Cristina Ariagno – I colori del tempo

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO RENZO PIANO
Via Bovio, 6 , Novara, Italia
Date
Dal al

feriali: 15,30/18,30; festivi 10,30/12,30- 15,30/18,30

Vernissage
05/05/2012

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Cristina Ariagno
Curatori
Vincenzo Scardigno
Uffici stampa
MARILINA DI CATALDO
Generi
arte contemporanea, personale
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L’esposizione presenta una ventina di opere, di cui 6 inedite, intitolate I colori del tempo – da cui il titolo della mostra – ed altre che fanno parte del ciclo Seasons, iniziato nel 2009, e mai del tutto abbandonato, poiché fa parte di un complesso progetto di riflessione sul tempo, proseguito con le installazioni intitolate E’ solo questione di tempo, presentate in varie sedi espositive nel corso della scorsa stagione.

Comunicato stampa

Si inaugura sabato 5 maggio alle ore 18 presso il Palazzo Renzo Piano – via Bovio 6 (Novara) - il terzo appuntamento del programma Exhibition Project, ideato e curato da Vincenzo Scardigno, e realizzato in collaborazione con la Provincia di Novara e la Fondazione Novara Sviluppo, che vede Cristina Ariagno, vincitrice di un premio speciale della Giuria all’undicesima edizione del Premio Nazionale d’Arte Città di Novara, protagonista dell’iniziativa, con la mostra I colori del tempo.

L’esposizione presenta una ventina di opere, di cui 6 inedite, intitolate I colori del tempo - da cui il titolo della mostra - ed altre che fanno parte del ciclo Seasons, iniziato nel 2009, e mai del tutto abbandonato, poiché fa parte di un complesso progetto di riflessione sul tempo, proseguito con le installazioni intitolate E’ solo questione di tempo, presentate in varie sedi espositive nel corso della scorsa stagione.

Tutte le opere, in cui il tempo, dunque, è protagonista assoluto del concetto artistico, passano attraverso quel taglio ricucito, cifra ormai riconoscibile dell’artista, che – come dice Giovanni Cordero nella sua presentazione in catalogo - Non solo definisce il contorno di un vuoto che va ricucito, uno spazio che può essere riempito, una ferita che deve rimarginarsi col tempo, (senz’altro quella lacuna è l’espressione figurata di un disagio esistenziale, è la metafora dell’assenza di valori di tanto agire contemporaneo), ma è anche l’emblema di un’indagine lirica nella profondità del concetto: tempo/spazio, da sempre oggetto inafferrabile con cui si è cimentata la speculazione filosofica di ogni epoca. Un concetto difficile da percepire perché rimane sfuggente, elude ogni forma di definizione, di misurazione e di catalogazione. Il passato è qualcosa che non esiste più, il futuro non esiste ancora e del presente ne abbiamo coscienza solo dopo che è trascorso. Ciò che è il tempo non lo sapremo mai, sembra suggerirci Cristina Ariagno, in esso possiamo solo vedere specchiate le vibrazioni delle nostre emozioni che possono, via via, avere declinazioni coloristiche differenti secondo le stagioni della vita, secondo le emozioni del presente.

L’artista indagando l’immensa gamma delle possibilità tecniche – sostiene infine Vincenzo Scardigno, curatore della rassegna - racconta episodi appartenenti non soltanto al suo personale vissuto, ma anche a quello di infiniti individui, in grado di leggere al di là della rappresentazione.

Una mostra, dunque, che può essere fruita sia semplicemente godendo della piacevolezza estetica, sia meditando in modo più approfondito sulle stagioni dell’uomo e del suo divenire. In entrambi i casi, un appuntamento da non perdere.