Antonello Ghezzi – Amore libera tutti

Informazioni Evento

Luogo
ME VANNUCCI ARTE CONTEMPORANEA
via Gorizia 122 , Pistoia, Italia
Date
Dal al

Apertura sabato 19 dicembre 2020, via Gorizia 122, dalle 11.00 alle 20.00
Fino al 14 febbraio 2020, da mercoledì a sabato, 09.30-12.00 / 16.30-19.30
Domenica, lunedì e martedì su appuntamento

Vernissage
19/12/2020

ore 11

Artisti
Antonello Ghezzi
Curatori
Manuela Valentini
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra personale Amore libera tutti di Antonello Ghezzi – un duo artistico formato da Nadia Antonello e Paolo Ghezzi – si sviluppa nello spazio della Galleria ME Vannucci di Pistoia, già sede dell’azienda ferroviaria Storai.

Comunicato stampa

"AMORE LIBERA TUTTI - una mostra che abbiamo progettato per la Galleria Vannucci da più di un anno, forse due. Quando ancora si poteva toccare, abbracciare, stringere chiunque. Quelli che ami e anche chi conosci appena. Da allora è cambiato tutto e queste opere fatte di relazioni umane, tracce di strette di mano ed esortazioni al romanticismo, acquistano un significato nuovo".

Antonello Ghezzi

La mostra personale Amore libera tutti di Antonello Ghezzi – un duo artistico formato da Nadia Antonello e Paolo Ghezzi – si sviluppa nello spazio della Galleria ME Vannucci di Pistoia, già sede dell’azienda ferroviaria Storai. Un tempo dedicato al lavoro meccanico, l’ambiente si trasforma oggi in un’officina di idee e cultura, frutto della creatività e dell’intelletto degli artisti.

Antonello Ghezzi sono riusciti a ricreare un’atmosfera calda e accogliente, in linea con la tematica principale della mostra, a cura di Manuela Valentini: l’amore, da intendere come legame affettivo tra persone che si vogliono bene; un omaggio alle unioni sentimentali che consente di celebrarle come valori preziosi da proteggere e custodire.

Nelle sale post-industriali della galleria sono state allestite 13 opere, di cui 8 pensate appositamente per l’occasione. Si tratta prevalentemente di installazioni intese a portare l’arte nella vita quotidiana, al fine di generare nuove e straordinarie prospettive da cui guardare al mondo. Nuvole, cieli stellati e semafori che danno un magico “via libera per volare”, non soltanto veicolano messaggi di romanticismo, solidarietà e leggerezza, ma contribuiscono anche a rendere possibile ciò che potrebbe esistere soltanto nelle fiabe.

Il nucleo centrale della mostra è rappresentato dalla parte più performativa e partecipativa del progetto. Si tratta di Stringere lo spazio (di me e te), un’installazione site-specific composta da una serie di piccole sculture in terracotta. I primi di giugno, poco dopo la fine del lock-down, la Galleria Vannucci ha chiesto al pubblico di riunirsi due alla volta e di stringersi forte le mani per imprimere quell’unione in un frammento di argilla. Si sono create così delle impronte, spesso involontariamente a forma di cuore, da concepire come testimonianze tangibili di un legame affettivo. Un’esaltazione dei rapporti sentimentali talmente potente da arrivare persino ad elevarli ad opere d’arte.

Tuttavia, la mostra tratta anche il tema dell’infanzia, a cui è dedicato il titolo. Amore libera tutti, infatti, evoca il gioco forse più popolare al mondo: nascondino. Come colui che si nasconde e vince raggiungendo la “tana” senza farsi scoprire dal compagno di gioco, il duo propone l’amore come dolce “arma” per vincere sulle ostilità della vita. Inoltre, a nascondino è impossibile giocare da soli, bisogna essere almeno in due. Una velata esortazione a socializzare, nonché un invito a non scordarsi l’importanza dei rapporti interpersonali, nonostante l’emergenza sanitaria ci stia mettendo a dura prova.

A proposito di infanzia, assolutamente pertinenti sono anche le opere che rientrano nella serie delle Altalene (2020). Si compongono di specchi – materiale assai caro al duo – che consentono di sconfinare in un universo altro, dominato solo ed esclusivamente dalla nostra fantasia. Su quel supporto sono incise frasi – come Sempre Insieme (2020), Spingiamoci Oltre (2020) e Tienimi Forte (2020) - che affidano alla poesia il compito di traghettarci in quella dimensione onirica che desidereremmo diventasse realtà. D’altronde chi o cosa meglio dell’arte può aiutarci a realizzare i nostri sogni?

Tuttavia, per ritornare al periodo che stiamo vivendo, significativa è anche Scrivimi (2020), un’opera che si compone di uno specchio e di uno scrittoio in legno. In questo modo gli artisti invitano lo spettatore a sedersi e a prendersi del tempo per scrivere una lettera, munendoli di carta e penna, da inviare realmente ad una persona cara. In un mondo in cui il processo digitale sta investendo e rivoluzionando la maggior parte dei settori, Antonello Ghezzi propongono una romantica inversione di tendenza finalizzata a sostituire, almeno per un’ora, l’universo artificiale del computer con la naturalezza delle tradizioni, fatte di gesti semplici e sentimenti veri.

Infine, tra le tredici opere in esposizione, si distingue Attesa dell’amore (2020). Anche in questo caso gli artisti si sono avvalsi di uno specchio ritrovato recentemente dai proprietari della galleria in un vecchio deposito e che, negli anni ’20, arredava la sala d’attesa della Stazione Ferroviaria di Pistoia. Quella superficie ha riflesso i volti sorridenti di quanti si sono ricongiunti dopo la lontananza, ha visto le lacrime di quanti, al contrario, si sono detti addio o semplicemente ha accolto i pensieri di coloro che vi sono frettolosamente passati davanti. Antonello Ghezzi si sono riappropriati di quell’oggetto per attribuirgli una nuova vita, nel tentativo di mantenere un legame con una storia che, ancora oggi, ha tanto da raccontare.

ANTONELLO GHEZZI

Antonello Ghezzi è un collettivo di artisti composto da Nadia Antonello e Paolo Ghezzi. Il duo, nato nel 2009 e con sede a Bologna, ha esposto a New York presso Brooklyn Wayfarers, in Giappone al Sound Festival del design di Hamamatsu, al Gnration of Braga in Portogallo, all’Istituto Italiano di Cultura ad Atene, al Museo Davia Bargellini di Bologna, alla Galleria Tanit e al Centro BIEL di Beirut, all’Usina del Arte a Buenos Aires, alla Pinacoteca di Bologna, alla Biennale di Mosca, al Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce a Genova, al Sarajevo Winter Festival, al Blik Opener nei Paesi Bassi, al Petit Bain a Parigi, all’Arsenale di Verona, al CIFF di Copenhagen, al Miasto Ogrodów di Katowice e al Parlamento Europeo a Bruxelles. Lavorano con scienziati e imprese, portando l’arte nella vita quotidiana attraverso installazioni che combinano tecnologia, realtà e poesia.