Antonia Campi – Le ceramiche. Geometrie impossibili

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DIOCESANO
Corso Di Porta Ticinese 95, Milano, Italia
Date
Dal al

dal martedì alla domenica, 10-18, lunedì chiuso.

Vernissage
03/12/2012

ore 18

Contatti
Email: info@museodiocesano.it
Patrocini

prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese

Artisti
Antonia Campi
Curatori
Paolo Biscottini, Anty Pansera, Mariateresa Chirico
Uffici stampa
CLP
Generi
arte contemporanea, personale
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In occasione del suo novantunesimo compleanno, l’esposizione ripercorrerà oltre sessant’anni di carriera di una delle protagoniste del design italiano.

Comunicato stampa

Dal 4 dicembre 2012 al 6 gennaio 2013, il Museo Diocesano di Milano ospita l’antologica di Antonia Campi (Sondrio, 1921), una delle protagoniste del design italiano del Novecento, in occasione del suo novantunesimo compleanno.
Curata da Anty Pansera, Mariateresa Chirico e Paolo Biscottini, prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, l’esposizione ripercorre oltre sessant’anni di carriera, mettendo in luce la passione e la capacità della designer nello scegliere, impastare e plasmare le argille con cui crea e anima le sue opere.
Il periodo indagato va dai primi lavori degli anni Cinquanta a quelli più recenti, nati dalla collaborazione con Antonella Ravagli, (Antò la loro firma congiunta), con la quale ha realizzato per Montecitorio un grande pannello in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, con ELICA (Elisabetta Bovina e Carlo Pastore) e con Alfredo Gioventù e Daniela Mangini.

Artista e scultrice per formazione, Antonia Campi, altresì chiamata ‘Neto’, è approdata al design attraverso la Società Ceramica Italiana di Laveno, dove era entrata come operaia nel 1947 e di cui divenne direttore artistico negli anni Sessanta. Nella manifattura all’epoca diretta da Guido Andlovitz, la Campi era entrata, giovanissima, dopo aver frequentato il Collegio delle Fanciulle e i corsi dell'Accademia di Brera, dove si è diplomata in scultura con Francesco Messina.
Succeduta nel 1962 a Guido Andlovitz nella direzione della Società Ceramica Italiana, dal 1971 dirige il Centro Artistico unificato della Società Ceramica Italiana e della Richard - Ginori e in seguito il Centro Design della Pozzi - Ginori. In questo ruolo assume il compito di seguire l'intera produzione dell'azienda, dai servizi da tè e caffè, vasi, piatti, soprammobili ai sanitari e alla rubinetteria.
Con lei, anche il bagno diventa uno spazio da vivere e non solo da utilizzare. Ecco i sanitari che sembrano creature dei boschi, che vivono di colori e forme nuove, che abbandonano quel rigore che li caratterizzava.

Nel 2011 è stata insignita del Compasso d’Oro alla carriera, dopo esservi già stata segnalata nel 1956 per il progetto di utensili ancora oggi esposti al MoMa di New York. Antonia Campi si è dedicata alla progettazione in svariati settori, dai sanitari e piastrelle agli oggetti d’uso quotidiano, dalle porcellane artistiche alla sperimentazione di gioielli, riuscendo a reinterpretare in chiave originale il quotidiano e proporre oggetti in uso da sempre come vere e proprie sculture, cariche di una valenza estetica ben definita. Poi l’attenzione ai colori, vivaci e brillanti, in particolare con le celebri creazioni in bianco e nero dove i due toni divengono fantasmagoria di geometrie.
Operando soprattutto con la terraglia forte, ma anche con la porcellana, Antonia Campi crea per la Società Ceramica Italiana originalissimi pezzi che confluiscono in tre collezioni: gli Articoli Fantasia, le Serie limitate e i Pezzi unici, con un continuo passaggio da un settore all’altro a segnalare, da un lato, un’inesauribile forza creativa, dall’altro la necessità di soddisfare anche le esigenze produttive e le richieste commerciali dell’azienda, istanze cui la designer è sempre stata molto sensibile e che spiegano come alcune forme modernissime, proposte con smalti e accostamenti accesi e insoliti, siano anche presentate con decori di aspetto più convenzionale e “rassicurante”, più facilmente accettabile da un pubblico di gusto tradizionale.
Senza ripudiare il design, ovvero la creatività messa a servizio dell’utilità, la Campi si cimenta con la scultura, raggiungendo esiti di assoluto interesse, sempre fedele ai “suoi” materiali.

A novant’anni, Neto continua a lavorare, creando opere sempre più personali, ad indicare una creatività sempre più libera, ariosa, felice. Non più legata alla produzione di oggetti d’uso, progettazione che l’ha coinvolta lungo tutta la carriera professionale, sciolta da ogni vincolo e necessità, “gioca” con l’argilla, che plasma con superba maestria e che piega in realizzazioni continuamente nuove.

Catalogo in mostra.

Milano, novembre 2012