Barbara Paganin – Memoria Aperta
Gioielli-racconti che prendono spunto dalle emozioni del proprio passato ma che subito si aprono al mondo esplorando nei ricordi degli altri.
Comunicato stampa
Gioielli-racconti che prendono spunto dalle emozioni del proprio passato ma che subito si aprono al mondo esplorando nei ricordi degli altri. Elementi tangibili di una memoria presa in prestito: miniature di ritratti ottocenteschi, animali portafortuna di porcellana, topolini, ippopotami, conigli, elefantini di avorio, una piccola bussola, una regina degli scacchi… È la prima volta che l’artista veneziana Barbara Paganin (1961) sceglie di inserire in maniera sistematica elementi “estranei” e objets trouvés nelle proprie opere. Il lavoro parte dalla ricerca tra le botteghe antiquarie di Venezia a caccia di quei piccoli oggetti, da poter immaginare un tempo conservati gelosamente in uno “scrigno” di bambina. La memoria degli altri si fonde perciò con quella personale dell’artista. Ogni spilla racconta una storia, che ciascuno può immaginare diversa, adattandola alla propria memoria, al proprio ricordo. Le 25 opere sono pensate come un corpus unico sul quale l’artista ha lavorato continuativamente negli ultimi due anni per presentarle tutte insieme a Palazzo Fortuny.