Antonio Tamburro – Eros

Informazioni Evento

Luogo
SESTO SENSO ART GALLERY
Via Margutta 43 , Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
03/02/2021
Artisti
Antonio Tamburro
Generi
arte contemporanea, personale
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Il corpo della donna: dipinto, fotografato, ritratto nei dettagli e in movenze sensuali racconta la donna?.

Comunicato stampa

Sesto Senso Art Gallery è lieta di inaugurare la mostra di Antonio Tamburro Eros, mercoledì 3 febbraio 2021. L'ingresso sarà contingentato in relazione alle norme anti COVID-19.

La bibliografia sul tema dell’Eros è molto vasta e riguarda soprattutto singoli pittori, mentre sono ridotti i saggi e i testi complessivi sull’argomento. Il corpo della donna: dipinto, fotografato, ritratto nei dettagli e in movenze sensuali racconta la donna?. Attualmente la maggior parte delle immagini postate online di corpi di donne, fanno pensare ad un uso strumentale, spogliare per pubblicizzare al ritmo di algoritmi social. Nudi gratuiti. Manichini privi di personalità. In passato, invece, l’eros era fonte d’ispirazione per molti artisti, vi erano sia immagini esplicite che non. Si ricordano alcune ceramiche greche decorate con scene erotiche e gli affreschi di Pompei ed Ercolano, testimonianza di una civiltà aperta a tutti i costumi sessuali.
Eros per i greci si manifestava in una grande varietà di rapporti, ma il nudo femminile era raro nell’arte greca rispetto a quello maschile che prevaleva in tutte le forme artistiche. I romani invece nella loro arte parietale, nella scultura e nell'oggettistica domestica utilizzavano evidenti richiami fallici evocanti la fertilità della natura, che avevano più un significato propiziatorio e benaugurante, non esclusivamente erotico. Durante il Rinascimento le Veneri nude dipinte da Giorgione e da Tiziano erano prive dell’ideale divinizzato dal Botticelli, erano corpi veri. La Venere di Urbino: sguardo erotico, audace. L' intimità e l'interiorità della donna entravano in scena. Che dire poi di un Eros chiaramente espresso nei Modi di Giulio Romano?. Come si evinceva dalle parole di Vasari: “in quanti diversi modi, attitudini e positure giacciono i disonesti uomini con le donne” si intuiva aria di Controriforma. I Modi contenevano sedici immagini considerate disoneste, ma in realtà più che immagini disoneste venne messo in risalto il tono muscolare, amalgamato in pose ginniche. Secondo la ricostruzione della studiosa Betta Talvacchia costituirebbero il primo caso in Italia di una serie raffigurantes ituazioni sessuali esplicite. Solo stampe e xilografie si conoscono, gli originali non esistono più, diffusi da Marcantonio Raimondi. Nel Rinascimento il confine tra sacro e profano era sottile, sfumato. Molti erano i quadri religiosi carichi di allusioni erotiche. L’Eros ha sempre suonato alla porta degli artisti, pronti ad accoglierlo dall’ ingresso principale e da quello succursale. L’attuale uso martellante di corpi svestiti, nudi che girano nei media, nella pubblicità, nel web non hanno nulla da raccontare. Non hanno un’anima. Sono corpi inermi privi di sentimenti.
Contro questa smisurata sovraesposizione d’immagini, Antonio Tamburro dipinge senza sosta, si destreggia tra una pennellata ed un'altra ancora, predilige il colore nei suoi molteplici soggetti, ombrelli, strade, spiagge e donne sempre presenti nella sua pittura, comunicando uno stato d’animo, un’inquietudine, una gioia. Il tema dell’eros, ha sempre affascinato l’artista. Di recente la storica libreria Bocca di Milano ha presentato una poesia di Anais Nin, una nota scrittrice statunitense. La poesia con il titolo Sensualità è stata corredata da un disegno originale di Antonio Tamburro. La donna disegnata in una chiara posa sessuale è scarna di metafore, s’impone su carta pregiata, con tratto marcato non ricorre in fraintendimenti. In tutta la sua produzione non è mai mancato il tratto sensuale delle sue donne. Tamburro, artista italiano famoso in tutto il mondo, non si tira indietro dianzi a tale tema, ritorna con il suo pennello e plasma sulla tela corpi nudi, senza filtri, senza veli, corpi che ammaliano e disturbano nel contempo lo spettatore per la loro veridicità. In una società dove la pelle femminile è esposta compulsivamente, le tele di Antonio Tamburro, sono la metafora della creazione artistica. La sensualità ormai dispersa nell’infinta rete del web, irrompe, invece, in questi dipinti. Carne autentica e desideri nascosti sono mostrati senza filtri. Nel dipinto il Bacio, il corpo della donna è il fulcro della scena, come in un passo di danza, circondata da candido lenzuolo, si perde in un bacio. Frutto del suo inconscio, il collo languido - in contrasto con la posa perfetta- combacia del tutto con l’elmo di un guerriero, avvolto nell’ombra.
Nella Stanza Proibita un turbine di grigi si staglia alle spalle di una donna che mostra con eleganza le sue gambe, in un gioco di estasi e di inquietudini, il bicchiere vuoto di fianco e la camicia semi aperta, trasportano in un'altra dimensione. La donna in un atmosfera cinerea è in un atteggiamento voluttuoso, nell’atto di sfilarsi la lingerie viene assecondata dalla mano di un uomo che irrompe dal buio.

In mostra un insieme di quadri piccanti, spudorati e privi di moralismo riportano ad un autentico spirito carnale.

Maria Chiara Spiezia – Barbara Tamburro
BIOGRAFIA DELL'ARTISTA

Antonio Tamburro nasce nel 1948 ad Isernia. Frequenta l’Accademia di Belle Arti a Napoli. Si trasferisce a Roma nel 1968 e conclude gli studi all’Accademia di Belle Arti. A Roma Tamburro comincia ad esporre i propri lavori in alcune prestigiose gallerie, riscuotendo un buon successo di pubblico e di critica. Rientrato nella sua città natale, nel 1969, dipinge un ciclo di affreschi nella Chiesa di San Felice. Tra il 1970 e il 1973 l’artista frequenta gli ambienti culturali di Roma e Milano, stringendo amicizie con Orfeo Tamburi, Domenico Purificato, Giorgio De Chirico, Fausto Pirandello. La sua prima personale risale al 1972, presso il Palazzo Comunale di Perugia. In questi quadri c’è un richiamo alle origini, con un forte e violento cromatismo di stampo espressionista. Nel 1974 espone a Milano alla galleria “ La Porta”. E’ anche l’anno in cui comincia ad interessarsi alle problematiche sociali, in particolare all’abbandono e alla solitudine dei malati di mente, su ispirazione di reportage realistici. Nel 1979 alcune sue opere vengono pubblicate in “Arte in Umbria” edizioni Siglarte. Le sue opere cominciano ad essere pubblicate su varie riviste d’arte. In quel periodo e anche chiamato ad insegnare alla scuola d’arte di Spoleto che poi lascerà nel 1981 per dedicarsi esclusivamente alla pittura. Nel 1984 partecipa alla mostra collettiva “Itinerari, ricerca e misteri nell’arte” e al “Gianicolo Centro d’Arte” insieme a Burri, De Gregorio, Rambaldi ed altri. Nel 1985 realizza un grande affresco nella chiesa di S. Maria Assunta di Mantignana (PG) e un murale a Dozza, in provincia di Bologna, dove molti tra i maggiori artisti italiani hanno affrescato le facciate delle case. Nel 1989 esce sulla rivista “Arte Mondadori” un servizio dedicato al tema delle periferie e la stessa Mondadori pubblicherà un catalogo con un testo critico di Dario Micacchi e dell’artista Alberto Sughi. Nel 1991 tiene una personale intitolata “Le Giuliette di Tamburo” allestita nei suggestivi spazi della Casa di Giulietta a Verona. Il 1991 e inoltre l’anno in cui comincia a frequentare l’ambiente artistico romano. Conosce maestri quali Calabria, Sughi, Vespignani, Attardi e il fotografo Pino Settanni che lo inserisce nel suo libro di fotografie “La memoria e le Immagini ”, dedicato agli artisti e ai personaggi del cinema e della cultura. Nel 1999 tiene una personale alla Galleria Padua Art di Padova. Nel 2000 Partecipa ad Art Miami, con un catalogo curato da Raffaele Nigro. Nel 2001 sulla rivista “Arte In”, Paolo Rizzi pubblica un suo testo critico. Nel 2002 esce sul mensile “Arte Mondadori” un redazionale sui protagonisti della pittura contemporanea, intitolato “Il solitario della pittura”. Nel 2003, in occasione della Notte Bianca di Roma, partecipa alla collettiva presso la Galleria Michelangelo, insieme ad Attardi, Benaglia, Calabria, Possenti, Sughi, ed inoltre espone all’A.R.G.A.M, Primaverile Romana sul tema “Mitologia dell’immaginazione”. Questo sarà un anno ricco di eventi, infatti le mostre personali si susseguono sia in Italia che all’estero: personale presso la Galleria Barbara Ruez di Monaco; la Galleria di Augsburg; Sala Segantini in Svizzera, sede della stessa Fondazione. Nella sua crescita artistica Antonio Tamburro diventa sempre più duttile e poliedrico. Nel 2006 sarà protagonista di un’altra importante esposizione a Prato, nella sede di Confartigianato. In questo periodo “La Gazzetta dello Sport” gli commissiona la realizzazione del logo della Maglia Rosa, simbolo del novantesimo Giro D’Italia. E’ questo il suo primo importante approccio verso il genere sportivo. Il 2008 per Tamburro è un nuovo anno importante. Espone una personale in Austria alla Galleria Schlossparz, poi nel mese di marzo di quell’anno ha l’onore di dipingere e donare al Santo Padre, previa udienza, l’opera “Ritratto di Papa Benedetto XVI”. Il Ritratto, dalle prevalenti tonalità bianche e azzurre, mantiene nei colori di luce, gialli e ocra, il forte cromatismo di stampo espressionista caratterizzante la pittura di Tamburro. L’opera e presente all’ingresso della Libreria di Papa Benedetto XVI a San Pietro. Sempre nel 2008 realizza il manifesto per i Campionati del mondo di ciclismo di Varese, in seguito realizza una personale alla Galleria d’Arte 6° Senso di Roma, dal titolo “Il ciclismo e i suoi protagonisti”. Nel 2009 il Comando generale della Guarda di Finanza affida a Tamburro l’incarico d’illustrare il calendario storico del Corpo e nel mese di aprile partecipa alla collettiva “Artisti italiani in Russia” presso la galleria Svetlana Serebtyakova di San Pietroburgo. Nel mese di giugno è invitato a partecipare all’esposizione d’arte “Eternologie”, presso Casa Italia CONI, in occasione dei XVI Giochi del Mediterraneo Pescara 2009. Le sue opere di grandi dimensioni dedicate al ciclismo vengono cosi presentate nel quartier generale degli Azzurri. Il 10 dicembre 2009 inaugura a Palazzo Venezia di Roma la sua prima mostra antologica “Il senso del tempo” con una rassegna di opere che vanno dal 1980 al 2009. Nel febbraio 2010 è presente nella collettiva “Italian Olympic Spirit” presso Casa Italia CONI XXI Giochi Olimpici invernali Vancouver 2010. A giugno partecipa a un’altra collettiva di genere artistico sportivo a Villa Glicini Club Scherma Torino, Parco del Valentino: “L’arte per i Mondiali Calcio 2010”. L’esposizione verrà inoltre presentata ai pre-mondiali del Sestriere, in occasione del ritiro della Nazionale e comunicata da Rai Sport2. Il 6 agosto inaugura a St. Moritz una personale volta prevalentemente alle tematiche del Jazz in sintonia al contesto del Festival del Jazz di St. Moritz. Il 10 settembre presenta una nuova personale alla Galleria der Pinakothek der Moderne di Monaco di Baviera. Il 16 settembre, alla Galleria Primo Piano di Venezia, tiene una mostra dal titolo “Le metropoli dell’indifferenza”, che verrà spostata subito dopo alla Galleria Miniaci di Milano. L’11 novembre 2010, presenta al Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara, una doppia personale insieme al figlio Marco: Antonio e Marco Tamburro “Dal colore al bianco e nero”. Dal 20 gennaio al 20 febbraio 2011 tiene una personale alla Galleria d’Arte 6° Senso di Roma, dove espone una serie di opere inedite sul tema degli ombrelli. Dal 14 al 28 marzo 2011 espone con una personale a San Pietroburgo. Dall’ 8 al 29 maggio 2011 tiene una mostra nell’ex chiesa di San Domenico a Ravenna: “Ravenna e il Giro d’Italia”, dedicata al mondo del ciclismo e ai grandi del ciclismo italiano, da Bartali e Coppi a Pantani. Il 14 ottobre 2011 tiene una personale a Berlino alla Galerie Lacke Farben dal titolo “Spuren und Farben der Stadt” – “Graffi e colori di una citta”. In mostra sono esposti dipinti che vanno dall’ultimo tema degli ombrelli fino alle metropoli e alle donne solitarie nei caffè. Il 19 gennaio 2012 inaugura a Monaco di Baviera una mostra personale alla Galerie an der Pinakothek der Modern di Barbara Ruetz. Il 29 gennaio 2012 inaugura la mostra pubblica “ColorAZIONE – L’azione colore in Gaetano Pesce e Antonio Tamburro” presso il Centro Altinate San Gaetano di Padova. Il 3 febbraio 2012 inaugura la mostra antologica “La pittura di Antonio Tamburro tra passato e presente” presso il Centro servizi camerali Galeazzo Alessi di Perugia. Il 9 febbraio 2012 inaugura una mostra personale alla Galerie Schloss Parz di Grieskirchen in Austria. Il 25 giugno 2012 espone le sue opere al Grand Hotel Villa Serbelloni a Bellagio, uno degli alberghi piu antichi ed eleganti di tutta la zona del Lago di Como. In occasione delle XXX Olimpiadi dei Giochi estivi di Londra che si tengono dal 27 luglio al 12 agosto 2012, inaugura la mostra “Contemporary Art Prolessi – 5 views of an Olympic City”, nell’ambito della mostra “Tradition and Innovation – Italian Olympic Spirit” presso Casa Italia CONI, al Queen Elisabeth II Conference Centre Westminster di Londra. Il 15 agosto 2012 inaugura la seconda mostra personale presso lo spazio di Maura Wasescha a St.Moritz. In questa occasione espone un grande dipinto “Polo a St.Moritz”, come omaggio a questo splendido sport invernale. Nel 2012 e anche il vincitore del prestigioso Premio Internazionale San Valentino d'Oro a Terni per la sezione pittura. In passato il premio è stato assegnato ad altri grandi artisti come Massimo Campigli, Alberto Burri, Piero Dorazio, Ugo Attardi e Giacomo Manzu. Il 19 aprile 2013 ha preso parte alla mostra ARGAMARTE al Museo Crocetti di Roma. Il 13 luglio 2013 inaugura una mostra personale a Monaco di Baviera alla Galerie Hegemann. Sempre a luglio e invitato a partecipare alla mostra internazionale di pittura e grafica "L'estate romana", a cura di Renato Nicolini presso lo spazio Gangemi Editore di Roma. Il 21 settembre 2013 e stata inaugurata una sua personale a Crema presso la Fondazione San Domenico. Nel 2014 inaugura una mostra personale alla Galerie Alain Daudet di Toulouse e una mostra personale "Der Auftritt der Malerei" Galerie Schlossparz a Grieskirchen in Austria. Nel 2015 inaugura le seguenti mostre: personale Galerie Lacke Farben, Berlino. Mostra "Visione dell'uomo" Galerie Hegemann, Munchen. Mostra "Voyage a l'Italienne" Galerie Alain Daudet, Toulouse. Mostra e performance artistica con Heinz Beck, 6° Senso Art Gallery, Roma. Mostra Miart Gallery, Milano. Nel 2016 inizia ad esporre i suoi dipinti alla Ransom Gallery di Londra. Nel 2017 inaugura una personale alla Galleria Art Club di Parigi ed espone nuovamente a St.Moritz durante le gare internazionali di Polo e durante il Campionato mondiale di Sci. Nel 2019 inaugura una mostra alla Galleria Sesto Senso di Roma sul tema delle spiagge. Nel 2020 espone nuovi dipinti insieme a quelli sul Polo al Grand Hotel des Bains Kempinski di St.Moritz. A ottobre del 2020 espone con una mostra personale dal titolo “Antonio Tamburro– un pittore senza schemi” a Villa dell'Abba, sede dell'Azienda Alifax, Polverara (PD).