Aurélien Villette – Dogma

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA FORNI
Via Farini 26, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

10,30-13 e 15-19 | sabato 10,30-13 e 16-19,30 | chiuso lunedì e festivi

Vernissage
18/09/2025

ore 18

Artisti
Aurélien Villette
Generi
arte contemporanea, personale

In esposizione una selezione di affascinanti scatti di luoghi di culto in abbandono appartenenti alla serie “Dogma”, realizzati in oltre cinquanta paesi del mondo.

Comunicato stampa

“Dogma” raccoglie affascinanti scatti di luoghi di culto in abbandono realizzati da Aurélien Villette in oltre cinquanta paesi del mondo.

La serie Dogma vuole rappresentare il precario legame tra la volontà umana di costruire luoghi di culto destinati a durare per l'eternità ed il loro effettivo stato di conservazione, dimostrando che nulla è statico, qualsiasi cosa si modifica e potrebbe nel tempo scomparire.

Il destino di questi edifici è legato ai tormenti della storia, al cambiamento di usi e costumi, al mutamento del territorio nonché all'alterazione degli equilibri ambientali.

Luoghi di culto si trasformano in non luoghi, testimoni silenti di una civiltà.

Da sempre grande viaggiatore, Villette va alla ricerca di paesaggi ed architetture fortemente segnati dalle tracce dell’uomo, spesso dormendo in questi luoghi abbandonati per trovare il momento più propizio per scattare.

E’ grazie al suo approccio "nomade" che il fotografo riesce a connettersi con il contesto, con la sua natura e la sua storia, e a sintetizzarlo nella fotografia. Quello che ne risulta è la rappresentazione dello “spirito del luogo”, inteso come l'anima di un territorio, ovvero la sua essenza profonda fatta di tutti quei caratteri tipologici, ambientali, morfologici e storici, che nella loro totalità lo identificano come unicum.

La mostra, realizzata in collaborazione con Arte in Salotto di Camilla Prini, prevede un allestimento composto da dieci opere di grandi dimensioni a testimoniare un prolifico ciclo fotografico iniziato nel 2012 e tuttora alimentato da nuovi scatti.

Significative le parole di Alessandra Quattordio, in un articolo recentemente comparso sul Corriere della Sera:

“Zaino in spalla, pochi viveri e tenda alla mano, Aurélien Villette (Le Chesnay, 1982) ha fatto del nomadismo il suo scopo di vita. Esplorare luoghi nascosti e abbandonati è infatti sempre stata per lui una missione da compiere fisicamente ogni giorno, ma documentare artisticamente grazie all’obbiettivo fotografico¬ – minuto per minuto, secondo il variare della luce e delle qualità atmosferiche ¬– angoli remoti e fragili è ora divenuto un compito imprescindibile. Il fotografo francese vuole infatti trasmettere alla memoria collettiva il messaggio della transitorietà delle cose, insieme al senso di meraviglia che sprigionano.

Il fotografo francese vuole trasmettere alla memoria collettiva il messaggio della transitorietà delle cose, insieme al senso di meraviglia che sprigionano.
(…)
Il titolo «Dogma» allude al senso di religiosità che esala dai luoghi raffigurati da Villette: adibiti in epoche passate al culto e oggi destinati, per vicende storiche e politiche, ad altre funzioni: abitazioni di soccorso, ovili, ricoveri, piccole fabbriche.

Le sue immagini, che sono parte di un vasto progetto ancora in fieri, parlano il linguaggio dell’eternità e al tempo stesso di drammatiche contingenze, là dove emigrazioni, guerre, persecuzioni religiose hanno impresso bruschi cambiamenti di rotta, se non addirittura il segno dell’oblio. Immergersi in architetture ricche ancora delle tracce del passaggio dell’uomo e della sua spiritualità permette al fotografo di appropriarsi del genius loci, e afferrare il significato delle cose. Dormire dunque su un tetto pericolante per catturare scorci altrimenti invisibili, piantare la tenda ai piedi di una semidistrutta iconostasi bizantina o annidarsi, per ripararsi dal freddo, fra balle di fieno depositate fra mura ornate di antichi affreschi rappresentano di certo aspetti ricorrenti del modus operandi dell’artista.
Originario dell’Île-de-France e cittadino del mondo, Villette affronta le sue peregrinazioni con la curiosità dello storico ma anche l’immediatezza del neofita. Più di cinquanta i Paesi da lui visitati. Spagna e Russia non hanno più segreti. L’Italia e la Francia suscitano in lui interesse per le architetture romaniche. Dell’Asia lo affascinano le culture misteriose. Poi ancora l’Europa: Bulgaria e Romania, soprattutto, con le rovine delle loro preziose cappelle disseminate fra boschi e vallate.”

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Aurélien Villette nasce nel 1982 a Le Chesnay, Francia. Vive e lavora a Parigi.