Claudio Onorato – I palazzi del potere

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO LOMBARD DCA
viale Premuda 46, Milano, Italia
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17 su prenotazione

Vernissage
11/03/2015

ore 19

Artisti
Claudio Onorato
Generi
arte contemporanea, personale
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L’artefice-poeta Onorato trasforma la storia di ogni giorno, portandola a diventare veicolo di trasmissione di una satira graffiante sulle scandalose e misere dinamiche del fare della politica e dell’economia. Onorato disegna quasi forsennatamente le sue carte, riempie le superfici, fa agire i personaggi e pensa all’opera in maniera totale.

Comunicato stampa

I palazzi del potere
Nelle sale dello studio Lombard DCA, verranno esposti una serie di lavori di grande e medio formato, realizzati negli ultimi 4 anni, con la tecnica del ritaglio su carta. Sempre all'interno dell'esposizione, in una sala a parte, saranno esposti dieci lavori di piccolo formato, mai presentati prima al pubblico, che raccontano l'attuale crisi economica: la bolla finanziaria del 2001 (con George W. Bush presidente), la realizzazione delle famigerate banche d’investimento, l'utilizzo spregiudicato della tecnologia (vendere, comprare e scommettere online su qualsiasi azione, banca o investimento), la creazione del sistema della cartolarizzazione e dei mutui sub-prime, fino ad arrivare alla grande crisi del 2007/2008 e al conseguente tracollo.
Una fitta cronaca illustrata, che vede protagonisti manager di Wall Street, ingegneri finanziari dagli stipendi vertiginosi, banchieri disonesti, politici corrotti, operai cinesi, lavoratori che non hanno più un lavoro e dove i Palazzi del potere, Montecitorio, La Borsa di Milano, Villa Madama, perdono il loro valore istituzionale e celebrativo, lasciando spazio all'immaginazione abitati da camaleonti, divorati dalle cavallette e i cui tetti e le pareti sono ricoperti di ragni tarantola.
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L'artefice-poeta Onorato trasforma la storia di ogni giorno, portandola a diventare veicolo di trasmissione di una satira graffiante sulle scandalose e misere dinamiche del fare della politica e dell'economia. Onorato disegna quasi forsennatamente le sue carte, riempie le superfici, fa agire i personaggi e pensa all’opera in maniera totale, saturando lo spazio di una frenesia che riesce a non perdere mai la propria chiarezza. Il suo caos infatti, non è mai disordinato, ma è anzi nitido e pulito: è il presente a costituire la traccia della sua indagine, e la linearità che caratterizza l’impianto formale dei suoi lavori altro non è che lo specchio di una lucidità cristallina, mai improvvisata, e attraversata da una precisione minuta anche nel più fitto all-over.
Come nella fattoria di Orwell il tono del racconto è serio e grave, eppure, anche nell’ipnotismo di queste invasioni a tutto campo, la satira graffiante finisce sempre per prevalere, stemperando e alleggerendo la tensione attraverso il filtro dell’ironia.
Storie vere e parimenti visionarie, disegnate e intagliate con un taglierino, frammento dopo frammento, su grandi fogli di cartoncino, con una tecnica meticolosa e paziente. Un’incredibile capacità di raccontare, che ci trasporta in un universo meraviglioso e strano, in una dimensione magica che riporta alla memoria antiche ritualità iniziatiche del mondo pagano, grazie ad una maestria artigianale che richiama ad una concezione dell'arte di altri tempi. (Elena Forin, critico e curatore indipendente).
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La mostra che si inaugura mercoledì 11 marzo, a partire dalle ore 19.00, ha sede nei luminosi ambienti dello Studio Lombard DCA, studio di commercialisti, ed è il terzo evento di un ciclo ironicamente e programmaticamente intitolato Modello Unico. Sotto la direzione artistica della fotografa Marina Alessi, protagonista della prima mostra della rassegna alla quale è seguita quella della street artist Nais, i soci dello studio milanese hanno voluto mischiare il proprio mondo con altri a prima vista lontani, convinti che dallo scambio e dalla bellezza, dagli incroci e dalla curiosità nascano le possibilità e perché “ciò che sembra distante, in realtà è solo un diverso modo di vedere le cose e ogni opera di un artista ne è una dichiarazione, ogni fotografia un bilancio di ciò che è stato e ognuno di noi, in fondo, ne è contribuente”.