Beverly Pepper tra Todi e il mondo

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO DEL POPOLO
Piazza Del Popolo 29/30, Todi, Italia
Date
Dal al

Dall' 8 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.30. Giorni di chiusura: 25 e 31 dicembre
Dal 6 gennaio al 19 aprile: sabato e domenica dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 16.30
Dal 20 aprile al 5 maggio: tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 17.30

Vernissage
08/12/2018

ore 12

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Beverly Pepper
Curatori
Massimo Mattioli
Uffici stampa
MARIA BONMASSAR
Generi
arte contemporanea, personale
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La città celebra l’instancabile attività della grande scultrice americana con mostre, eventi e un parco di sue sculture.

Comunicato stampa

La Fondazione Progetti Beverly Pepper, in collaborazione con il Comune di Todi, presenta dall’8 dicembre 2018 al 5 maggio 2019 la mostra Beverly Pepper tra Todi e il mondo, nella Sala delle Pietre, ubicata in uno degli antichi palazzi medievali che affacciano sulla piazza principale della città, e un’installazione sulla scalinata della suggestiva Chiesa di San Fortunato.
Curata da Massimo Mattioli, l’esposizione offre ai visitatori la possibilità di conoscere da vicino il rapporto pluridecennale tra la famosa scultrice newyorkese e la cittadina umbra, insieme alle motivazioni che hanno portato l’artista americana a scegliere Todi come luogo ideale per vivere e creare le sue opere più rilevanti, esposte nei più importanti musei e collezioni del mondo.
E come afferma il curatore: “Buona parte dell’opera degli ultimi decenni di Beverly Pepper è segnata dalla ruggine, quella che inesorabilmente avvolge l’acciaio cor-ten con cui la scultrice plasma molte delle sue potenti creature, ora possenti come monoliti, ora lievi come sguardi puntati verso il cielo. Un elemento, la ruggine, testimone del degrado del materiale: ma che qui viene cercato, quasi guidato fino a farne medium con funzioni espressive tanto formali quanto cromatiche, depositario del DNA dell’opera, custode della sua memoria, di stratificazioni che ne segnano il tempo. È proprio questo il sublime anello di congiunzione che paradigmaticamente lega queste sculture a un luogo come Todi, una città che delle stratificazioni storiche ha sempre fatto la propria identità: tracce etrusche, poi commesse a quelle romane, poi riorganizzate da quelle medievali, in uno storyboard scritto con pietre, colonne, archi, croci”.
Pepper, con questa mostra, esporrà per la prima volta il plastico di uno dei progetti di Land art più importanti della sua carriera: Il Parco di Beverly Pepper a Todi, il primo parco monotematico di arte contemporanea in Umbria che sarà inaugurato il 14 settembre 2019.
Saranno quindi illustrate le varie fasi progettuali dell’installazione delle venti opere donate alla città e in anteprima saranno esposte tre delle sculture, realizzate in diversi periodi artistici, che fanno parte del progetto. Le sculture saranno poi definitivamente installate nel parco cittadino come le San Martino Altars (1993), iconiche colonne di ghisa altre circa tre metri, che saranno esposte in installazione temporanea di fronte alla Chiesa di San Fortunato, in pieno centro storico.
In mostra poi fotografie inedite provenienti dall’archivio dell’artista che raccontano le fasi più significative della sua vita e del suo lavoro e in particolare la storica installazione nel 1979 delle “Todi Columns” nella Piazza del Popolo, un successo planetario che portò Todi al centro dello scenario artistico e culturale mondiale. Molto particolari sono gli scatti realizzati durante la fabbricazione nelle acciaierie di Terni, che ritraggono Beverly insieme agli operai: “la fabbrica mi ha insegnato il senso della misura e le proporzioni, l’importanza dello spazio in relazione all’uomo, mi ha fatto capire che volevo umanizzare l’acciaio”.

Grazie ad un filmato-intervista sarà possibile fare un viaggio nella memoria di coloro che nel 1979 assisterono alla famosa installazione e che tuttora ne parlano come di un evento che cambiò radicalmente la propria visione dell’arte.