Avveduti 2013 – Antonio Crivellari

Informazioni Evento

Luogo
OTTICA VISUS
Via Cavour 39 , Spilimbergo, Italia
Date
Dal al

dal martedì al sabato 8.30-12.30 // 15.30-19.30

Vernissage
01/06/2013
Artisti
Antonio Crivellari
Curatori
Chiara Moro
Generi
arte contemporanea, personale
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Scrittura e pittura ragionano e si sviluppano in un confronto reciproco, attingendo l’una dal patrimonio espressivo dell’altra pur mantenendo ciascuna la propria autonomia e sondando in maniera differente le infinite sfaccettature della comunicazione, individuando come perno il segno.

Comunicato stampa

avveduti 2013 . nessuno è profeta in patria

rassegna artistica di 6 creativi del territorio spilimberghese

stefano de toni, gianni bortolussi, alfredo pecile, giulio candussio, antonio crivellari, mavi d’andrea.
dal 12 gennaio al 3 agosto 2013 — Spilimbergo, PN, Ottica Visus di Vidotto Vania

a cura di chiara moro
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Antonio Crivellari - dal 1 giugno al 29 giugno 2013
Scrittura e pittura ragionano e si sviluppano in un confronto reciproco, attingendo l’una dal patrimonio espressivo dell’altra pur mantenendo ciascuna la propria autonomia e sondando in maniera differente le infinite sfaccettature della comunicazione, individuando come perno il segno.
Keith Haring nei suoi diari scriveva: “In pittura le parole sono presenti in forma di immagini. I quadri possono essere poesie se vengono letti come parole anziché come immagini”.
La scrittura costituisce la concretizzazione della convergenza dei diversi tipi di espressione e comunicazione estetica, in grado di mediare l’imprescindibile interazione tra i vari segni. Nella ricerca di Antonio Crivellari la scrittura necessita di essere intesa come elemento inglobante e non come punto finale di un percorso visivo. Le lettere definiscono non solo l’effettiva segnicità dell’opera d’arte, ma anche la gestualità del segno intesa come punto dal quale partire, come traccia da seguire e come armonia di linee finale. Il colore e il segno grafico della scrittura si fondono restando, contemporaneamente, isolati, rimanendo concetti distinti e rintracciabili.
Come finestre che si aprono grazie alla netta cornice bianca, superficie di tela al limite del quadro lasciata intonsa, i quadri perdono la loro chiusura di senso, la loro recinzione, per dialogare con le sfere del visuale e del cognitivo. La chiara delineazione amplia, in effetti, l’interazione tra la accurata ricerca legata al significato e alla traslitterazione e la precisione curata dell’armonia dei segni.
Parola e segno si mescolano, la tela diventa carta e la carta perde la sua accezione di mera superficie, in un continuo rimando di specchi in cui la parola è protagonista e si sostituisce alle sfumature cromatiche con i toni e i timbri del linguaggio, nell’intenzione di dare alle lettere stesse la solidità delle rappresentazioni visive.