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Arte Veneta #69, il nuovo numero della rivista dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini edito da Electa, con significativi elementi di novità sia dal punto di vista grafico che editoriale, sarà presentato da Lionello Puppi e da Luca Massimo Barbero nell’ambito di Libri a San Giorgio, la rassegna delle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini.

Comunicato stampa

Arte Veneta #69, il nuovo numero della rivista dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini edito da Electa, con significativi elementi di novità sia dal punto di vista grafico che editoriale, sarà presentato martedì 7 ottobre 2014 alle ore 17 da Lionello Puppi e da Luca Massimo Barbero nell’ambito di Libri a San Giorgio, la rassegna delle novità editoriali della Fondazione Giorgio Cini. Fondata nel 1947 - sotto la presidenza di Giuseppe Fiocco e la direzione scientifica di Rodolfo Pallucchini - e divenuta nel tempo tra le più importanti pubblicazioni specialistiche di storia dell’arte, insieme all’altra rivista a cura dell’Istituto, Saggi e Memorie, Arte Veneta è uno strumento e punto di riferimento imprescindibile per gli studi storico-artistici.

In occasione della ricorrenza dei sessant’anni dalla nascita dell’Istituto di Storia dell’Arte, Arte veneta si presenta a studiosi e lettori in una veste editoriale e grafica profondamente rinnovata con un impaginato che ne migliora la leggibilità e un più ricco apparato di illustrazioni a colori. Allo stesso tempo ribadisce con forza l’impianto scientifico di alto livello che da sempre contraddistingue la pubblicazione, la ricchezza ed eterogeneità dei contenuti (architettura, pittura, scultura, miniatura, grafica, arti decorative), la varietà dei materiali proposti (saggi, segnalazioni, carte d’archivio, letture, mostre, restauri) e la tradizionale struttura che organizza i saggi critici secondo una scansione cronologica.

Gli argomenti trattati nel numero 69 di Arte veneta spaziano dal Trecento al Settecento, con importanti contributi scientifici che danno conto di alcune importanti scoperte. Si segnalano tra questi: la scoperta dell’inedita scultura con Cristo dello Szépművészeti Múzeum di Budapest, attribuita al veneziano Andriolo de’Santi e proveniente dalla chiesa di Sant’Agostino di Cremona; le novità sul giovanile Ritratto di uomo di Tiziano conservato alla Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, che accurate indagini e convincenti confronti portano a identificare con l’effigie di Giovanni Bellini; la ricostruzione dello straordinario e singolare “gabinetto degli specchi” di Ca’ Corner del ramo di San Polo, decorato da Giambattista Tiepolo nel 1741-1742. E ancora, per il Settecento: la pubblicazione di documenti inediti sui rapporti dal pittore napoletano Francesco Solimena e la committenza veneziana; e l’analisi degli ‘appunti’ del Taccuino italiano di Francisco Goya, dai quali emergono novità sui legami dell’aragonese con Venezia e Ca’ Farsetti.

Novità importante, per facilitare l’accesso a questo strumento fondamentale per gli studi dell’arte della Serenissima, è la pubblicazione in digitale, tramite e-book scaricabile gratuitamente, della Bibliografia dell’arte veneta, l’appendice della rivista dedicata all’informazione bibliografica relativa ad argomenti di interesse storico-artistico veneto, alla quale gli studiosi hanno sempre fatto riferimento come strumento di aggiornamento e orientamento.

La rivista “Arte Veneta” è stata fondata nel 1947, sotto la presidenza di Giuseppe Fiocco e la direzione scientifica di Rodolfo Pallucchini, come periodico trimestrale dedicato all’arte della Serenissima, «tra le zone più vitali della tradizione artistica italiana ed europea», come sottolineò l’editoriale del primo numero: punto di riferimento imprescindibile per gli studi storico-artistici, annoverabile tra le più importanti pubblicazioni specialistiche sull’arte veneta, la rivista ebbe il suo ‘quartier generale’ presso l’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Padova, dove Fiocco ricopriva la cattedra di storia dell’arte fondata nel 1929. La creazione nel 1954, in seno alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, dell’Istituto di Storia dell’Arte, organismo nato per rispondere alle istanze di rinnovamento, metodologico e critico, nello studio delle arti figurative, soprattutto in relazione agli ingenti danni bellici subiti dal patrimonio culturale, determinò un nuovo baricentro intellettuale della rivista a Venezia, anche grazie al fatto che il professor Fiocco fu nominato direttore dell’istituzione veneziana. Completamento al progetto che legò inscindibilmente le sorti della rivista all’Istituto di Storia dell’Arte fu lo spostamento della redazione nel 1976 sull’isola di San Giorgio.