Barbara Nahmad – Oltremare

Informazioni Evento

Luogo
FEDERICO RUI - ARTE CONTEMPORANEA
via Turati 38, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
17/10/2019

ore 18,30

Artisti
Barbara Nahmad
Generi
arte contemporanea, personale

Personale di BARBARA NAHMAD dal titolo Oltremare, in cui verrano esposte sei tele inedite di grandi dimensioni, rappresentative dell’ultima ricerca artistica.

Comunicato stampa

Si inaugura GIOVEDI 17 OTTOBRE la personale di BARBARA NAHMAD dal titolo Oltremare, in cui verrano esposte sei tele inedite di grandi dimensioni, rappresentative dell'ultima ricerca artistica.
Dagli esordi caratterizzati da una vicinanza allo stile Pop, con grandi fondi realizzati a smalto in colori primari, dalla serie Yesterday Now e A Rebours, da Canto General a All'ultimo respiro, Barbara Nahmad ha incentrato la sua ricerca sul ritratto e sulla figura umana. Nel 2014 l’artista ha presentato a Tel Aviv il ciclo di lavori Eden, in cui abbandona lo smalto in favore di una pittura con uno stile asciutto ed essenziale, fatto di poche cromie e con una pittura a olio di grande fascino, in cui racconta attraverso le immagini alcuni momenti di vita quotidiana, scene intime di un mondo nuovo che sta nascendo.

Con Oltremare Nahmad apre ora un nuovo capitolo e si riappropria del colore con tonalità e modi diversi da quelli usati in precedenza. In queste opere pur non discostandosi del tutto dalla figurazione tradizionale, viene condotta una ricerca sul paesaggio naturale che tende all'infinito: sfumature gestuali e grandi velature danno l'idea di una sovrapposizione di strati che cercano l'intimità, evocano l'invisibile in una sorta di neovedutismo contemporaneo.
“Il sublime non risiede in nessuna cosa della natura, ma nell'animo di chi guarda”. Immanuel Kant postula l’esistenza di due forme di sublime: il Sublime matematico, che nasce nei confronti di qualcosa smisuratamente grande, in cui il sentimento è legato alla piccolezza dell’uomo nei confronti della Natura. Il Sublime dinamico, invece, non riguarda direttamente una sproporzione fisica, ma un senso di impotenza e inadeguatezza verso la strapotenza, paurosa, minacciosa, delle forze naturali .Giunge infine a una conclusione che può sembrare un'operazione di rovesciamento: l’umanità della nostra persona non soccombe alla potenza della natura ma, al contrario, si erge orgogliosamente a contemplarla, conscia della propria grandezza morale, dell’invincibilità dell’animo umano di fronte al pericolo.

Barbara Nahmad è nata nel 1967 a Milano, dove vive e lavora. Nel 1990 si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dopo alcuni soggiorni all’estero, ha lavorato per la televisione e per il teatro come scenografa, per poi dedicarsi totalmente alla pittura. Da quel momento le sue opere sono state esposte in varie sedi museali italiane, tra le quali il PAC, il Palazzo della Ragione e il Palazzo Reale a Milano e il Museo Ebraico di Bologna e, all’estero, in varie sedi a Londra, Berlino, New York, Shangai, Atene, L’Aia e Tel Aviv.

Nel 2009, nell’ambito della 53. Biennale di Venezia, ha partecipato al progetto «Détournements Venise» con un trittico pittorico sull’economia e un’installazione sonora. Nel 2014 ha esposto a Tel Aviv la serie «Eden», che dopo varie tappe è stata presentata al Museo Ebraico di Bologna in occasione della Notte Europea dei Musei. Il lungo ciclo di «Eden» rappresenta una svolta nel percorso di Barbara Nahmad: la sua pittura diventa in questi quadri più essenziale, acquistando tonalità sabbiose come quelle del deserto, che con le sue vuote distese offre uno spazio originale al riaffiorare della memoria di un popolo. La tecnica dell’olio su tela torna così a parlare con una voce nuova e la Storia stessa riacquista un'energia che riguarda e investe il presente.

Nel 2017 Barbara Nahmad ha collaborato con Mediobanca per la campagna pubblicitaria «Passo Doppio». Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra le quali la Collezione Agnelli, la Fondazione Einaudi e la Fondazione Rosselli a Torino, la Collezione Mediobanca e la Collezione Schwarz e a Milano, nonché in quelle del Museo Ebraico di Bologna e dell’American College of Greece ad Atene.