Centro Pecci Extra #7
Ogni giorno un nuovo contenuto online, ogni settimana una bandiera d’artista.
Comunicato stampa
In attesa di poter riprendere le nostre attività, continua il nostro format Centro Pecci Extra: ogni giorno un nuovo contenuto online, ogni settimana una bandiera d’artista.
Dopo Marinella Senatore, Nico Vascellari, Marzia Migliora, Eva Marisaldi, Flavio Favelli e Marcello Maloberti questa settimana è il turno di Elisabetta Benassi.
Elisabetta Benassi sceglie di riprodurre sulla sua bandiera lo spartito per clarinetto dell’interludio sinfonico detto Il volo del calabrone, tratto dall’opera La favola dello zar Saltan di Rimskij-Korsakov del 1900. L’andamento del brano ricostruisce in chiave musicale il ronzio di un insetto, restituendone anche il movimento fluttuante ma regolare ed evocando la bella stagione e le campagne assolate. Gli insetti impollinatori, come il bombo (traduzione corretta di bumblebee) sono tra le creature maggiormente colpite dai cambiamenti climatici e dall’uso indiscriminato di pesticidi. Il loro ruolo fondamentale per gli ecosistemi rischia di essere compromesso, con conseguenze gravi sulla produzione agricola e la biodiversità. Il titolo dato alla bandiera si riferisce perciò alla necessità per l’uomo di ricreare un rapporto meno alienato con la natura, di cui lui stesso è parte indistinguibile. Un tema presente in molte opere di Elisabetta Benassi, artista che con il suo lavoro affronta l’eredità culturale, politica e artistica del modernità e le sue conseguenze nel presente.
Sulla nostra webtv, www.centropecci.it/it/webtv questa settimana il film The Rider - Il sogno di un cowboy precede l’appuntamento live con Pecci Books, in cui l’autore Andrea Tarabbia presenta assieme al pianista Damiano Afrifa il suo libro Madrigale senza suono, premio Campiello 2019. E poi ancora la performance di Claudia Caldarano, Sul vedere, che approfondisce il tema del corpo e della visione, mentre per la nostra ricognizione degli spazi indipendenti sul territorio, il focus su il Centro di Arti Espressive Villa Pacchiani, che dedica la sua attività alla produzione di artisti che riflettono sul rapporto tra arte, territorio e impresa.
Segue per #peccicontemporary la presentazione di KENE/Spazio, articolato progetto che vede la nascita di un laboratorio di fotografia a Bamako, in Mali, creato dal fotografo ivoriano Mohamed Keita e sostenuto dalla Fondazione Pianoterra, e il dialogo sui temi del femminismo in relazione al fondamentalismo e attivismo islamico, tra la celebre artista e regista Shirin Neshat e Cristiana Perrella in occasione della presentazione del film Looking for Oum Kulthum.
Infine tornano tematiche legate alla sostenibilità ambientale e alla cultura rigenerativa con il talk dell’artista e ingegnere Andreco. Programma completo a seguire.
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#PECCICINEMA
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The Rider - Il sogno di un cowboy
di Chloé Zhao
mercoledì 29 aprile, ore 12.00 – 24.00
ore 10.00: introduzione di Luca Barni, curatore Cinema Pecci
Premio Art Cinéma al Festival di Cannes 2017.
Miglior film dell'anno per la National Society of Film Critics.
Il racconto prende spunto dalla storia vera di Brady Jandreau, che interpreta il protagonista. Nella riserva di Pine Ridge, nel South Dakota, Brady Blackburn addestra cavalli selvaggi. Giovane cowboy e stella nascente del rodeo, apprende dal suo medico di non poter più cavalcare. Una brutta caduta lo ha disarcionato per sempre, sfondandogli il cranio in maniera quasi fatale. A fianco della sorellina, affetta dalla sindrome di Asperger, e in lotta col padre piegato dal lavoro e dalle responsabilità, cerca una nuova ragione di vita in un Paese che non fa sconti.
The Rider - Il sogno di un cowboy, (Usa, 2017; 105'; v.o. sott.it), di Chloé Zhao, con Brady Jandreau, Mooney, Tim Jandreau, Lilly Jandreau, Leroy Pourier, Cat Clifford
#PECCILIVE
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Andrea Tarabbia in dialogo con Damiano Afrifa
presenta "Madrigale senza suono" (Premio Campiello, 2019)
giovedì 30 aprile, dalle ore 17.30
Pecci Books prosegue i suoi appuntamenti in streaming ospitando la presentazione di “Madrigale senza suono”, ultimo romanzo di Andrea Tarabbia, vincitore del Premio Campiello 2019. In dialogo con il pianista Damiano Afrifa, si partirà dalla figura geniale di Gesualdo da Venosa, il celebre principe madrigalista vissuto a cavallo tra Cinque e Seicento, centro attorno a cui ruota il congegno ipnotico di questo romanzo gotico e sensuale. Come può - è la domanda scandalosa sottesa al romanzo - il male dare vita a tale e tanta purezza sopra uno spartito?
Per vendicare il tradimento, il principe di Venosa uccide la moglie Maria D’Avalos. Fin qui la Storia. Il resto è la nostalgia che ne deriva, la solitudine e il tormento del principe. Andrea Tarabbia trascina il lettore in un labirinto. Questa storia ci parla dritti in faccia, scollina i secoli e arriva fino al nostro oggi, si spinge fino a lambire i confini noti eppure sempre imprendibili tra delitto e genio. Con un gioco colto e irresistibile, tra manoscritti ritrovati e chiose di Igor' Stravinskij, che nel Novecento riscoprì e rilanciò il genio di Gesualdo.
Andrea Tarabbia è nato a Saronno nel 1978. Ha pubblicato, tra gli altri, i romanzi La calligrafia come arte della guerra (2010), Il demone a Beslan (2011), Il giardino delle mosche (2015); Premio Selezione Campiello 2016 e Premio Manzoni Romanzo Storico (2016) e il saggio narrativo Il peso del legno (2018). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov. Madrigale senza suono è il suo primo romanzo per Bollati Boringhieri. Vive a Bologna.
Damiano Afrifa comincia lo studio del Pianoforte a 7 anni con Andrea Nesti. Prosegue gli studi presso la Scuola di Musica “G.Verdi” di Prato con Giorgio Morozzi, per poi studiare sotto la guida di Daniel Rivera presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “P.Mascagni”, con cui è al termine del percorso di studi con una tesi speculativa sull’evoluzione della formasonata nella storia. Parallelamente si laurea in filosofia col massimo dei voti e la lode con una tesi intitolata “Idee per una fenomenologia dell’esecuzione e della fruizione della musica di tradizione scritta”.
#PECCICONTEMPORARY
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Contemporanea '18 | Festival
Claudia Caldarano, Sul vedere
venerdì 1 maggio, dalle ore 10.00
In occasione di Contemporanea '18 | Festival, il Centro Pecci ha ospitato nel settembre 2018 la performance di Claudia Caldarano, Sul vedere.
Sul vedere si concentra sul corpo, inteso come sistema di riferimento a partire da quale la realtà si manifesta e si espone. Una realtà che però è illusoria, allo stesso tempo familiare e sconosciuta.
Nella sua performance l’artista riflette sulla visione e in particolar modo sulla sua assenza, sulla possibilità di vedere attraverso il corpo, sugli inganni visivi che questo tipo di percezione ci propone. Nel suo solo Caldarano si relaziona al corpo come se questo fosse proiettato nello spazio inaccessibile di uno specchio, come se fosse collocato dove la stessa artista non può trovarlo: “pongo così, tra me e ‘me’, una distanza; ‘ho’ il corpo e ‘sono’ il mio corpo; posso vederlo, non tutto. Rimane una parte nascosta che ha occhi nei tessuti, attraverso cui posso immaginare”.
Ideazione, coreografia, maschera Claudia Caldarano | Musica di Evelyn Glennie e Michael Brauer da album Shadow Behind the Iron Sun | Produzione mowan teatro /Nuovo Teatro delle commedie di Livorno | Sostegno alla ricerca sull’archetipo del Bifronte Virgilio Sieni/Centro Nazionale di Produzione sui linguaggi del corpo e della danza | Company Blu | Atelier delle Arti di Livorno | Comune di Firenze, Associazione Mus.e e Le Murate. Progetti Arte Contemporanea.
#PECCIINTOSCANA
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Ilaria Mariotti presenta Villa Pacchiani
sabato 2 maggio, dalle ore 10.00
Il Centro di Attività Espressive Villa Pacchiani è stato inaugurato nel 1991 come luogo che il
Comune di Santa Croce sull’Arno ha inteso dedicare all’arte contemporanea, anche dietro una forte
spinta da parte di un gruppo di artisti che vivono nel territorio. In un’area a forte vocazione industriale, l’attività si concentra sulla produzione di mostre specifiche per il luogo, che vedono la presenza di artisti di generazioni diverse, sia legati al territorio in senso ampio, sia internazionali - questi ultimi coinvolti soprattutto nel progetto annuale Arte-Impresa-Territorio. Le mostre sono sempre percorsi inediti attraverso la produzione di nuove opere. Una parte dell’attività è dedicata poi ai premi annuali che si alternano: il Premio Santa Croce grafica e il Premio ex libris – piccola grafica. Un ciclo di mostre è basato sull’invito fatto ad artisti a lavorare con la collezione di grafica, disegni e stampe. Tutte le mostre prevedono una pubblicazione che le documenta e vengono organizzati laboratori e visite guidate, in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Centro Pecci.
In foto: Nari Ward, Holding Patterns, 2018 – 2019, veduta della mostra, foto Ela Bialkowska, OKNOstudio
#PECCICONTEMPORARY
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Shirin Neshat, Looking For Oum Kulthum
talk con Cristiana Perrella e l’autrice in occasione della presentazione del film
domenica 3 maggio, dalle ore 10.00
Il film di Shirin Neshat, presentato al Centro Pecci nell’ottobre del 2018, racconta l’arte e la vita della leggendaria cantante egiziana Oum Kulthum (1900-1975), la cui musica e straordinaria personalità continua ad essere impressa nell’immaginario di milioni di abitanti del Medio Oriente. L’artista e regista iraniana Shirin Neshat, che da sempre esplora nelle sue opere concetti e storie relativi alle donne musulmane, in Looking For Oum Kulthum affronta la traiettoria di un’icona femminile e contemporaneamente offre una visione non accademica della storia dell’Egitto moderno, dalla sua evoluzione da monarchia, al colonialismo britannico, alla rivoluzione del 1952, alla disastrosa guerra con Israele nel 1967, attraverso la storia personale di un’emblematica donna artista mediorientale. In dialogo con Cristiana Perrella, Shirin Neshat affronta i temi del femminismo in relazione al fondamentalismo e attivismo islamico, la relazione tra processo creativo e scoperta di sé, il senso di essere un’artista donna in una società conservatrice e dominata dagli uomini.
Looking for Oum Kulthum, un film di Shirin Neshat, in collaborazione con Shoja Azari
produzione italiana In Between Art Film e Vivo Film
#PECCICONTEMPORARY
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KENE/Spazio
lunedì 4 maggio, dalle ore 10.00
KENE è un laboratorio di fotografia nel distretto di Kanadjiguila, a Bamako, creato nell'estate del 2017 dal fotografo ivoriano Mohamed Keita, di base a Roma e sostenuto dalla Fondazione Pianoterra. Costretto ad abbandonare la Costa d’Avorio quando ancora minorenne, Keita scopre la sua vocazione per la fotografia a Roma e decide di tornare in Africa per mettere a disposizione dei ragazzi di Bamako le sue competenze.
KENE in mandingo significa spazio, uno spazio auto costruito due anni fa e che oggi può contare su un edificio per incontrarsi e studiare la fotografia, rivolto a minori che vivono in condizioni fragili. É uno spazio educativo, luogo di relazioni e di cura, e memoria viva del quartiere grazie alla produzione quotidiana di immagini.
Il video, realizzato per la maggior parte da frammenti girati dai ragazzi di KENE, documenta il progetto attraverso l’autonarrazione fatta dai suoi stessi protagonisti.
KENE è una mostra, a cura di Sara Alberani, inaugurata al Centro Pecci il 19 febbraio scorso, una pubblicazione ricchissima di immagini e un sito dove è possibile sostenere le attività del progetto acquistando le foto in mostra in diversi formati, il libro fotografico o facendo una donazione allo studio KENE: www.studiokene.org
#PECCIEDU
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Andreco. Arte e sostenibilità ambientale
martedì 5 maggio, dalle ore 10.00
L’arte contemporanea può contribuire a una riflessione profonda e competente sull’emergenza climatica. Nel talk Arte e sostenibilità ambientale l'artista e ingegnere ambientale Andreco affronta i temi della sostenibilità ambientale e della cultura rigenerativa, partendo dall'analisi di opere incentrate sull’elemento dell’acqua.
L’incontro, organizzato con il sostegno di Publiacqua SpA e Water Right Foundation, si è svolto presso il Centro Pecci il 21 marzo 2019 in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua e di Recò Festival. Dal 2017 infatti il Centro Pecci, Publiacqua e WRF propongono un percorso di educazione ambientale e didattica integrata STEAM, “Le forme dell’acqua”, dedicato alle scuole Primarie e Secondarie di primo e secondo grado, un laboratorio di progettazione attiva in due lezioni in classe culminante ogni anno nell’incontro dal vivo al museo dei ragazzi con un artista che lavora da molti anni sulle tematiche della sostenibilità ambientale.
Nella foto: Andreco, La parata della Fine, Centro Pecci Prato 2017
Photo courtesy dell'artista