Caterina Giammona – Rotting Machine. Saint Lucy

Per il secondo anno consecutivo SUBPLACE in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Como Aldo Galli propone per la stagione estiva ABSOLUTE BEGINNERS, un’incursione nella produzione delle giovanissime e dei giovanissimi selezionati.
Comunicato stampa
Per il secondo anno consecutivo SUBPLACE in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Como Aldo Galli propone per la stagione estiva ABSOLUTE BEGINNERS, un’incursione nella produzione delle giovanissime e dei giovanissimi selezionate/i con un bando di partecipazione per le studentesse e gli studenti del Biennio in Painting & Digital Art e del Triennio di Pittura e linguaggi visivi, con l’intento di scoprire e dare visibilità a nuovə talentə con una personale a SUBPLACE.
Dopo Sancha (15 luglio- 1 settembre) la seconda mostra personale è dedicata a Caterina Giammona.
La ricerca di Caterina Giammona si fonda sul confronto dialettico tra passato e presente, elaborando un linguaggio pittorico personale e riconoscibile in cui si intrecciano iconografia sacra, cultura digitale e riferimenti alla visualità pop. Rotting Machine – Saint Lucy è un trittico in forma di altare portatile, parte di una serie in cui l'artista rielabora la tradizione delle ancone devozionali proiettandole in una dimensione contemporanea. La scelta di raffigurare Lucia, martire venerata dalla chiesa cristiana e ortodossa, assume un valore emblematico: protettrice della vista, la santa non sembra essere più in grado di "vedere", diventando così l'emblema di una soggettività incapace di orientarsi nell’eccesso informativo e nella frammentazione delle narrazioni che caratterizzano l’epoca attuale. La struttura del trittico si carica di nuovi significati, lasciando emergere elementi perturbanti: frammenti anatomici e meccanici che alludono alla fusione tra corpo e macchina; compenetrazioni visive che evocano lo scorrere compulsivo dei feed digitali; figure che rimandano alla violenza normalizzata dello spazio virtuale. In questo intreccio, la pittura tradizionale, precisa e stratificata, si ibrida con strumenti di progettazione digitale generando una tensione costante tra devozione e distopia. L’opera si configura come una soglia simbolica in cui mito, storia, realtà e simulacro si sovrappongono restituendo un immaginario che indaga le contraddizioni e la fragilità del nostro tempo.
Questo lavoro fa parte della serie Rotting Machine, altari portatili che indagano la condizione umana nell’epoca contemporanea, in cui il desiderio di perfezione e di fusione con il meccanico conduce inevitabilmente all’autodistruzione. Il trittico è costruito secondo la struttura delle icone ortodosse richiudibili, ma al posto di una finestra verso il divino, propone un’iconografia corrotta. Da chiuso, l’altare rappresenta un cuore sacro di metallo, avvolto da una corona di spine luminosa in LED. All’apertura, Santa Lucia, martire della visione, è affiancata da una figura ambigua in penombra: un riferimento diretto al Mandela Catalogue, web series di Analog Horror in cui un falso Arcangelo Gabriele si rivela essere Satana. Questa contaminazione mette in discussione la distinzione tra il sacro e il profano, tra ciò che appare e ciò che è in realtà. Ai lati, esplosioni di carne e meccanismi organici richiamano la scena di trasformazione di Tetsuo in Akira, capolavoro dell’animazione giapponese anni ’80, dove la fusione tra uomo e macchina porta all’estinzione totale. In questo altare, come nel resto della serie, il martirio non è più spirituale o religioso. Piuttosto, rappresenta la condizione dell’individuo che si sacrifica in silenzio, logorato dal desiderio di elevazione e finisce inghiottito da un sistema che lo uccide.
(Caterina Giammona)
Caterina Giammona (Palermo,2003), frequenta il corso Pittura e Linguaggi visivi presso l’Accademia di Belle Arti di Como - IED Network. Ha esposto a iMagnolia, I edizione, a cura de iMagnolia, Vecchio Frantoio di Marmoreo, Casanova Lerrone, 2025; Aldo Galli Prize, a cura di Ivan Quaroni, Spazio Natta, Como - vincitrice della menzione speciale ALUMNI, 2024; Aldo Galli Prize, a cura di Roberto Borghi, Banche Generali, Como, 2023.
www.accademiadicomo.it IG: accademiadicomo
SUBPLACE è uno spazio inconsueto che convive con il consueto e la contingenza, portando i linguaggi visivi dell’arte – che si pongono come alternativa alla logica della produzione/consumo – in questo luogo di transito, nel flusso del quotidiano, offrendosi come occasione per un’esperienza estetica diretta e personale, senza mediazioni né stratificazioni per un pubblico che si trova a “inciampare” nell’opera sul suo percorso abituale. Il nome rimanda alla collocazione sotterranea, nel mezzanino della Stazione di Villapizzone. La “vetrina” ospita progetti d’artista site specific proponendo installazioni, sculture, video e dipinti.
SUBPLACE è un’emanazione di Surplace spazio indipendente per la promozione delle pratiche artistiche contemporanee attivo a Varese dal 2014 al 2022. Da questa esperienza, configurata come una "stazione sperimentale" dovei ruoli di artista, curatore e critico si dissolvono in favore della messa al centro dell'opera, nasce la "vetrina" di SUBPLACE come esperimento di arte pubblica. Il progetto espositivo è autogestito e interamente autofinanziato ed è a cura di Joykix (Fabrizio Longo) e Rossella Moratto.
Subplace - Stazione del passante ferroviario di Villapizzone via Arnaldo Fusinato, 20156 Milano (MI)