Azzedine Saleck – Long Distance

Informazioni Evento

Luogo
SPAZIO CURVA PURA
via Giuseppe Acerbi, 1/a , Roma, Italia
Date
Dal al

su appuntamento - prenotare via mail [email protected] o whatsapp 3314243004

Vernissage
19/02/2021

ore 18.30

Artisti
Azzedine Saleck
Generi
arte contemporanea, personale
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In mostra un progetto di Azzedine Saleck con le sue nuove opere realizzate a Roma, accompagnate da un poema di Audrey Gutman ed una lettera di Giuseppe Armogida.

Comunicato stampa

Curva Pura è lieta di inaugurare, venerdì 19 febbraio 2021 ore 18.30, la mostra site specific Long Distance, un progetto di Azzedine Saleck con le sue nuove opere realizzate a Roma, accompagnate da un poema di Audrey Gutman ed una lettera di Giuseppe Armogida.

L’esposizione, con cinque grandi opere concettualizzate e realizzate per entrare in dialettica con lo Spazio Curva Pura, offre uno scorcio sulla sua attuale ricerca artistica che individua nella distanza il punto di partenza per capire i tempi attuali, le migrazioni, il senso di appartenenza e il viaggio.

Azzedine Saleck è un poeta e un artista che attualmente vive tra Parigi e Roma. Di origini mauritane e americane, cresciuto in Francia, Saleck coglie la complessità delle influenze culturali frammentate nell’intersezione tra lingua e forma. La sua ricerca si concretizza in sculture basate sul linguaggio e la progettazione di spazi che creano intimità e risposte emotive. I riferimenti dislocanti (Litany, 2016), la ricreazione di spazi e habitat immaginari di Saleck si riferiscono e inducono comportamenti ritualistici. Le sue opere site specific innescano momenti di consapevolezza e portano sovente a trasformazioni. Assurgono a testimonianze di momenti, storie soggettive e collettive. Saleck ha esposto alla Fondazione Gulbenkian, Parigi, e al Confort Moderne, Poitiers, alla galleria Southard Reid di Londra, alla galleria High Art di Parigi e allo spazio Treize di Parigi, Villa Arson a Nizza, Palais de Tokyo e Centre Pompidou a Parigi. Il suo lavoro è pubblicato su Talismans, the desert between us is only Sand, Gulbenkian Foundation, 2018, anno, 2016, Alter Zombie 2015).
In riferimento al lavoro di Saleck, scrive Damien Arnault :

“E cosa prende una buona parte del nostro cervello se non l'amore? Forse questo è l’argomento costantemente assente nell'arte contemporanea: non può decorare i nostri fantastici loft, e i sentimenti che scivolano dalla depressione all'estasi non sono ancora commerciabili. In qualche modo la poesia va con l'amore. E concentrato sui suoi problemi interni, Azzedine Saleck si allontana dall'idea del professionista dell'arte contemporanea: l’amore è la sua passione, l'amore per i paesaggi, gli animali, gli amici, il sesso, l'amore per l'amore e le sue montagne russe emotive. È un processo semiotico. I poeti ci dicono che amare può trasformare qualsiasi cosa in un feticcio decadente. Quindi non dovremmo vedere i poeti come caricature o dandy del XIX secolo. Non perché ci salveranno dall'ironia e dal cinismo o perché saranno loro a mostrarci un'autenticità mai raggiunta; ma più perché sono loro che portano nuovi riferimenti e nuovi schemi cognitivi nelle arti visive, e forse tutte cose visibili. È così che i testi di Azzedine Saleck contaminano la tangibilità delle sue sculture inquietanti. Ed è questo è anche il modo in cui lo faranno le sue sculture spostare ricordi di sensazioni.”