Contaminare

Informazioni Evento

Luogo
COART GALLERY
Vico San Francesco 4/6 , Corato , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Tutti i giorni dalla 10:00-12:00; 18:00-21:00

Vernissage
09/03/2012

ore 20.00

Buffet ore 22.30

Patrocini

Comune di Corato

Curatori
Alexander Larrarte
Generi
arte contemporanea, inaugurazione, collettiva

Nasce CoArt, la prima galleria d’arte a Corato. Per presentarsi alla città, CoArt sceglie la collettiva “Contaminare”, atto programmatico e manifesto delle sue intenzioni e linee di azione.

Comunicato stampa

Nasce CoArt, la prima galleria d’arte a Corato.

Per presentasi alla città, venerdì 9 marzo, alle ore 20 in vico San Francesco, CoArt sceglie la collettiva “Contaminare”, atto programmatico e manifesto delle sue intenzioni e linee di azione. Esporranno le loro opere artistiche Dada Samarelli, Francesca Loprieno , Francesca Speranza, Jolanda Spagno, Klajdi Arapi, Margherita Ragno, Oronzo Liuzzi, Ruggero Maggi, Teo De Palma, Vincenzo Mascoli.

Nell’intenzione di definire “contaminato” il tessuto connettivo delle arti contemporanee, la nuova galleria CoArt di Alexander Larrarte dichiara immediatamente la prospettiva polifonica e multimodale con cui avviare una narrazione artistica ibrida e complessa.

CoArt si presenta con una diversità di linguaggi, luogo di scambio di informazioni, contatti, esposizioni, sperimentazione e ricerca. Tante saranno le collaborazioni future. Già avviata la prima con l’associazione Entropie e Roberto Lacarbonara: nasce così la mostra “espiare.”, un modo per far vivere un dibattito continuo e “differente”, per dischiudersi direzioni diverse.

Alla cerimonia di inaugurazione interverrà l'artista Oronzo Liuzzi con la performance "riposati e leggi", una provocazione sulla lettura.

Laddove l’arte dimostra con caparbietà la straordinaria facoltà intellettiva di dissezionare il pensiero, al fine di spiccare il salto oltre qualunque muro concettuale, risulta più che mai incalzante l’esigenza di avviare o ripristinare un discorso linguistico capace di muoversi su prospettive sdrucciolevoli e indefinite. E tutto ciò senza il supporto delle categorie, senza la sezionatura moderna delle arti saltata per aria già tempo addietro ed oggi perduta del tutto.

“Contaminare” ha a che fare con la perdita di direzionalità del pensiero: non si dà orientamento all’interrogazione che indaghi da-dove-a-dove muovano le idee, le identità, le comunicazioni, le sensazioni. Decade il soggetto, perfino la soggettività vacilla entro una zona di riflessione dove vige una dialettica speculare tra sé e l’altro, e dove l’altro assume i caratteri del sé, ci interroga, ci rispecchia e ci ricorda la nostra stessa alterità (le mai sopite suggestioni del pensiero di Simon Weil).

Sembrano opportuni e incipienti i pochi versi tratti dal nuovo libro del poeta ed artista Enrico Piccinini che, oltre a titolare il libretto, denudano la felicità della parola e delle arti nel discorso sull’uomo:

Arando il mare

non s’apre solco […]

seppur con cupa

tenacia

inciso

L’impossibile solco, tratteggiato nel cuore del linguaggio, esprime la vera audacia dell’arte: quella fatta di ricerca, di lavoro, di aratura, ovvero della pazienza del domandare pur di fronte alla resistenza della materia e dell’immagine che non sembrano schiudersi a verità. E questo segnare, tenace, inciso, sia anche per la nuova galleria un metro di ostinata operatività e lavoro. Seppur con cura.

Testo di:

Roberto Lacarbonara.