Conversazione sul collezionismo – Tipi da collezione
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli prosegue il programma di approfondimento dedicato al tema del collezionismo con un incontro dedicato alle arti tipografiche: caratteri, matrici e presse rivelano un patrimonio prezioso, da preservare e raccontare grazie alla testimonianza di Emanuele Mensa e Silvio Antiga in un dialogo con Lucio Passerini.
Comunicato stampa
TIPI DA COLLEZIONE
Emanuele Mensa e Silvio Antiga dialogano con Lucio Passerini
La Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli prosegue il programma di approfondimento dedicato al tema del collezionismo con un incontro dedicato alle arti tipografiche: caratteri, matrici e presse rivelano un patrimonio prezioso, da preservare e raccontare grazie alla testimonianza di Emanuele Mensa e Silvio Antiga in un dialogo con Lucio Passerini.
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Emanuele Mensa (1965) è docente di Tecniche di Stampa all’Istituto Salesiano Valdocco di Torino dal 1989. Da oltre 20 anni colleziona caratteri mobili, macchine da stampa e attrezzature tipografiche di ogni genere per sua passione personale, con particolare attenzione ai caratteri italiani e alle presse tedesche. La sua collezione è alla base di Archivio Tipografico, uno spazio di lavoro attivo, che ha l’obiettivo di preservare e mantenere in vita e reinterpretare in chiave contemporanea la tradizione artigiana della composizione a caratteri mobili e della stampa tipografica, oggi meglio nota con il termine inglese “letterpress”. Archivio Tipografico nasce nel 2003 come collezione privata dopo un’accurata raccolta di materiale tipografico proveniente da diverse tipografie. Ad oggi conta circa 2.000 polizze di caratteri mobili tra piombo legno e resina, diverse presse tra platine e piano-cilindriche perfettamente funzionanti e vari tirabozze e strumenti tipografici di ogni sorta e genere. Un luogo dove il tempo è sospeso e i cui obiettivi sono principalmente due: preservare la tradizione, la qualità, le tecniche e i mestieri delle arti della stampa tipografica e della composizione a caratteri mobili; ed essere tra i principali esponenti italiani del “Letterpress Revival”, tendenza che nell’ultimo decennio ha avuto un deciso impulso soprattutto in ambito anglosassone. Uno spazio di lavoro attivo e collaborativo, dove si incontrano vecchi e giovani stampatori, compositori, artisti e designer e si realizzano workshop, progetti grafici e di stampa tipografica artistici e commerciali.
Silvio Antiga (1945) intraprende da giovane il mestiere del tipografo. Nel 1969 avvia una stamperia che, grazie anche all’impegno diretto dei fratelli Franco, Carlo e Mario, si sviluppa fino a divenire una delle aziende di rilievo nel panorama nazionale. Grafiche Antiga è oggi tra i gruppi leader nel mondo della stampa. Nel 1995 nasce la fondazione Tipoteca Italiana, voluta dai fratelli Antiga, per preservare e valorizzare l’eredità culturale della tipografia italiana. Tipoteca Italiana rappresenta un polo museale innovativo che abbraccia il sapere tipografico, la storia del design e della progettualità artistica e grafica per aprirsi a sperimentazioni e applicazioni contemporanee. Ha sede a Cornuda nell’antico Canapificio Veneto, un rilevante sito del patrimonio industriale del Trevigiano. La collezione di caratteri, matrici e punzoni è il cuore pulsante del museo. Gli strumenti sono la narrazione visiva del fruttuoso intreccio tra ingegno umano e tecnologia: torchi a leva, pianocilindriche, platine e fonditrici. Macchine perfettamente restaurate e funzionanti, testimoni del rapporto privilegiato tra tipografi e uomini di cultura. Per secoli disegnatori e incisori hanno prestato la forza dell’ispirazione agli stampatori. È grazie all’opera paziente di fonditori e tipografi che il sapere ha trovato diffusione in tutte le sue forme.
Lucio Passerini si occupa di stampe, libri e dintorni, in veste di autore, incisore, tipografo, docente. Con il suo torchio privato, il Buon Tempo, pubblica dal 1982 edizioni d'arte in tiratura limitata. Ha curato l'edizione italiana di alcuni testi classici della tipografia moderna (di Eric Gill, Jan Tschichold e Robert Bringhurst).