Bruno Gorgone – I Giardini Cosmici

Informazioni Evento

Luogo
MONOGRAMMA ARTE CONTEMPORANEA
Via Margutta 57, Roma, Italia
Date
Dal al

La mostra rimarrà aperta alpubblico dal 18 al 31 ottobre 2019
Tutti i giorni escluso i festivi Ore 10 – 12.30 / 16 – 19

Vernissage
18/10/2019

ore 18,30

Artisti
Bruno Gorgone
Curatori
Giovanni Morabito
Generi
arte contemporanea, personale
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Mostra personal

Comunicato stampa

Bruno Gorgone
I Giardini Cosmici
Galleria Monogramma Arte Contemporanea – Roma
18 – 31 ottobre 2019
Inaugurazione venerdì 18 ottobre 2019 ore 18.30
A cura di Giovanni Morabito
Catalogo con testo di Gabriele Simongini

Il 18 ottobre 2019 alle ore 18.30 si inaugurerà presso la Galleria Monogramma Arte Contemporanea, in Via Margutta 102 a Roma, la mostra personale di Bruno Gorgone “I Giardini Cosmici”.
L’allestimento comprende una selezione di operedell’artista esponente dell’astrazione italiana, principalmente costituite da dipinti olio su tela e da alcuni lavori in vetro di Murano realizzati con la particolare tecnica dell’incisione su lamina d’oro a caldo su vetro sommerso.
Il percorso di Bruno Gorgone è caratterizzato da una personalissima e coerente ricerca riconducibile all’astrattismo e ispirata, nelle varie fasi, ad un giardino interiorizzato e mentale, inteso quale luogo di elezione dell’anima. Una vicenda artistica quanto mai intensa e complessa come ebbe a scrivere Germano Beringheli: “ … poiché scorre lungo un itinerario che procede dalla rappresentazione realistica della natura a quella del tutto ideativa, immaginativa e perciò concettuale, dell’astrattismo. Il suo percorso ha proceduto dalle proposizioni di Matisse a quelle di Rothko attraversando De Stijl (di cui, laureato in architettura, ha contemplato il respiro delle proporzioni architettoniche con la forza evocativa dei colori) e senza trascurare alcuno dei significati delle avanguardie storiche e dei contigui settori della cultura generale successiva alle proposizioni di Baudelaire”.
La mostra vuole documentare la ricerca più recente dell’artista attraverso alcuni lavori basati sulla pittura di “pattern”, quale linguaggio concettualmente avanzato dei reciproci scambi fra figurazione e astrazione, con ascendenze segnatamente orientali, sino alla fase attuale contrassegnata da una propensione alla essenzialità e ad una sempre maggiore dialettica con lo spazio come evidenzia Gabriele Simongini nel testo che accompagna la mostra: “.......Nelle opere di Gorgone il dinamico flusso della vita è stato purificato da qualsiasi nevrosi frenetica ed ossessiva e portato in una dimensione più distesa ed interiore, vicina alla musica ed alla poesia per i suoi ritmi quasi sonori. Così il suo astrattismo empatico e contemplativo evoca anche un’inesauribile proliferazione generativa, una piena armonia che lega l’Uno al Tutto e al Molteplice. Ma siccome nel dna dell’artista c’è pure una matrice futurista, perlomeno quella più lirica e raffinata di Balla e Severini, Gorgone ha sentito l’esigenza di far entrare sempre più il quadro nel mondo, trasformandolo di volta in volta, solo per fare qualche esempio, nella magnifica serie dei vetri di Murano intitolata fin dal 1999 “Specchio di Narciso”, nell’installazione “La stanza di Narciso” presentata nel Museo Civico di Villa Groppallo, a Vado Ligure, nel 2004, nei dipinti su vetro convesso con cornice intitolati “Futurismi di Narciso”, nell’installazione denominata “Luogo di Narciso” (con sei elementi in vetro di Murano) e presentata nel Padiglione Italia della 54a Biennale di Venezia, nel 2011. Si approda così alle opere recenti che svelano un evidente spessore plastico tanto da poter essere esposte anche come “sculture” da appoggiare su una base, oltre che come lavori da sistemare a parete, in una coinvolgente dialettica fra bidimensionalità e tridimensionalità che dialoga con l’ambiente. In molti lavori di questi ultimi anni Gorgone sembra andare a cercare il proprio eden in spazi cosmici, come dicono anche titoli quali “Stars Window”, “Costellazione giardino”, “Viaggio nelle Effemeridi”, “Atlante di stelle”,”Giardino stellare”. E’ come se ora quell’eden inseguito dall’artista si identificasse con l’universo stesso e i suoi fiori fossero stelle e i suoi viottoli diventassero galassie. Ecco il sogno mirabile di una pittura che sa darci conforto portando il nostro sguardo in una dimensione prima imprevedibile”.
Bruno Gorgone. Artista esponente dell’Astrazione italiana, presente nel panorama internazionale dell’arte contemporanea dai primi anni Ottanta. E’ noto per la sua personale pittura di pattern e per le opere in vetro di Murano incise su lamina d’oro. Laureato in Architettura all’Università di Genova, ha proseguito la sua formazione artistica a Venezia attraversando varie forme di espressione creativa. Il critico francese Pierre Restany, teorico del Nouveau Réalisme, si è interessato al suo lavoro e alle sue sperimentazioni nell’uso dei nuovi media. Il suo percorso è segnato da numerose personali in gallerie, spazi pubblici e museali sotto l’egida di prestigiose istituzioni. E’ invitato a partecipare a importanti esposizioni nazionali e internazionali tra cui il Salone Europeo d’Autunno di Parigi; le edizioni di Ligne et Couleur di Parigi del 1992 (Orangerie des Jardins du Luxembourg) e del 1996 (Ecole Nationale Supérieure des Beaux- Arts); la mostra Alive, The White Box Gallery di New York, 2001; il 55. Premio Michetti – Francavilla al Mare; le esposizioni di arte italiana contemporanea agli Istituti Italiani di Cultura di Innsbruck (2001) e Praga (2008); la mostra “Savona ’900 – Un secolo di pittura scultura ceramica”, Savona 2008; il Festival dei Due Mondi di Spoleto 2010; il 37. Premio Sulmona; la 54. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia e la Mostra Internazionale Padiglione Tibet, evento parallelo alla 55. Biennale di Venezia.
Nel 2014 espone alla Triennale di Arti Visive di Roma, a cura di Daniele Radini Tedeschi, al Premio Vasto “L’icona ibrida”, a cura di Gabriele Simongini, e alla Biennale del Fin del Mundo “Contrasti e Utopie” a Mar del Plata (Argentina).
Nel 2015 espone all’ EXPO 2015 MILANO nell’ambito del Global Art Contest “Le Qualità della Cina”, dove viene segnalato per alcune mostre in Cina, effettuatesi nel corso del 2016. Si ricordano inoltre le mostre retrospettive “Giardino Mentale – Opere 1980/2010” a cura di Germano Beringheli, alla Pinacoteca Civica di Savona – Palazzo Gavotti nel 2010, con il Patrocinio della Regione Liguria e “L’infinito viaggiare nel segno – Opere 1980/2014”, a cura di Giorgio Barberis e Gabriele Simongini, al Palazzo Samone di Cuneo nel 2014, con il Patrocinio della Regione Piemonte. Sul suo lavoro sono state pubblicate varie monografie e hanno scritto Pierre Restany, Vittorio Sgarbi, Tommaso Trini, Costanzo Costantini, Ferdinando Molteni, Edoardo Di Mauro, Milena Milani, Giorgio Seveso, Silvia Bottaro, Gian Antonio Cibotto, Sebastiano Grasso, Angelo Rossi, Italo Gomez e molti altri critici e intellettuali. La sua opera è documentata presso Musei, Archivi e Fondazioni in Italia e all’estero e presso l’Accademia dei Lincei di Roma.
Attualmente vive ed opera tra Savona e Venezia.