Carlo Contini – Tra eclettismo e ricerca

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO IL CORREGGIO - PALAZZO DEI PRINCIPI
P.zza Cavour 7, Correggio , Correggio, Italia
Date
Dal al

sabato, 15,30 - 18,30; domenica, 10 – 12,30 e 15,30 - 18,30.

Vernissage
09/04/2017

ore 16.30

Artisti
Carlo Contini
Curatori
Simona Santini
Generi
arte contemporanea, personale
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Approda a Correggio la mostra retrospettiva dedicata a Carlo Contini, medico e artista, carpigiano di nascita, ma legato a doppio filo a Correggio: Contini, oltre ad avere frequentato il liceo cittadino “R. Corso”, nelle campagne correggesi (precisamente a San Martino Piccolo) possedeva un piccolo appezzamento con una casa colonica che amava frequentare, raggiungendola spesso in sella alla sua bicicletta.

Comunicato stampa

Approda a Correggio la mostra retrospettiva dedicata a Carlo Contini, medico e artista, carpigiano di nascita, ma legato a doppio filo a Correggio: Contini, oltre ad avere frequentato il liceo cittadino “R. Corso”, nelle campagne correggesi (precisamente a San Martino Piccolo) possedeva un piccolo appezzamento con una casa colonica che amava frequentare, raggiungendola spesso in sella alla sua bicicletta.
Promossa dai nipoti, la mostra nasce dal desiderio di ricordare un personaggio poliedrico che oltre a essere medico, collezionista, studioso e scrittore, fu anche interessante artista. “Carlo Contini. Tra eclettismo e ricerca” – che inaugura sabato 8 aprile, alle ore 16,30, alla Galleria Espositiva del Museo Il Correggio – ricorda la sua passione per l’arte attraverso le opere che Contini realizzò nel corso della sua vita e dalle quali non si separò mai, conservandole gelosamente in ogni angolo libero di casa e lì rimaste fino alla sua morte.
Organizzata da All Around Art e curata da Simona Santini, con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Correggio e del Museo Civico di Correggio, la mostra è l’occasione per leggere l’intera produzione artistica di un personaggio eclettico e multiforme, che ha lavorato incessantemente sperimentando ogni tipo di tecnica nel campo delle arti visive, e ha lasciato un corposo nucleo di opere. I visitatori potranno apprezzare un nucleo selezionato con 80 opere che vanno dagli esordi nei primi anni cinquanta agli sviluppi degli anni sessanta e settanta, quando Contini perfeziona la sua abilità di incisore, fino alle sperimentazioni successive. La mostra presenta alcune delle opere più note, come le serie dei “Fiori” o dei “Metalli”, ma propone soprattutto molti lavori poco o per nulla conosciuti, bellissimi disegni e tavole realizzate negli anni cinquanta, collage ironici e pungenti, numerose xilografie, sperimentazioni ibride di “arte povera”, ceramiche e vetri.
Una retrospettiva che darà l’opportunità a molti di scoprire, ad altri di riscoprire, l’opera di un uomo che ha saputo vivere pienamente e coltivare le proprie passioni con intensità rara.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da All Around Art che presenta il percorso espositivo, insieme a molte altre opere, e ripercorre l’iter biografico e artistico di Carlo Contini.

Nato a Carpi nel 1919, nonostante la sua principale attività fosse quella di medico, specializzato in neuropsichiatria, Contini nutrì fin dalla giovane età l’interesse per le arti visive alle quali si dedicò di slancio e con impegno, da autodidatta, alternandole alla scrittura, sua altra grande passione, e alla ricerca in ambito culturale, delineandosi così come una figura di rilievo nel panorama culturale nazionale.
Segretario della Commissione di Storia Patria e Belle Arti del Comune di Carpi, Contini divenne direttore dei Musei Civici dal 1964 al 1973. Contribuì a valorizzare il patrimonio artistico e culturale della sua città, dalle mostre sulla scagliola o sugli artisti Carlo Grossi e Arcangelo Salvarani, all’ideazione delle Triennali Internazionali della Xilografia Contemporanea, iniziate nel 1969. Attratto dalle scienze etnoantropologiche e soprattutto dalle tradizioni popolari radicate nel suo territorio, Contini fu anche l’instancabile ricercatore al quale si devono saggi di storia locale, di cultura contadina e di dialetto così come la fondazione del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, che ebbe a lungo sede proprio a San Martino Piccolo e che poi confluì nella raccolte del Museo di San Benedetto Po.