Charlie Aubry – Va bene

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIOY-OFF1C1NA
Via dei Juvenci 11, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
14/07/2022

ore 19

Artisti
Charlie Aubry
Generi
arte contemporanea, personale

Spazio Y, in occasione del sesto appuntamento di /pos•tàc•cio/, format espositivo ideato in collaborazione con OFF1C1NA, studio condiviso e spazio di ricerca artistica nel quartiere Quadraro, presenta VA BENE, progetto di Charlie Aubry, a cura di Valeria De Siero e Davide Silvioli.

Comunicato stampa

Spazio Y, in occasione del sesto appuntamento di /pos•tàc•cio/, format espositivo ideato in collaborazione con OFF1C1NA, studio condiviso e spazio di ricerca artistica nel quartiere Quadraro, presenta VA BENE, progetto di Charlie Aubry, a cura di Valeria De Siero e Davide Silvioli.

Il format di /pos•tàc•cio/ invita artisti a realizzare installazioni site-specific, interpretando lo spazio esterno dello studio come un laboratorio a cielo aperto. Lo spazio dell’azione, definito ironicamente ‘postaccio’ è stato utilizzato per anni come deposito di oggetti in disuso, divenendo non soltanto un agglomerato incontrollato di oggetti disparati ma anche memoria irregolare del luogo.

Charlie Aubry sviluppa una pratica artistica interdisciplinare, interdetta fra oggetto, suono e tecnologia. Per il suo intervento per /pos•tàc•cio/ #6, l’artista, ex novo, ha creato un'installazione definita nelle forme articolate di una struttura, composta dalla combinazione di oggetti dismessi di varia tipologia, materiali di scarto, dispositivi elettronici. L’opera, costituisce un insieme di “objets trouvés” , caratterizzato da una condizione di apparente squilibrio. Si tratta della stessa precarietà che contrassegna gli organi sociali, oggi nella loro fase terminale e prossima al cedimento. Un sistema disomogeneo di apparati sempre più inconsistente, entro cui dobbiamo comunque condurre le nostre esistenze e che, perciò, finché regge, “Va bene”. Aubry ha intrapreso un approccio che viola le prescrizioni di utilità, in cui ogni strumento adottato è svincolato dai propri obblighi di funzione, assumendo, così, nella fisica dell’opera, sia una differente codificazione che una destinazione alternativa. Il risultato è un entità oggettuale nuova, in grado di interferire con la realtà circostante, modificando la percezione dello spazio del luogo che la ospita e la considerazione della natura dei mezzi tecnici impiegati.