Aquae
Un’esposizione itinerante nata per celebrare il 525° anniversario dello scavo del Cavamento Foscaglia, il grande Canale Collettore delle Acque Alte voluto dagli Estensi di Ferrara e dai Bentivoglio di Bologna che dal 1487 percorre e serve la pianura bolognese e modenese.
Comunicato stampa
Risorsa primaria e simbolo stesso della vita, via di comunicazione e volano di scambi mercantili e culturali, l’acqua è sempre stata un elemento da governare per garantire agli uomini la qualità ambientale su cui si fonda la nostra esistenza.
Dal 13 novembre approda a Nonantola la mostra “Aquae. La gestione dell’acqua oltre l’unità d’Italia nella pianura emiliana”, esposizione itinerante nata per celebrare il 525° anniversario dello scavo del Cavamento Foscaglia, il grande Canale Collettore delle Acque Alte voluto dagli Estensi di Ferrara e dai Bentivoglio di Bologna che dal 1487 percorre e serve la pianura bolognese e modenese.
Rileggere l’evoluzione dei processi di regolamentazione dei regimi idrici e la loro messa a sistema, significa compiere un viaggio a ritroso di qualche millennio. Fin dall’età del Bronzo, e poi con le grandi ristrutturazioni agrarie degli Etruschi e dei Romani, le bonifiche dell’uomo hanno plasmato il territorio, strappando terra da coltivare, regimentando acque, incanalando l’energia idraulica per il trasporto e la macinatura.
Su questo tema di drammatica attualità, la Storia insegna che il controllo delle acque non può che essere un’opera collettiva, basata sulla solidarietà e aliena dall’egoismo individuale.
Non è un caso che questa mostra nasca in Emilia-Romagna, una regione dove la gestione dell’acqua è un elemento fondamentale per l’economia e la vita da almeno 3500 anni, come ci insegna la grande vasca terramaricola rinvenuta a Noceto nel parmense.
Dopo San Giovanni in Persiceto, “Aquae” arriva a Nonantola, nella Chiesa di Santa Maria fuori le mura, dove sarà allestita fino al 26 febbraio 2012.
In questa seconda tappa, il percorso si arricchisce di alcuni pannelli dedicati alla gestione delle acque nel territorio nonantolano e alla Partecipanza agraria di Nonantola. Uno degli approfondimenti più interessanti fa riferimento al primo documento relativo all'attuale Canal Torbido, un discusso diploma risalente al 752 con cui il re longobardo Astolfo concede a S. Anselmo, fondatore della chiesa e del monastero di Nonantola, la Selva Gena, attraversata dall’omonimo corso d’acqua indicato nella cartografia antica con il nome di Gena o Zena (da non confondersi con lo Zena attuale), che prenderà in seguito il nome di Canale di Nonantola e infine di Canal Torbido.
La mostra “Aquae” ripercorre l’evoluzione del paesaggio padano, documentando con reperti, mappe, carteggi e materiale iconografico la gestione e tutela delle acque, dalla preistoria ai giorni nostri, nei territori oggi di pertinenza del Consorzio di Bonifica.
Particolare attenzione viene posta alla romanizzazione della pianura, con una finestra sulla centuriazione, tipica forma di governo del territorio che in vaste zone della pianura padana si è mantenuta fino ad oggi. Con la caduta dell’impero romano, cambia completamente l’assetto paesaggistico del territorio: vaste zone vengono sottratte al controllo dell’uomo e subiscono un progressivo impaludamento. Nascono così insediamenti fortificati (castrum), circondati da canali e fossati difensivi.
Solamente con la fine del Medioevo, l’uomo inizia una nuova attività di bonifica e riordino della pianura, che interessa anche una vasta area localizzata ai lati del Panaro. All’interno di questa fase ricade il trattato stipulato nel 1487 fra Giovanni II Bentivoglio e Ercole I d’Este per la realizzazione della prima imponente opera di bonifica idraulica, il Cavamento Foscaglia, meglio noto come Collettore delle Acque Alte. L’esposizione passa in rassegna anche i territori dei Pico e dei Gonzaga che adottavano il sistema dei “serragli” per arginare l’invasione delle acque.
Tutto questo anticipa una vera e propria politica nazionale di miglioramento fondiario che approda in età moderna alle opere di bonifica e alle istituzioni consorziali nate dal confronto fra interesse pubblico e privato giunte, con i necessari aggiornamenti e ammodernamenti, sino a oggi.
La rivisitazione di un sistema così complesso come quello delle acque e l’individuazione delle tappe salienti che ne hanno definito le caratterizzazioni storiche e strutturali ha richiesto un’ampia convergenza di ricerca, approfondimenti e condivisione delle informazioni. La mostra Aquae è soprattutto il frutto della collaborazione non solo di più soggetti istituzionali ma anche di diverse competenze professionali.
Archeologi, archivisti, storici, esperti di tutela del patrimonio culturale e salvaguardia del territorio hanno ridato sostanza e compattezza conoscitiva a una trama di rimandi e relazioni sul tema dell’acqua, realizzando un percorso versatile che sarà riallestito con lievi modifiche presso le altre sedi del Consorzio di Bonifica Burana: dopo San Giovanni in Persiceto e Nonantola, la mostra proseguirà a Sant’Agata Bolognese e Crevalcore, nella bassa modenese (Finale Emilia, Mirandola), ferrarese (Bondeno) e mantovana per approdare a Modena e in seguito ai comuni della montagna (Pavullo nel Frignano, Sestola, ecc.), arricchendo il proprio percorse con approfondimenti mirati. Una vera e propria mostra itinerante che attraversa come un corso d’acqua tutte le sue realtà.
La mostra è promossa da Consorzio della Bonifica Burana e Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto in collaborazione con Comune di Nonantola, Partecipanza Agraria di Nonantola, Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, Istituto Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione dell’Emilia-Romagna, Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-Romagna, Università degli Studi di Bologna (Dipartimento di Paleografia e Medievistica, Dipartimento di Discipline Storiche), Archivio di Stato di Modena, Archivio di Stato di Bologna, Archivio di Stato di Ferrara e ArcheoNonantola, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e della Provincia di Modena e il sostegno del Banco di S. Geminiano e S. Prospero
L’esposizione è corredata da una guida realizzata dal Centro Stampa della Regione Emilia-Romagna e reperibile presso il Museo Archeologico Ambientale di San Giovanni in Persiceto e la libreria specialistica Volumina di Bologna