Cattedrali europee. Conservazione programmata
Tornano a Pisa i rappresentanti di alcune delle più importanti e significative cattedrali europee. Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno, l’Opera della Primaziale Pisana ha deciso di proseguire con il progetto di riunire attorno ad un tavolo di confronto le esperienze più significative legate a questi grandi complessi monumentali. L’edizione 2012 intende affrontare un argomento di grandissima attualità, quello cioè della conservazione programmata.
Comunicato stampa
Il 18 e il 19 maggio 2012, tornano a Pisa i rappresentanti di alcune delle più importanti e significative cattedrali europee. Dopo il successo dell’edizione dello scorso anno, l’Opera della Primaziale Pisana ha deciso di proseguire con il progetto di riunire attorno ad un tavolo di confronto le esperienze più significative legate a questi grandi complessi monumentali. L’edizione 2012 intende affrontare un argomento di grandissima attualità, quello cioè della conservazione programmata.
Partendo dal principio per cui “prevenire è meglio che curare”, la conservazione programmata ribalta l’approccio tradizionale dell’intervento eseguito a danno avvenuto a favore di una logica di prevenzione. La pratica del restauro è, infatti, generalmente “invasiva”, ed è basata su pratiche sostitutive. La conservazione programmata propone invece un sistema di pratiche preventive e di forme d’uso rispettose e consapevoli, così da rimandare e, se fosse possibile, evitare la necessità di restauri, siano essi episodici o ciclicamente ripetuti.
La conservazione programmata deve attuarsi tramite una strategia basata sullo studio e l’analisi dei manufatti, la programmazione dei controlli, degli interventi e degli adeguamenti eseguiti secondo la logica del minimo intervento.
La possibilità quindi di confrontarsi su un argomento del genere, che prevede la necessità di una pianificazione sistematica e dettagliata, costituisce un’opportunità preziosa, cui molte ed importanti istituzioni europee non hanno voluto rinunciare.
Giungeranno a Pisa i rappresentanti di 15 grandi complessi monumentali. Dall’Italia: la Cattedrale di Santa Maria del Fiore di Firenze, la Basilica di San Marco a Venezia, la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano e la Basilica di San Pietro. Dalla Spagna: la Cattedrale di Santiago de Compostela, la Cattedrale di Santa Maria a Vitoria e la Cattedrale di Siviglia; dalla Francia: la Cattedrale di Bourges; dalla Repubblica Ceca: la Cattedrale di San Vito di Praga; dall’Austria: il Duomo di Santo Stefano a Vienna; dalla Gran Bretagna: la Cattedrale di St. Paul a Londra; da Malta: Cattedrale di St. John alla Valletta; dalla Germania: la Cattedrale di Colonia, la Cattedrale di Aquisgrana e la Cattedrale di Santo Stefano a Passau.
Oltre ai rappresentanti delle Cattedrali, alcuni interventi di rilievo illustreranno la posizione di istituzioni che storicamente operano in ambito di conservazione e restauro. Tra questi, Gisella Capponi dell’Istituto Centrale di Restauro, responsabile dei lavori di restauro della Torre di Pisa, che presenterà un’ipotesi di conservazione programmata applicata proprio al campanile pisano. Marco Ciatti esporrà invece le idee e i programmi sulla conservazione programmata dell’Opificio delle Pietre Dure. E ancora, Barbara Shock-Werner dell’Associazione Europea Capi delle Maestranze.
In occasione del convegno saranno presentati gli atti dell’edizione 2011, che aveva per tema “Cattedrali Europee. Esperienze di gestione a confronto”.