anche delle scuole pittoriche e delle provenienze geografiche, accostando tra loro i dipinti per
suggerire analogie e confronti utili, ma anche per stimolare l’attenzione e l’approfondimento. In
alcuni casi uno spazio particolare sarà destinato ai generi, in particolare alla Veduta, al
Paesaggio.
Un discorso a parte è riservato alla Collezione Lemme e a quella del Duca di Cervinara, che
saranno ampiamente valorizzate , proprio nella loro specificità di raccolte omogenee, legate
inscindibilmente al gusto di un ben preciso personaggio. Entrambe rappresentano la cultura
figurativa del Settecento nei suoi aspetti più stimolanti, la grazia seducente della pittura francese e
il moderno classicismo della pittura romana. Per rendere al meglio la eccezionalità di queste due
raccolte vengono a esse dedicate due piccole sale tra loro vicine e contigue alla bellissima Sala
Corvi, interamente decorata negli anni attorno al 1780 da tempere di Domenico Corvi e appena
restaurata, che sarà un luogo di piacevole sosta.
Saranno finalmente di nuovo esposti al pubblico capolavori rimasti finora nei depositi, tutti
restaurati e revisionati per la nuova esposizione.
Tra questi ricordiamo l’Angelo custode di Pietro da Cortona, il Ritratto di Urbano VIII di Bernini,
la Poesia di Salvator Rosa, il Banchetto del ricco Epulone di Mattia Preti, il Ritratto di Henry
Peirse di Batoni, il famoso Giove e Ganimede di Mengs, la Veduta di Piazza San Marco di
Canaletto, la Veduta di Villa Medici di Van Wittel, la Piccola giardiniera di Boucher, il Satiro con
amorino di Tiepolo.
L’allestimento ripropone i modi rigorosi delle sale del piano terra e le pareti degli ambienti
presentano colori chiari, densi di rimandi alla tavolozza settecentesca.
Completa l’allestimento un accurato e puntuale apparato di didascalie e di pannelli esplicativi in
italiano e inglese. I testi delle audioguide, realizzate grazie al sostegno della Lottomatica Gioco del
Lotto, sono già disponibili in italiano, inglese e francese.
Con questo definitivo completamento del museo si conclude un percorso durato decenni che vede
finalmente realizzarsi l’obiettivo di avere a Roma quel grande museo nazionale dedicato all’arte
figurativa per il quale era stato acquistato Palazzo Barberini.