Antonio Piga – A mia immagine

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA VANNA CASATI
Via Borgo Palazzo 42 interno, Bergamo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lun-sab 16,30-19,30

Vernissage
18/02/2012

ore 18

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Antonio Piga
Curatori
Ilaria Bignotti
Generi
arte contemporanea, personale

Il rapporto tra opera e artista e’ di grande intensita’: complici i materiali utilizzati, i capelli e la carta, elementi per antonomasia leggeri e fragili che diventano alter ego del corpo dell’artista.

Comunicato stampa

Antonio Piga. A mia immagine: fin dal titolo, la mostra personale che inaugura Sabato 18 febbraio presso lo Studio Vanna Casati Arte Contemporanea, curata da Ilaria Bignotti, introduce il pubblico in un percorso particolarmente coinvolgente dove il rapporto tra opera e artista è di grande intensità: complici i materiali utilizzati, i capelli e la carta, elementi per antonomasia leggeri e fragili che diventano alter ego del corpo dell’artista, suo prolungamento mutevole con il quale, anche, ridisegnare lo spazio espositivo. Presenti in culture geograficamente e cronologicamente distanti, ora come ex-voto, ora come feticci, ora quali elementi di opere o documenti di performances, i capelli sono, nella ricerca artistica tra XIX e XXI secolo, materiale duttile e denso di rimandi iconografici e simbolici. La loro mutevole storia e le loro diramate funzioni rientrano come naturale stratificazione d’immagini e di riferimenti – come memoria, nell’opera di Antonio Piga che, non va dimenticato, è di origini sarde e dunque, per “DNA”, conserva traccia dell’arte del ricamo e della tessitura, del racconto e della narrazione stratificatesi nella sua terra.

Il titolo della mostra, A mia immagine, contiene tuttavia una netta dichiarazione di identità e di appartenenza: come se l’artista volesse dirci che i capelli utilizzati da egli stesso si dipartono e sono destinati, complice l’operazione salvifica e metamorfica dell’arte, a diventare albero, costellazione, nuovo viaggio. L’opera è così specchio del suo artefice, i capelli rivendicano il proprio ruolo di “trame sottili” capaci di tessere una identità che deve disperdersi per ritrovarsi.

Nello spazio-studio di Vanna Casati, una trama di capelli tesi perpendicolarmente dal pavimento al soffitto, in posizione centrale rispetto alla stanza, traccia l’idea di un tronco d’albero, o di un cono di luce, o di un percorso verticalizzante che s’impatta con la volta della galleria: qui, i capelli si dividono, diramano, moltiplicano e diffondono, abbracciando l’intera superficie in un occhieggiare di segni e tratti che scorrono fino alle pareti, per tornare al centro dal quale traggono la loro spinta propulsiva. Il senso di transitorietà e l’idea di passaggio tra un dentro e un fuori, tra tempo personale e tempo collettivo, si rintraccia anche nelle opere di diversa dimensione su carta che completano la mostra: solo in alcuni punti il capello emerge e percorre la superficie diversamente e ossessivamente forata in un gioco di pieni-vuoti che le conferisce un aspetto moiré. Sono, queste, solo alcune delle affascinanti questioni che l’opera di Antonio Piga saprà stimolare nei confronti del visitatore, chiedendogli di condividere, “a sua immagine”, il mutevole manifestarsi della vita e dell’arte.