Carmelo Nicotra – Panorama quotidiano

Presso il Temporary Storing in via 29 novembre 3/5 promossa dalla Fondazione Bartoli Felter verrà inaugurata la mostra personale dell’artista Carmelo Nicotra “panorama quotidiano” a cura di Martina Carcangiu.
Comunicato stampa
Il prossimo 11 Giugno alle ore 18 presso il Temporary Storing in via 29 novembre 3/5 promossa dalla Fondazione Bartoli Felter verrà inaugurata la mostra personale dell'artista Carmelo Nicotra
"panorama quotidiano" a cura di Martina Carcangiu.
Scrive la Curatrice:
Masse dismesse, crolli, demolizioni, costruzioni e ricostruzioni. Forse con tempi lenti, ma fatti di pieni e di vuoti, di sparizioni e assenze, aggregazioni e disgregazioni. La città assorbe, elimina e scompone, come un organismo metabolico. Senza la frenesia di riempire (1), senza timore del vuoto, senza nostalgia, Carmelo Nicotra osserva le conseguenze di un'urbanistica accidentale che forma e deforma la sua città, Favara. Cedimenti strutturali e demolizioni degli edifici disvelano nuovi paesaggi e seminano macerie, disomogenee, erose o taglienti. Forse è proprio questo primo atto contemplativo che ha spezzato la scorza del seme della ricerca artistica di Nicotra. Un seme intrinsecamente legato al palcoscenico discreto della vita comune, che trae nutrimento dalla percezione, dall'esperienza. Tra le rovine di case scomparse, l'artista fa suo lo sguardo dell'archeologo (2), raccoglie, attesta e registra. Questa prima azione documentale, sembra inaugurare un percorso che trova la sua linfa nell'accostamento, nella giustapposizione, nella relazione intuitiva tra elementi eterogenei. Un gesto che, pur con una certa distanza di esiti e presupposti, convive in armonia con il pensiero visuale di Aby Warburg. Nelle opere più recenti, il potenziale generativo trova nel frammento un successivo principio costruttivo. Tra sculture e collage multimateriali, si intrecciano intonaco, legno, pvc, mattoni, porzioni di mobili. Materiali inanimati carichi di vitalità. Comodini si protendono verso l'alto, crescono come fossero pile di libri. Vetrinette da salotto scelgono di trasformarsi in muri color pastello, tradendo ogni trasparenza. In questa manifestazione di forma, interno ed esterno abbandonano ogni sistema gerarchico, e pretendono apparentemente lo stesso spazio. Nella loro assurda anomalia questi assemblaggi appaiono autentici e reali, sono verosimili per chi più di una volta ha vagolato tra le strade assolate di un centro abitato simile a Favara. Un elemento che sembra impossibile da innestare, da accostare all'altro, trova la sua verità nella schiettezza di un panorama quotidiano. È così che ogni singola opera accoglie con riconoscenza la "non-pedigreed-architecture" definita da Bernard Rudofsky. L'architettura senza architetti (3), libera da preconcetti ha insegnato a chi guarda cosa significa vedere. Carmelo Nicotra avanza su un sentiero affine, ci chiede di aprire gli occhi per stipulare un patto di autenticità, per sentire la vita attraverso l'architettura, per scoprire un seme nel suo germinare.
Martina Carcangiu
1 Rem Koolhaas, Testi sulla (non più) città, p.45
2 Italo Calvino, Lo sguardo dell'archeologo
3 Bernard Rudofsky, Architecture Without Architects: A Short Introduction to Non-Pedigreed Architecture