Ciclosfuso

Informazioni Evento

Luogo
CICLOSFUSO
via Vigevano 43, Milano, Italia
Date
Dal al

martedì/sabato - dalle ore 10 alle ore 20

Vernissage
10/06/2015

ore 12 solo su invito

Generi
inaugurazione
Loading…

Bici e vino si fondono in un’unica anima: apre Ciclosfuso, in via Vigevano 43, a Milano.

Comunicato stampa

Due i soci, entrambi milanesi - Gianluca Casella e Matteo Riva - con una diversa storia professionale alle spalle. Si conoscono ‘per caso’ nel 2013, in Grecia e sognano di aprire un locale nella loro Milano.
Bici e vino sono le passioni che li uniscono e presto sbocciano in Ciclosfuso.
Apre al pubblico l’11 giugno 2015, in uno spazio ex-industriale di 230 m2 - di cui s’innamorano sin dalla prima visita - e abbraccia due universi: bici e vino (con cibo). Affaccia in un cortile silenzioso di via Vigevano 43, in una bella casa di ringhiera della vecchia Milano.
L’abbinata bici-vino è originale, ma ben ragionata. Una ricetta fatta di buoni ingredienti: le due passioni confluiscono nella nuova esperienza professionale ‘diversa e irriverente’, in cui sperimentano e si mettono in gioco.
Le buone tradizioni italiane, nel rispetto dell’ambiente. Una sana ed ecologica pedalata in bici, la degustazione di vini e prodotti alimentari di alta qualità.
Il vino sfuso - predominante in quantità, rispetto alle etichette - viene scelto da Ciclosfuso con grande attenzione all’ecologia (meno utilizzo di vetro) e al risparmio (ottimo rapporto qualità-prezzo).
La bici - mezzo di trasporto adottato da entrambi i soci - diventa fondamentale nel progetto, che include la ciclo-officina con vendita.
Il luogo
Un ampio open space di 230m2, a pianta rettangolare, suddiviso in due navate dalla struttura portante. Pilastri e archi in muratura scandiscono lo spazio e il soffitto è in travi di legno a vista.
Rimangono le tracce del laboratorio in cui, tempo fa, si fabbricavano tubi. Proprio in una zona, quella di via Vigevano, che all’inizio dell’800 era adibita a magazzino di botti di vino proveniente dal sud Italia.
Tutto torna.
Legno, ferro e acciaio, queste le principali materie usate nell’allestimento di Ciclosfuso, ideato da tagmi, che ben si accostano alle bici, nel rispetto delle origini del luogo.
Il calore del legno e la sua naturalità rivivono nello spazio nelle assi in faggio usate per il bancone e la quercia, con cui sono realizzati i tavoli, dove degustare i prodotti. Forte e fredda la struttura portante, in tubi in ferro nero satinato, che ospita elementi espositivi e si contrappone all’acciaio lucido delle botti che contengono vino sfuso e padroneggiano al centro.
Due gli ingressi a Ciclosfuso.
Uno laterale, appena ricavato, sulla stradina chiusa (via Sartirana), dà accesso diretto alla ciclo-officina, dove un meccanico esperto è a disposizione per rimettere a nuovo i veicoli leggeri, o semplicemente revisionarli. E consiglia il mezzo ‘adatto’. Uniche e ‘su misura’, le bici della linea ‘Ciclosfuso’, made in Italy, interamente personalizzabile in tutti i dettagli: cromatura e verniciatura del telaio (a scelta tra 9 colori), scelta di sella, freni e copertoni.
O la scelta dall’ampia selezione di tre prestigiosi brand - Cinelli, Wilier Triestina e Tern - oltre agli accessori bici.
E un secondo ingresso, con porta in vetro e ferro battuto - come le due grandi finestre laterali - cui si accede dal cortile interno su Via Vigevano 43.
Entrando da qui, al centro, svettano le botti in acciaio lucido - che contengono 8 tipologie di ‘sfuso’ - e i tavoli di appoggio, in legno. Sulla sinistra l‘area ciclo officina e sulla destra il bancone dove scegliere i taglieri di buon cibo da abbinare al proprio bicchiere.
Nell’area antistante è la zona outdoor con tavolini, dove rilassarsi nella quiete di una corte interna.

Da dove nasce l’idea
Alla soglia dei 40 anni - Matteo - passata da poco da Gianluca - si incontrano in vacanza, in Grecia e chiacchierano del loro futuro. Scoprono le comuni passioni legate al buon vino (e cibo) e al mondo delle due ruote leggere - stile di vita che adottano nella loro città, per vivere e viverla al meglio.
Decidono di cambiare il programma dei loro prossimi ’40 anni’ e, rientrati in Italia, partono alla ricerca dei giusti ingredienti che li guidano a Ciclosfuso.
Il 2014 è caccia al posto giusto. Dopo alcuni tentativi non andati a buon fine, Via Vigevano 43 è amore a prima vista.
E poi via per le principali fiere europee del mondo bici e visitare locali a Berlino, Copenaghen, Friburgo, Stoccolma e Strasburgo - e a mettere il naso in filari e fattorie italiane, alla ricerca del buon vino e dei migliori affettati e formaggi da accompagnare alla tanto amata bevanda di Bacco.
Chi fa cosa
Matteo e Gianluca sono Ciclosfuso. Dalla scelta dei prodotti (siano essi mezzi di trasporto o succulenti generi di conforto!) alla vendita e servizio ‘in tavola’.
Chi si sporca le mani è Mattia. Meccanico esperto, saprà rimettere a nuovo la bici di chiunque. E poi c’è un mondo che ‘ruota’ intorno a Ciclosfuso: fornitori, produttori, esperti, consulenti, le loro famiglie e tanti amici.
Hanno collaborato al progetto: Tomaso, l’architetto che ha seguito la direzione dei lavori (di ristrutturazione) e Massimo che, con la sua impresa di artigiani, ha realizzato ciò che si vede. tagmi che ha ideato allestimento e immagine grafica coordinata, seguita in produzione da Andrea, che ha anche ritratto soci, bici e scattato le foto dello spazio. E Nicoletta, che sta lavorando sulla comunicazione media e social.
Bici e accessori (vedi schede tecniche)
Per i più ‘originali’ c’è la bici Ciclosfuso: la possibilità di personalizzare la bici su proprio gusto, scegliendo tutti i dettagli: dalla cromatura e verniciatura del telaio (6 diversi colori), alla sella, freni e copertoni.
Tre le case di bici tra cui scegliere: Cinelli, Wilier Triestina e Tern.
Vini e prodotti
Tutti i vini sono da consumare in loco o da asporto, in bici.. o come si desidera!
Lo sfuso, che ci ha guidati fin qui, è proposto in 8 tipologie, in altrettanti botti di acciaio - 6 da 400 litri e 2 da 600 litri - protagoniste, al centro dello spazio.
Inoltre una bella varietà di vini: 70 etichette selezionate in 26 aziende agricole.
E il buon vino, si sa, va sorseggiato con meritevoli prodotti culinari.
Molti tipi di affettati scelti, non solo sul territorio lombardo: crudo, coppa piacentina, culatello, fiocco, culaccia, mandola, salame felino e lardo.
Due i re-formaggi: un lodigiano DOP invecchiato 12, 24 o 36 mesi e un eccellente gorgonzola.. come non l’avete mai assaggiato!
Non mancano le proposte ‘vegetariane’ con insalate, succhi e centrifughe.
Interior e graphics
Una vecchia fabbrica di tubi. Parte da qui tagmi - studio multidisciplinare, nato nel 2010, che segue la direzione artistica, ideazione e realizzazione di soluzioni creative per progetti di design industriale, grafica e interni - con l’idea di rendere l’elemento tubolare il protagonista dell’allestimento.
Per creare modularità, flessibilità e adattamento alle superfici, hanno pensato che una struttura per impalcatura potesse essere la soluzione più versatile per contenere le due grandi anime che Ciclosfuso racchiude: bici e vino.
Dall’esistente suddivisione architettonica è nata l’idea di creare - e far vivere con identità distinte - tanti piccoli scenari il cui susseguirsi, permette di vivere l’esperienza di Ciclosfuso.
Bici e vino si fondono, mantenendo le rispettive identità, in uno spazio ex industriale, esaltato dalla semplicità degli arredi e scelta dei materiali quali il legno. La parte dello Sfuso è pensata come un vero laboratorio, dove l’acciaio delle botti è al centro dello spazio e quindi protagonista dell’ambiente.
La doppia anima del locale si è subito materializzata nel naming ‘Ciclosfuso’, poi nel logo, in cui due elementi iconici riconoscibili, il manubrio e la bottiglia, sintetizzano questo connubio, nuovo e stimolante, a livello creativo, di svilup¬po dell’immagine coordinata (tagmi/Valentina Antinori) e di progettazione interior e arredo dello spazio (tagmi/Danilo Leonardi).
PROFILI - I soci di Ciclosfuso

Vengono da esperienze professionali diverse, anche dal mondo della bici e del food, ma vanno entrambi in bici e amano il buon vino e la buona cucina.

Gianluca, il più rotondo dei due, ha da poco superato la quarantina.
Papà di due bimbe (Giulia e Sofia), è sposato con la sua Marina; una laurea in Economia, un MBA, una carriera iniziata in una società di consulenza, proseguita in una di Telecomunicazione, poi la creazione di una start up americana, fino a quando ha voluto sparigliare le carte del suo futuro.
E via a studiare il mercato della bicicletta - in Italia e in Europa - e quello del vino, con corsi di degustazione fino al corso per sommelier dell’ais milano, a confrontarsi con gusti di amici e parenti e sfidare lo scetticismo generale dovuto al fatto di avere abbandonato una carriera aziendale per fare un salto nel buio (questo è quello che pensano i vino-bici-scettici).

Matteo, 40 anni - sposato con Nicole, hanno due bambini: Camilla e Andrea.
Cresciuto a Milano, con qualche parentesi all’estero. Calciatore mancato e cestita per passione, ha giocato a basket da quando aveva 6 anni togliendosi qualche piccola soddisfazione. Ha lavorato per anni in ambito sportivo come educatore e allenatore di settori giovanili di basket e altri sport. Dopo aver lasciato un tendine rotuleo sul parquet, ha appeso le scarpe al chiodo, ma ha continuato allenando squadre senior fino alla C1.
Appassionato di cucina e vini, ha seguito diversi corsi di degustazione e accostamento vino/cibo, ora vuole trasformare la passione in qualcosa di più. Beve il vino fin dalla tenera età. In famiglia si narra infatti che sua nonna glielo mettesse nel biberon. Amante della bicicletta, da sempre, come mezzo di trasporto e stile di vita.

Ciclosfuso apre al pubblico l’11 giugno