Collezione Carugo

Informazioni Evento

Luogo
MEGAMUSEO
Corso Saint-Martin-de-Corléans, 258, Aosta, AO, Italia
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Date
Dal al
Vernissage
11/07/2025
Generi
archeologia

Il MegaMuseo ospiterà un allestimento temporaneo dedicato alla Collezione Carugo, costituita da circa 200 reperti archeologici provenienti dall’Antico Egitto, dal Vicino Oriente e dalle civiltà etrusca e romana.

Comunicato stampa

a partire da venerdì 11 luglio 2025, il MegaMuseo ospiterà un allestimento temporaneo dedicato alla Collezione Carugo, costituita da circa 200 reperti archeologici provenienti dall’Antico Egitto, dal Vicino Oriente e dalle civiltà etrusca e romana.

La collezione comprende statuette, ushabti, amuleti e altri oggetti, alcuni dei quali esposti in un ambiente evocativo ispirato ad uno "studiolo" del collezionista, ricreato al MAR – Museo Archeologico Regionale di Aosta, in cui erano esposti e contestualizzati anche oggetti egittizzanti e riproduzioni storiche provenienti dal mercato antiquario.

La collezione, esposta stabilmente dal 2014 al MAR – Museo Archeologico Regionale di Aosta, viene trasferita temporaneamente al MegaMuseo come segno tangibile di dialogo tra istituzioni, di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico della Valle d’Aosta, già iniziato tra il MAR e il MegaMuseo con il ciclo di esposizioni temporaneo “Ti racconto un oggetto” all’interno del quale due manufatti di epoca romana, uno del MAR, l’altro del MegaMuseo, dialogano tra loro offrendo al tempo stesso degli approfondimenti ai visitatori.

La nuova casa temporanea della Collezione Carugo al MegaMuseo rappresenta un’importante occasione di riscoperta per il pubblico e al tempo stesso rafforza e ribadisce la caratteristica del MAR diffuso e la missione del MegaMuseo come luogo di incontro e dialogo tra le istituzioni.

Per celebrare l'arrivo della collezione, l’11 luglio alle 16,30 si terrà un incontro, con ingresso libero, di approfondimento con il Responsabile di direzione del MegaMuseo, Generoso Urciuoli, la responsabile del MAR, Maria Cristina Ronc e Alessandra Armirotti, archeologa e funzionaria della Soprintendenza e il collezionista, Aurelio Carugo.