Corpicrudi / Mustafa Sabbagh – Terzo movimento in scala di Nero

Informazioni Evento

Luogo
TRAFFIC GALLERY
Via San Tomaso 92, Bergamo, Italia
Date
Dal al
Vernissage
15/05/2015

ore 18

Artisti
Corpicrudi, Mustafa Sabbagh
Curatori
Roberto Ratti
Generi
arte contemporanea, doppia personale
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Traffic Gallery è felice di annunciare Terzo movimento in scala di Nero, doppia personale del duo Corpicrudi e dell’artista Mustafa Sabbagh.

Comunicato stampa

Traffic Gallery è felice di annunciare Terzo movimento in scala di Nero, doppia personale del duo Corpicrudi e dell'artista Mustafa Sabbagh. Al rientro dall'importante esperienza americana a Los Angeles di Corpicrudi e al rientro dalla Masterclass presso il Maxxi di Roma da parte di Mustafa Sabbagh, gli artisti metteranno in scena negli spazi di Traffic Gallery un confronto-incontro incentrato sull'uso fotografico, installativo, performativo e musicale del concetto del Nero, vero e proprio denominatore comune tra le ricerche degli artisti. Si tratta di un viaggio simbolico tra passato e presente dove scultura, fotografia, musica e performance affrontano il perenne conflitto tra caducità e immortalità, sviluppando una dialettica ricca di citazioni, conscie o inconscie, affrontate secondo i personali stili che caratterizzano la poetica e l'immaginario degli artisti.

CORPICRUDI, Sinfonia in Nero, scultura in gesso e cera su base in legno, marmo, serie fotografica, 2014
Courtesy Traffic Gallery
CORPICRUDI | Sinfonia in Nero

L’installazione Sinfonia in Nero si basa concettualmente su due citazioni e ai relativi rimandi: la scultura neoclassica di Bertel Thorvaldsen nell’eternità concessa dalla giovane dea greca Hebe che serviva il nettare dell’immortalità agli dei dell’Olimpo (1815), e la performance pianistica del 1962 di Arturo Benedetti Michelangeli che propone l’opera del noto compositore Fryderyk Chopin, con particolare omaggio alla caducità espressa nella Marcia Funebre del 1839. Le suggestioni musicali e visive si fondono negli scatti fotografici in piccole dimensioni realizzati in bianco e nero dove bianchi fiori, sebbene fotografati nel loro contesto naturale di vita, ricordano l’immaginario di una natura morta, suggestione ampliata dall’immagine capovolta proposta dagli artisti, a compiere un simbolico ribaltamento tra vita e morte. Le note della Sinfonia in Nero abitano un luogo di rimandi visivi e sonori dove eternità e caducità si incontrano quasi a compenetrarsi l’una nell’altra. I confini si fanno labili, il tempo si contrae e dilata in un unico respiro. La stessa divinità simbolo di immortalità sembra iniziare a sfaldare i suoi contorni. Il progetto comprende anche una sezione live in collaborazione con il coreografo Matteo Levaggi intitolata Preludio per una Sinfonia in Nero, dove lo stesso Levaggi, Samantha Stella e Sergio Frazzingaro di Corpicrudi sono in scena, con debutti nel 2014 al Teatro Elfo Puccini di Milano insieme alla band noise-rock The Death of Anna Karina (con estratti inseriti nel nuovo film Sexxx del regista Davide Ferrario), e all'Ace Museum di Los Angeles insieme alla band post-punk Von Haze (in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura e Concept Shows) in occasione della Los Angeles Fashion Week. Il video di Corpicrudi con l'intera pièce performata al Teatro Elfo Puccini nell'aprile 2014 viene presentato in anteprima a Bergamo in occasione di Terzo movimento in scala di Nero.

” Un viaggio del lato oscuro nel mistero della vista e della morte che nell’installazione è maggiormente legato a stilemi rappresentativi presi dalla classicità (...), mentre nella declinazione performativa si impregna anche di suggestioni prese dalla cultura dark e postpunk, che hanno raccolto ed espresso in chiave attuale quell’attitudine. ”
Rossella Moratto, ATP Diary

CORPICRUDI, Sinfonia in Nero, fotografia su carta cotone, cm 10x15, 2014, Courtesy Traffic Gallery

MUSTAFA SABBAGH, Risen from the dead, stampa lambda su forex nero e box in legno, cm 40x50x10, 2014
Courtesy Traffic Gallery

MUSTAFA SABBAGH | Risen from the dead

Risen from the dead parla di morte tra passato e presente, parla di frammenti di vita bloccati in istanti dati - e come in toto la produzione dell’artista - parla e instaura automaticamente dialoghi nel tempo. Dialoghi espliciti e dialoghi accennati con i grandi pittori e scultori del Quattrocento, del Cinquecento, del Seicento, del Settecento, e dell’Ottocento. Sabbagh che viaggia e lavora in tutte le grandi capitali del mondo, geograficamente parlando, viaggia senza sosta anche nel tempo facendo risorgere in noi l’intera educazione visiva e visuale presente nei molteplici immaginari collettivi delle varie culture del globo. Dario da Pordenone, Michelangelo Buonarroti, Lorenzo Lotto, Giovanni Battista Moroni, Giuseppe Sanmartino ed infiniti ancora appaiono talvolta evidenti e al più accennati nelle elaborazioni fotografiche di Sabbagh dove l’uomo, soggetto e oggetto, viene protetto e coperto dalla testa ai piedi con neri oggetti feticcio della quotidianità, oppure lasciato quasi del tutto nudo ed inerme al suo destino di sofferenza interiore e fisica. La produzione fotografica di Risen from the dead in particolare punta al nero come metafora classicamente sensuale, e poi al bianco come momento chiarificatore e catartico; un nero contrastato, lucente, ammiccante, un nero che nasconde i corpi degli uomini ritratti creando una composizione sovrapposta e stratificata che modifica senza alterazioni di sostanza le figure e i profili umani; un bianco che avvolge e rimarca i confini tra ciò che misero perirà sotto la forza caduca del tempo e ciò che bloccato dall’istante atemporale dello scatto fotografico risorgerà per sempre negli occhi dello spettatore. Perchè risorgere è un pò come vivere in uno stato infinito di innamoramento alla vita, di innamoramento verso il prossimo, e di innamoramento verso la bellezza inanimata delle cose.

" Le opere di Mustafa Sabbagh possiedono l’enigma, l’incomparabile forza della seduzione. La moltiplicazione del nero, suo codice istintivo suo linguaggio onirico stratificato, deborda e si infrange ai nostri occhi in un altrove che contemporaneamente è qui presente e ci rapisce, nelle sue immagini si annoda un’anarchia potente, che non segue un rituale estetico, ma lo crea, strappandolo alla gestualità statica del corpo che in fondo è pulsione viscerale. "
Il multiplo del nero, Stefania Seoni (NABA)

MUSTAFA SABBAGH, 007, stampa lambda su dibond, cm 125x100, 2014, Courtesy Traffic Gallery

CORPICRUDI | Biografia

CORPICRUDI è un progetto artistico per visioni firmato dagli artisti Samantha Stella e Sergio Frazzingaro. Presenti presso gallerie d'arte contemporanea, musei e teatri internazionali, collaborano con scrittori, poeti, coreografi, stilisti, artisti visivi, musicisti, compositori, registi, riviste e networks culturali. La ricerca artistica cresciuta negli anni attraverso i differenti linguaggi direttamente utilizzati - fotografia, video, installazioni con elementi strutturali e corporei - ne ha messo in luce le riflessioni sul corpo, la morte, la bellezza, l'armonia e l'eternità. La sezione in collaborazione con il teatro e la danza viene seguita direttamente da Samantha Stella con la firma Corpicrudi. Oltre a personali e collettive in gallerie d'arte e musei, installazioni live presentate in luoghi insoliti, castelli, antiche carceri, chiese, incluso l'evento di apertura per Intramoenia presso il Castello Aragonese di Taranto, sede della Marina Militare Italiana, su direzione scientifica di Achille Bonito Oliva (2010). Partecipazione a debutti internazionali con il coreografo Matteo Levaggi nei teatri di New York, Lione, Belgrado, Miami, Biarritz, Aix-en-Provence, Los Angeles, oltre a numerosi teatri italiani. Collaborazioni con compositori e musicisti (inclusi Clint Mansell e Von Haze, band fondata dal chitarrista dei Death in Vegas), eventi presentati per diversi stilisti (AltaRomaAltaModa, Pitti Immagine Firenze, Milano Fashion Week, Los Angeles Fashion Week) e collaborazioni con registi (in prossima uscita il film Sexxx di Davide Ferrario che include il loro ultimo progetto live firmato Levaggi | Corpicrudi). Recensioni su Financial Times e The Brooklyn Rail di New York; un documentario dedicato da Sky Classica TV, una pubblicazione per Les Cahiers Européeens de l'Imaginaire del Ceaq-Sorbonne di Parigi. In atto la collaborazione di Samantha Stella con l'artista sloveno Jasa alla Biennale Arte Venezia 2015.

MUSTAFA SABBAGH | Biografia

MUSTAFA SABBAGH nasce ad Amman (Giordania). Italo-palestinese, allevato tra l’Europa ed il Medio Oriente, l’imprinting è cosmopolita, l’attitudine è nomade. Già assistente di Richard Avedon e docente al Central Saint Martins College of Art and Design di Londra, dopo una brillante carriera come fotografo di moda riconosciuta dai magazines più prestigiosi del mondo, Sabbagh decide di concentrare la sua ricerca intorno alla ri-semantizzazione della storia dell’arte per mezzo della fotografia contemporanea, attraverso una sorta di contro-canone estetico dove il punctum è la pelle - diario dell’unicità individuale - trasferita su fondali lividi, in ovali come cammei e in dittici che traducono forma in contesto, il tutto interpretato attraverso la multidimensionalità del nero e l’assoluta sovversione dei codici, di abito e di genere. Nel 2013 Sky Arte HD, attraverso la serie Fotografi, lo ha eletto tra gli 8 artisti più significativi del panorama nazionale contemporaneo. Ad oggi, Mustafa Sabbagh è riconosciuto come uno dei 100 fotografi più influenti al mondo, ed uno dei 40 ritrattisti di nudo - unico italiano - tra i più rilevanti su scala internazionale. Le sue opere sono presenti in molteplici collezioni permanenti, in Italia e all’estero (inclusa la Collezione Farnesina Arte Contemporanea e la recentissima acquisizione, in occasione di ArteFiera 2015 presso lo stand della Traffic Gallery, di un’opera da parte dell’Ente Bologna Fiere); prossima alla presentazione, l’acquisizione di un suo progetto inedito da parte del MAXXI - Museo nazionale delle Arti del XXI secolo (Roma).