Blutch – Le voyeur
Le opere esposte giocano con la sottile provocazione dello sguardo, sono immagini rubate attraverso uno spiraglio, catturate dall’occhio indiscreto di un pittore o di una cinepresa: un varco su una dimensione intima e segreta.
Comunicato stampa
Nell'ambito di BilBOlbul Festival internazionale di fumetto
Blutch, classe 1967, è tra i disegnatori francesi più acclamati della sua generazione, tanto da ricevere nel 2009 il prestigioso Gran Premio della Città di Angoulême come miglior autore. Artista versatile, capace di rinnovarsi a ogni opera, ha uno stile dinamico e inafferrabile, quasi una miscela tra Saul Steinberg e Merce Cunningham. Dalle atmosfere stralunate e surrealiste di Mitchum all'autobiografia intima della serie Le petit Christian, dalla satira divertita in Blotch alla freschezza dei cahiers di Lettre américaine, Blutch cambia e si trasforma, ma restituisce sempre un tratto inconfondibile, una presenza e un'armonia del disegno che ritornano. La varietà drammatica delle sue storie oscilla invece tra onirismo poetico e uno humor nero che via via ancora il racconto alla realtà. Oltre a misurarsi con i diversi generi del racconto, Blutch assorbe e rivive le altre arti. Dal teatro, con l'onnipresenza della parola in Péplum e la lezione del maestro Eisner, si passa alla passione per il jazz, al ritmo e all'improvvisazione del segno o alle illustrazioni per la rivista "Jazzman"; e ancora il cinema, l’estetica del collage e del citazionismo alla Godard che in Per farla finita con il cinema, il suo ultimo libro, esplode in un viaggio fantasmatico nella settima arte col tentativo di comprendere ancor di più il proprio linguaggio di fumettista.
Le opere esposte per la mostra Le voyeur giocano con il desiderio, con la sottile provocazione che nasce dallo sguardo. Immagini rubate attraverso uno spiraglio lasciato aperto, una serratura, catturate dall'occhio indiscreto di un pittore o di una cinepresa: così Blutch apre al lettore un varco su una dimensione intima e segreta.
Blutch, pseudonimo di Christian Hincker, nasce a Strasburgo nel 1967. Dopo gli studi all'École supérieure des arts décoratifs di Strasburgo, viene scoperto grazie a un concorso organizzato dal mensile "Fluide Glacial", dove pubblica le sue prime serie: Waldo's Bar e Mademoiselle Sunnymoon (1993). In poco tempo, a partire dalla metà degli anni ’90, Blutch diventa un autore di riferimento, non solo in Francia. Oltre alle storie a fumetti pubblica illustrazioni su "Libération", "Les Inrockuptibles" e "The New Yorker". Nel 2007 partecipa al film d'animazione Peur(s) du noir.
Nel 2002 riceve il "Prix International de la Ville de Genève" per il libro Vitesse Moderne e nel 2003 il "Prix Humour del Festival d'Angoulême" per Blotch.
Tra le sue opere pubblicate in Italia ricordiamo: Il piccolo Christian (Rizzoli Lizard, 2010), Blotch Il re di Parigi (Q Press, 2007), Blotch Di fronte al proprio destino (Q Press, 2008). In uscita per il festival Pour en finir avec le cinéma (Coconino Press).