Barbara Romani – Lettere segrete
Una ventina di opere di grande e piccolo formato che narrano frammenti di vita e sensazioni vissute nell’anima con materiale realizzato dall’artista, che è contemporaneamente oggetto e soggetto dell’opera.
Comunicato stampa
LETTERE SEGRETE è la personale di Barbara Romani che verrà inaugurata sabato 2 febbraio alle 18.30 all’Hotel Colombia in via della Geppa, 18 a Trieste .
Una ventina di opere di grande e piccolo formato che narrano frammenti di vita e sensazioni vissute nell’anima con materiale realizzato dall’artista, che è contemporaneamente oggetto e soggetto dell’opera.
“Barbara Romani – scrive Corrado Premuda - è un’artista che da un anno e mezzo dialoga con la materia: fibra tessile, plastica, legno, stoffa, malta, foglie, gomma. E carta. Della carta l’affascinano il procedimento laborioso che ci vuole per trattarla, la pazienza che s’impiega nel tagliarla e farla macerare e poi stenderla sul telaio e lasciarla asciugare” .
Un ascoltare e dominare la materia quotidianamente che implica quindi un coinvolgimento non solo mentale ma anche fisico .
“Il risultato sono opere come “Oceano” in cui alla carta macerata si mescolano pezzi di stoffa riciclata e di scarto che provengono anche dai vestiti della madre dell’artista, o come “Ad ogni uomo” dove nell’impasto di carta rossa sono inglobate lettere di plastica che nascondono una frase misteriosa in un gioco suggestivo tra materia e scrittura, tra l’opaco della carta e il lucido delle lettere. E c’è poi un’installazione intera, tutta di carta, data da un tavola imbandita, o sbandita, piena di oggetti e stoviglie monocrome, che racconta alcune importanti porzioni di una vita.
Un’esplorazione nel regno delle forme possibili che ha a che fare con l’universo delle cose che si toccano, che si odorano, che sono soggette a usura e che si possono trasformare, che danno vita a uno sviluppo. Il suo lavorare la carta è il trionfo delle macchie, degli impasti, delle screpolature, delle falde, così liberi e selvaggi da sembrare fatti naturali, richiami a fenomeni eterni come l’acqua, le nuvole, l’erba, le foglie, la terra, il legno” .
Barbara Romani ha cominciato la sua ricerca artistica circa sei anni fa, frequentando alla Scuola del Vedere di Trieste vari corsi di pittura, scultura, workshops di fiber-art e di progettazione e realizzazione di un’idea artistica.
Il lavoro pittorico è passato dalla tela e dai cartoni al riciclo del materiale di consumo e tecnologico, con riferimenti all’operato plastico degli artisti del dopoguerra, agli spazialisti e agli informali fino alla realizzazione del materiale , la carta appunto dove si incontrano pittura e astrazione.
Barbara Romani dunque “seleziona, mette in evidenza, compone e conferisce così una forma all’informe, ponendo un suggello al suo stile” .