Cina 1978. Appunti di viaggio

Informazioni Evento

Luogo
TEMPORARY GALLERY DI PAOLO GOTTI
via Santo Stefano 91/a, Bologna, Italia
Date
Dal al

martedì-domenica, 10.30-12.30 | 17.00-19.30

Vernissage
15/12/2018

ore 19

Artisti
Paolo Gotti
Generi
fotografia, personale
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In mostra una serie di scatti in bianco e nero del fotografo Paolo Gotti che documentano diversi aspetti della Cina di quarant’anni fa.

Comunicato stampa

Inaugura sabato 15 novembre alle ore 19.00, la mostra Cina 1978. Appunti di viaggio, una serie di scatti in bianco e nero del fotografo Paolo Gotti che documentano diversi aspetti della Cina di quarant’anni fa.

Nel luglio del 1978, Paolo Gotti prende parte a un viaggio d’inchiesta organizzato dall’Istituto politico culturale Edizioni Oriente di Milano per osservare da vicino la società cinese, dal punto di vista di una pluralità di interessi che vanno dall’educazione alla sanità, dalla giustizia all’industria. Il reportage sarà poi pubblicato nella rivista quadrimestrale Vento dell’Est, pubblicata dal 1965 al 1979.

La delegazione, di cui fanno parte una ventina di persone tra cui personalità del calibro di Silvia Calamandrei, Lisa Foa, Franco Marrone, Paola Mancorda e Claudio Meldolesi, viaggia nella parte settentrionale del paese partendo dalla capitale Pechino per poi visitare le città di Dalian, Shenyang, Changchun, Harbin e i pozzi di petrolio di Daqing, fino ai confini con la Manciuria. L’indagine si inserisce all’interno di una situazione politica segnata dai clamorosi avvenimenti seguiti all’arresto della “banda dei quattro” che rappresentò la fine più evidente di quel movimento politico noto come Rivoluzione Culturale, lanciata da Mao nel 1966 contro le strutture del Partito Comunista Cinese.

L’obiettivo del viaggio era quello di comprendere quanto stava avvenendo e le ragioni che avevano scatenato un'inversione di rotta che avrebbe portato nel tempo a un nuovo schieramento del paese nello scacchiere internazionale, ma questo avveniva registrando non tanto i luoghi della politica quanto piuttosto quelli frequentati dalla gente comune: fabbriche, scuole e asili, quartieri urbani e zone rurali.

Sono queste immagini, scattate da Paolo Gotti, a immortalare alcuni tra gli aspetti più singolari della società cinese di quaranta anni fa – così diversa dalla Cina contemporanea – visti attraverso l’emozione di uno sguardo occidentale: dai mezzi di trasporto spesso bizzarri e improvvisati alle insegne disegnate con gessetti colorati, dalle ricamatrici tradizionali “in batteria” ai grandi pannelli illustrati con “fumetti” propagandistici, dalle esercitazioni delle soldatesse armate di fucile alle fabbriche che avrebbero portato in futuro il paese a diventare la potenza economica che è oggi.

La mostra nasce dalla riscoperta dell’archivio relativo a quel viaggio, che recentemente ha riconosciuto a Paolo Gotti l’assegnazione del Premio UVA promosso dall’Università di Verona.

Paolo Gotti nasce a Bologna e si laurea in architettura a Firenze, dove frequenta il Centro di studi tecnico cinematografici. Nel 1974 sceglie l’Africa come meta del suo primo grande viaggio. In seguito a questa avventura che lo segna profondamente, intraprende a tempo pieno l'attività di architetto, grafico e fotografo. Dopo varie esperienze nel campo della pubblicità, e una maturata esperienza nello still life, si dedica sempre più al reportage, visitando oltre 70 paesi nei cinque continenti. Ancora oggi gira il mondo per immortalare persone, paesaggi e situazioni che archivia accuratamente in un gigantesco atlante visivo, da cui nascono i calendari tematici che realizza da circa vent’anni.