Da non perdere
Fotografia, architettura e moda s’incontrano nello store Chantillo.
Comunicato stampa
“DA NON PERDERE” primo di una serie di appuntamenti dedicati a Milano e ai suoi luoghi nascosti in cui fotografia, architettura e moda si uniscono per restituire volto e spirito al capoluogo lombardo. Sei architetti hanno suggerito luoghi simbolo di Milano che meritano di non scomparire dalla memoria storica della città; Oliviero Crippa ha realizzato una serie di fotografie stenopeiche che dialogherà con l’installazione realizzata ad hoc da Parasite 2.0 e la mappatura cittadina di Impossible Living. Un progetto CHANTILLO.
Recuperare lo spirito più autentico di Milano, soffocato da utilitaristiche logiche di breve termine e allo stesso tempo permettere a giovani creativi che gravitano attorno al capoluogo di trovare la propria dimensione, senza cedere alle lusinghe di lidi più ricettivi. E’ questo il tema che propone CHANTILLO alla città meneghina con la mostra evento “DA NON PERDERE” venerdì 22 novembre, presso lo store CHANTILLO in Via Vigevano 13.
Un progetto che vede coinvolti diversi architetti, milanesi o d’adozione, chiamati a raccontare la loro città attraverso luoghi dal fascino discreto e avvolgente o al contrario a testimoniare l’esistenza di spazi abbandonati a loro stessi; una sineddoche della città stessa, sconosciuta nelle sue bellezze nascoste o sprecata per la mancanza di un’idea di sistema. Così in un gioco di rimandi emergono dal passato protagonisti e luoghi forse sconosciuti ai più come Giovanni Broglio, direttore dell’ufficio tecnico dell’istituto Autonomo Case Popolari del Comune di Milano che realizzò per la Società Umanitaria il quartiere popolare di via Solari nel 1906 indicato da Paolo Mazzoleni, il Parcheggio Bovisa segnalato da Stefano Guidarini per la mancanza di un progetto che restituisca dignità ad un luogo frequentato ma al contempo dimenticato, il Monumento a Sandro Pertini di Aldo Rossi su indicazione di Camillo Magni, la Torre Branca di Giò Ponti inaugurata nel 1933 in occasione della V Triennale di Milano e scelta da Giuseppe Agata Giannoccari, la taverna Moriggi amata da Lola Ottolini in via Morigi e il fantastico chiostro delle monache Umiliate, detto di Santa Maria Maddalena al Cerchio, suggerito da Pierluigi Cerri.
Testimonianze della storia milanese raccolte da CHANTILLO e riproposte attraverso l’interpretazione fotografica operata da Oliviero Crippa tramite la tecnica della fotografia stenopeica, suggestiva contaminazione temporale.
Le fotografie dialogheranno con l’installazione realizzata da Parasite 2.0, laboratorio collettivo e aperto basato sul libero confronto di idee nell’era della webcrazia, e con la mappa realizzata da Emanuele Romani sintesi del lavoro di mappatura di edifici dismessi realizzato da Impossible Living.
Per l’occasione CHANTILLO presenterà la sua nuova collezione dedicata a Milano.
Lo store CHANTILLO non è soltanto un negozio dove trovano posto i capi made in Italy del brand e altri diversi esempi d’intraprendenza imprenditoriale, contraddistinta da creatività, coraggio e design innovativo, ma un vero e proprio spazio dedicato all’arte ed in particolare, in questo primo appuntamento, all’identità di Milano e al suo rapporto con la generazione artistica che domani ne sarà protagonista.