Bruno Mouron / Pascal Rostain – Autopsie
La sede milanese di Artcurial, prima casa d’aste in Francia, celebra EXPO MILANO 2015 con uno speciale progetto espositivo dedicato al particolarissimo lavoro fotografico di Bruno Mouron e Pascal Rostain.
Comunicato stampa
Milano – La sede milanese di Artcurial, prima casa d’aste in Francia, celebra EXPO MILANO 2015 con uno speciale progetto espositivo dedicato al particolarissimo lavoro fotografico di Bruno Mouron e Pascal Rostain.
Per la prima volta in Italia sarà presentata una selezione di scatti rappresentativi del percorso artistico durato oltre vent’anni dei due celebri paparazzi francesi, che insieme hanno condotto un progetto di ricerca dalla forte valenza sociale: la rappresentazione delle celebrities attraverso il ritratto.. dei loro rifiuti.
«Artcurial non poteva non rendere omaggio alla grande manifestazione di EXPO 2015 con il suo potente messaggio: abbiamo pensato di portare il nostro contributo suggerendo una riflessione sugli scarti prodotti, sugli oggetti e i materiali che vengono gettati ancora intatti. Gli scatti di Bruno Mouron e Pascal Rostain, grazie alla loro carica artistica, esortano il pubblico a interrogarsi su questo concetto che si pone come un ‘feed the planet’ al contrario», spiega Gioia Sardagna Ferrari, direttrice di Artcurial Milano.
Nel racconto dei due fotografi le star sono immortalate attraverso uno scatto che ricompone, come in una scrittura geroglifica, l’immondizia prelevata dai cassonetti delle loro abitazioni private. Immagini di oggetti, eloquenti come ritratti psicologici, in grado di lasciare emergere abitudini, manie, paure e fissazioni. «Dimmi cosa butti via e ti dirò chi sei», affermano i due fotografi.
Dopo aver fondato l’agenzia stampa Sphinx nel 1986, Bruno Mouron e Pascal Rostain, collaboratori di rinomate testate quali Vanity Fair, Sunday Times, Le Figaro e Paris Match, pongono le basi di questo monumentale lavoro fotografando il contenuto dell’immondizia del cantautore francese Serge Gainsbourg. Incoraggiati dal collezionista d’arte e proprietario di Paris Match Daniel Filipacchi, i due fotografi hanno successivamente concentrato il loro interesse nel ritrarre l’immondizia dell’intero jet set statunitense.
In un primo tempo si sono focalizzati sui rifiuti di celebrità del mondo del cinema, della musica e dello spettacolo, come Brigitte Bardot, Marlon Brando, Charlize Theron, Andy Garcia, Madonna, Ronald Reagan, Mick Jagger, ma successivamente hanno affrontato anche l’immondizia degli artisti: oggetto delle fotografie, con la loro caratteristica disposizione ordinata e precisa, è la raccolta di ogni sorta di prodotto appartenuto a grandi protagonisti dell’arte contemporanea come Damien Hirst, Sophie Calle, Anish Kapoor e Jeff Koons. Gli scatti mostrano le loro manie e i loro piccoli vizi dei nomi: dalle bottiglie di vodka Smirnoff di Kapoor ai numerosi contenitori di caffè da asporto di Koons.
Infine, il lavoro di Bruno Mouron e Pascal Rostain si è spostato verso il fotoreportage degli scarti prodotti dalle popolazioni di tutto il mondo. Sono nate così le immagini che raffigurano il pattume prodotto da paesi quali la Russia, la Francia, il Qatar, Tahiti e la Cina. Gli oggetti gettati, raccolti, catalogati e fotografati provengono sia dagli strati più alti della popolazione, sia dagli ambienti ai margini, come le favelas o i bassifondi di Kuala Lumpur.
I risultati di questo nuovo capitolo d’indagine restituiscono l’immagine di individui che consumano i medesimi prodotti, anche degli stessi marchi, a ogni livello sociale: oggetti simbolo della globalizzazione dei consumi e degli sprechi.
La mostra sviluppa quindi uno dei principali temi proposti dall’Esposizione universale, contribuendo a ripensare a un nuovo modello di distribuzione delle risorse e a contrastare gli sprechi che caratterizzano la società mondiale dei nostri tempi. La serie Autopsie è infatti inclusa nel Padiglione Francese dell’Esposizione Universale di Milano, dove sarà visitabile dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.
Mouron e Rostain non sono solo fotografi, ma anche sociologi e archeologi di una società in cui lo scarto non rappresenta solamente l’oggetto reale inutilizzato ma anche la perdita della profonda sostanza su cui si fonda la realtà che quotidianamente viviamo.
Per la mostra milanese di Autopsie saranno presentate in esclusiva tre stampe delle immondizie di Kate Moss, Mick Jagger e del trittico di Jeff Koons in formato ridotto 60 x 80 cm, edite in soli dieci esemplari e due AP.
Se da una parte i lavori di Bruno Mouron e Pascal Rostain si rifanno a un particolare studio sulle scelte di consumo inaugurato dal ”Garbage Project”, svolto a Tucson-Arizona nei primi anni Settanta dal professore americano William Rathje, punto di partenza della cosiddetta “archeologia dei rifiuti”, dall’altra l’ispirazione di fondo dei loro lavori è un chiaro richiamo al movimento artistico del Nouveau Réalisme: l’azione di indagine del reale passa attraverso la raccolta di oggetti di uso comune che hanno perduto la loro utilità, quali i rifiuti, successivamente presentati sotto forma di opere d’arte. La sociologia è senza dubbio per i due fotografi un importante mezzo di esplorazione della realtà e i loro lavori presentano una chiara critica alle scelte e alle abitudini della società post industriale che, ancor più di prima, negli anni Ottanta esaspera la sua natura consumista.
La matrice artistica legata al Nouveau Réalisme è da rintracciarsi anche nella relazione che unisce Mouron e Rostain ad Arman, membro fondatore del Movimento artistico francese, la cui opera “La Grande Bouffe” del 1973, composta da spazzatura in resina e plexiglass, è un chiaro modello di ispirazione per i due fotografi. A differenza del lavoro di Arman, però, gli scatti presentati in mostra restituiscono un’immagine ordinata dei rifiuti raccolti; il processo artistico è comunque evidente, così come la finalità: gli oggetti di uso quotidiano, decontestualizzati, acquisiscono valore artistico allorché vengono rimaneggiati ai fini estetici. La critica all’inconsistenza del consumismo e all’inconscia inclinazione allo spreco che caratterizza la società risulta chiara, immediata e si presenta quale un’ossimorica immagine di immacolati scarti.
PASCAL ROSTAIN e BRUNO MOURON
Pascal Rostain nasce nel 1958 a Brest, Francia. Nel 1978 entra a far parte della prestigiosa rivista Paris Match e nel 1986 fonda, insieme a Bruno Mouron, l’agenzia stampa Sphinx.
Fotoreporter e paparazzo, Rostain collabora con le più importanti testate internazionali quali Stern, Vanity Fair, Sunday Times Magazine, Gente, Oggi, El Mundo e Le Figaro Magazine e nel 2002 vince il Grand Prix Paris Match di fotogiornalismo per Les coulisses du G8 in Canada.
Bruno Mouron nasce nel 1954 a Parigi. Dopo una breve collaborazione con il quotidiano francese l’Aurore, Mouron inizia a lavorare per la rivista Paris Match. Parallelamente alla sua carriera di fotografo, Mouron ha dato vita a una grandiosa collezione di Pop Art e di Design, che ha poi venduto nel 2003. Attualmente colleziona album di fotografia d’epoca e contemporanei.
I due fotografi sono stati protagonisti di mostre personali, tra cui: Star Trash, Soho Gallery di New York (2005); Trash, City Hall Building di Singapore (2007); Trash, Maison Européenne de la Photographie di Parigi (2007); Fashion and Style in Photography, Museum Moscow House of Photography di Mosca (2007); La Cité des Sciences di Parigi (2008); Pubelles des Stars, Flux Laboratory di Ginevra (2008); Trash, Kaohsiung Festival di Taiwan (2009); FAMOUS, Palais de Tokyo di Parigi (2012); BACK TO THE FUTURE, CBKU di Utrecht (2012). Mouron e Rostain hanno inoltre esposto i loro lavori all’interno della mostra collettiva PAPARAZZI presso il Centre Pompidou Metz nel 2014.