Contemporary Cluster presenta “Intergalactic

Informazioni Evento

Luogo
CONTEMPORARY CLUSTER - PALAZZO BRANCACCIO
Via Merulana 248, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
21/03/2019
Curatori
Francesca Campana Comparini
Generi
arte contemporanea, collettiva
Loading…

Contemporary Cluster è lieta di presentare Intergalactic, un progetto collettivo a cura di Giacomo Guidi e Francesca Campana.

Comunicato stampa

Contemporary Cluster è lieta di presentare Intergalactic, un progetto collettivo a cura
di Giacomo Guidi e Francesca Campana, che vede protagonisti Gianluca Alla,
Alexandre Bavard, Martina Maccianti, Luca Pozzi, il designer Alessandro Isola e
le loro sperimentazioni artistiche.

L’uomo da sempre è stato attirato dai concetti di spazio e tempo ed ha tentato di
approfondirne il senso, facendone esperienza, lasciandosene ispirare e attraversandoli.
Celebrando i cambiamenti di dimensione ed era, i viaggi nel tempo, recuperando il senso
estetico da Odissea nello Spazio a Interstellar, Contemporary Cluster il 21 Marzo 2019 darà
la possibilità di approdare in un pianeta nuovo, compendio artistico dei cinque originali
viaggiatori.
Luca Pozzi attraversa lo spazio ed il tempo, approdando ad un altrove somma e
sospensione di molteplici dimensioni. Martina Maccianti rappresenta la sensazione di
perdita del riferimento di una concezione terrestre. Alexandre Bavard e Alessandro Isola ci
raccontano e descrivono gli abitanti e gli oggetti ritrovati in questo altrove misterioso ed
infine Gianluca Alla sintetizza il codice identificativo della controversa realtà sospesa nello
spazio galattico.

Gianluca Alla è un giovane talento della grafica europea che si occupa di identità visive e
progetti editoriali, prediligendo l’uso del carattere tipografico come segno illustrativo. I
suoi lavori sono il risultato di una costante sperimentazione combinata ad uno spirito
ludico, è l’esito di una ricerca, appassionata e divertita, fra il digitale e l’analogico. Nel
progetto Typography is adaptable to any space, in cui è protagonista la tipografia
applicata su animazioni, poster o pubblicazioni, il disturbo nella lettura fa si che chi vede
l’immagine, statica - stampata o dinamica - digitale, sia portato a concentrarsi
maggiormente sui caratteri tipografici per riconoscerli. Si presta, quindi, maggiore
attenzione alle forme che costituiscono i caratteri. La lettera diventa un elemento estetico e
grafico, un’immagine, perdendo quindi, il suo valore fonetico. Le diverse combinazioni delle singole lettere e numeri di Gianluca Alla, determinano nuove
forme e movimenti, nuovi insiemi cosmogonici. La morfologia visuale complessiva delle combinazioni delle opere rimanda, quindi, ai grandi insiemi di stelle, sistemi ed ammassi
che danno vita alle galassie.
Alexandre Bavard è un artista francese multidisciplinare. Il suo lavoro integra diversi
media visivi e mezzi espressivi come performance, scultura, graffiti, fotografia,
assemblaggio di tessuti e oggetti trovati. Per l’occasione l’artista esporrà alcune delle sue
maschere presentate nella mostra G. SUPPORTERZ alla galleria V5 di Neuchâtel, in
Svizzera. Queste maschere ironiche, audaci, sculture sospese, sono realizzate con oggetti
ritrovati - come magliette da calcio, salvagenti, occhiali da sci e molto altro - e rielaborati in
uno stile futuristico, visionario. Le opere appartengono alla ricerca dell’artista definita Neo-archeologia, ossia lo sforzo
richiesto allo spettatore di riconoscere il proprio passato in un mondo nuovo, che
comunica una storia diversa da quella degli oggetti, in fondo banali, che in origine lo
componevano. Queste maschere scultura, sono i volti di uomini, alieni, abitanti di un passato dimenticato
o di un futuro controverso, vestigia di un’archeologia contemporanea in transito tra due
temporalità.
Martina Maccianti è una giovane artista fiorentina che ha incentrato la sua ricerca su
topics ben precisi, quali lo spazio, la natura, l’istinto, la matericità, il movimento, la luce.
Attraverso l’utilizzo di materiali plastici è approdata alla scultura, il mezzo artistico
specificatamente posto al punto di congiunzione tra immobilità e movimento, tra tempo
bloccato e tempo che scorre. Oggetti svolti nel tempo e nello spazio, ma riuniti e dominati
grazie alla loro trasparenza in un’unica veduta smaterializzata, le sculture dell’artista
evocano una nuova realtà digitale, plastica, liquida. All’interno del piano sotterraneo della galleria, Martina Maccianti ha realizzato
un’installazione site specific nella quale il visitatore si sentirà immerso in una realtà
appiccicosa, costretto in uno spazio collassato, inglobato in una misteriosa dimensione
liquida. Componente fondamentale dell’installazione sarà anche la sonorizzazione, curata
dai sound designer Tommaso Di Tommaso e Alessandro Iacopini. Per Bauman siamo nel mondo del transitorio, delle città alienanti, dei legami fragili,
dell’inquietudine, della tragica crisi dei valori. Siamo in una società che sfugge, in continuo
cambiamento, mutevole. L’artista in analogia con queste riflessioni, è approdata ad una
realtà nuova, fluida, trasparente, sospesa fra l’eterno e l’effimero, fra il tangibile ed il
trascendente.

Luca Pozzi è artista visivo e mediatore interdisciplinare. Ispirato dai mondi dell'arte,
della fisica, della cosmologia multi-messaggera e dell'informatica, dopo la Laurea in
Pittura e le specializzazioni in Computer Graphics e Sistemi, collabora con visionarie
comunità scientifiche tra cui la Loop Quantum Gravity (PI), il Compact Muon Solenoid
(CERN) e il Fermi Large Area Telescope (INFN, NASA). Studiando gravità quantistica,
cosmologia e fisica delle particelle, la ricerca teorica è convertita in una serie di
installazioni ibride caratterizzate da sculture magnetiche, oggetti in levitazione, disegni di
luce e un uso performativo della fotografia basata su una strana sensazione di tempo
congelato e multi-dimensionalità.
Negli spazio espositivi di Contemporary Cluster, Luca Pozzi presenta Degrees of Freedom,
un elaborato progetto immersivo, un viaggio multidimensionale. Dialogando con gli affreschi seicenteschi di Giacinto e Ludovico Gimignani a Palazzo
Cavallerini Lazzaroni, l’artista ha costruito un ambiente spazio-temporale complesso
attraverso un pavimento in collage digitale rappresentante un gigantesco buco nero,
intorno a cui orbitano il Fermi Telescope, il Golden Record della sonda Voyager, la Musa
Addormentata di Brancusi, la Missione Rosetta e il Laser Interferometer Space Antenna -
il cui lancio è previsto per il 2034. Il visitatore si troverà, quindi, catapultato in uno spazio controverso, infinito, sospeso,
destrutturato, la cui temporalità non è lineare ma stratificata. Nelle opere di Luca Pozzi
non esiste la storia ma un insieme di storie possibili che, nell’attesa di un osservatore
attivo, si trovano sospese in un limbo di probabilità quantistiche. Vero protagonista delle opere dell’artista è quindi il visitatore, colui che diventa un
viaggiatore dello spazio e del tempo, fra periodi non linearmente interconnessi. Grazie al suo movimento, all’interno di uno spazio temporalmente ambiguo e molteplice,
compie un viaggio meditativo all’interno di un luogo che ne somma molti altri
contemporaneamente. Una nuova realtà nella quale il futuro contribuisce a determinare il
passato esattamente come il passato determina il futuro.
Alessandro Isola è un noto designer italiano che progetta arredi e interni ispirati al
movimento. Materializzare il movimento, per il designer, significa anche mettere in
discussione ogni certezza e stimolare la consapevolezza di un potenziale cambiamento, che
può manifestarsi in un movimento fisico del fruitore nello spazio, grazie al quale la
percezione cambia a seconda del punto di vista.Per l’occasione il designer esporrà i suoi vasi delle collezioni Symbiotic e Vessel, progettati
e prodotti digitalmente, ma rifiniti a mano. Questi vasi sono un esperimento ed un'esplorazione della sottile linea tra digitale ed artigianale, sono il prodotto di una ricerca
e di un’estetica domestica visionaria.

Durante la serata inaugurale del 21 Marzo, Luca Pozzi insieme al duo di sound designer
Mothclub presenteranno Electrolytic: una performance di musica elettronica
sperimentale per strumenti non convenzionali, riassemblati o riconfigurati in modo da
sviscerarne l’inesplorato potenziale sonoro. L’impianto è costituito dalla libera
improvvisazione nel controllo della corrente elettrica a partire da nuclei generativi che
hanno funzione di fulcro gravitazionale dello spazio acustico, orbitando attraverso queste
traiettorie il suono giunge alla definizione di una immaginaria galassia elettronica.