Cristina Casotto Hunt – Le Belle Statuine Fuori Servizio
Questa mostra presenta un repertorio di opere che testimoniano il continuo e fecondo incontro dell’artista con la ceramica, portando alla luce un linguaggio/espressione personalissimo nel manifestare un’apertura dell’atto creativo verso il linguaggio alchemico.
Comunicato stampa
Lo spazio espositivo Canova 22 a Roma ospita, da giovedì 26 maggio alle 18:30 fino a lunedì 30 maggio, la Mostra personale di ceramica dal titolo Le Belle Statuine Fuori Servizio. L’artista Cristina Casotto Hunt, in arte conosciuta con il suo pseudonimo “CHotto”, veneta di origine, vive e lavora a Roma da più di 20 anni. Dal 2015 ha iniziato a lavorare l’argilla. Questa mostra presenta un repertorio di opere che testimoniano il continuo e fecondo incontro dell’artista con la ceramica, portando alla luce un linguaggio/espressione personalissimo nel manifestare un’apertura dell’atto creativo verso il linguaggio alchemico.
Come possiamo notare anche nelle parole di “CHotto”:
“Quando poco più di un anno fa mi presentai all'atelier di Marina Gozzi, ceramista in via Tor de' Conti 16 a Monti, con la foto di un'opera magnifica di un artista africano che intendevo riprodurre con le mie mani perché facesse bella mostra di sé nel mio soggiorno, non avrei mai immaginato di poter citare così, quel momento come l'inizio di un percorso.
Dalla creazione di oggetti che mi sorprendevano comunque per la loro concretezza, che io tuttora scambio per bellezza, in brevissimo tempo sono passata a modellare figure umane.
Prima le geishe che da anni disegno con gli acquarelli in posizioni e situazioni sempre molto poco eteree e composte. Fumano, bevono, cadono, si disperano.
Poi questa piccola popolazione eterogenea che da qualche mese abita a casa mia e da qualche ora in questa galleria.
Mi sorprendono e mi divertono sia il desiderio che mi viene di fissare un atteggiamento o uno stato d'animo, sia il risultato della mia, diciamo istintiva, manipolazione.
Quando comincio non so mai chi salterà fuori, so solo come si sente.
Tutto questo poteva rimanere un fatto privato condiviso dalla mia famiglia e pochi amici.
A Ninni Romeo, mia grande amica, la colpa e il merito di questa esternazione.”