Antonella Bardi – Profili di scena

Informazioni Evento

Luogo
SIMULTANEA SPAZI D'ARTE
Via San Zanobi, 45 r, Firenze, Italia
Date
Dal al

lun. - ven. 16.00/19.00 sabato su appuntamento

Vernissage
16/11/2013

ore 17

Artisti
Antonella Bardi
Generi
arte contemporanea, personale
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L’esperienza combinatoria del suo collage si muove all’inizio degli anni Duemila dalla scomposizione e ricreazione di fragili presenze vegetali, mantenendo da una parte la visione, seppur fantasticamente ricreata nell’immaginario, della loro origine floreale, e dall’altra parte rendendo omaggio alla memoria artigianale di reliquie e caleidoscopi.

Comunicato stampa

Antonella Bardi, artista di collage nata a Poggibonsi (Siena) l’8 aprile 1963, si dedica a molteplici attività artistiche e didattiche. Insegnante di danza contemporanea, jazz e classica, coreografa e docente nella Scuola Primaria, inizia a sperimentare con la tecnica del collage nella seconda metà degli anni Novanta, al culmine di un lungo periodo di riflessione sulla natura.

Sempre attratta dall’incessante moto naturale, ha abitato nella campagna toscana, costante fonte di ispirazione. Ha concepito un percorso creativo anche grazie alle inclinazioni del padre che con la famiglia scelse di vivere nel borgo medievale di Linari, ove nacque in lei l’interesse per i fossili, dei quali è ricercatrice; tali presenze di un lontanissimo passato le hanno suscitato l’amore per l’antichità e l’esigenza di preservare una materia che si trasforma nel tempo.

Per realizzare i suoi lavori, ne individua, seleziona, raccoglie e conserva le componenti, proteggendole secondo formule esclusive da lei stessa ideate e sperimentate. Ogni opera è un pezzo totalmente unico, che evoca quindi i momenti di scoperta e raccolta degli elementi costitutivi, oltre al processo originale di composizione di essi secondo la tecnica del collage.

Consapevole che lo sguardo artistico contemporaneo consista anche nella frammentazione di un equilibrio, come espresso dalle arti della danza e della musica moderna, ha introdotto questi contenuti nelle sue coreografie. Entro il medesimo percorso, si è dedicata a rielaborare e combinare i materiali del collage, nella percezione che proprio come nella figura umana il movimento e l’espressione sono costituiti da segmenti vivi, lo stesso accade nelle arti visive.

L’esperienza combinatoria del suo collage si muove infatti all’inizio degli anni Duemila dalla scomposizione e ricreazione di fragili presenze vegetali, mantenendo da una parte la visione, seppur fantasticamente ricreata nell’immaginario, della loro origine floreale, e dall’altra parte rendendo omaggio alla memoria artigianale di reliquie e caleidoscopi.

Questa allusione alla dimensione artigianale si è progressivamente allontanata nell’impiego di superfici di lavoro più ampie. Il collage si è aperto ad accogliere materiali più densi e aspri, in un’espansione del concetto stesso di Natura. Forma e colore scoprono una forza plastica di sempre maggior spessore, che nei collages più recenti si esprime anche attraverso la narrazione e il moto.

Nell’ultima produzione, di costante ispirazione teatrale e letteraria, il regno vegetale viene sottoposto ad elaborazioni che agli elementi naturali associano derivati di fattura umana. Il suo impegno e la sua ricerca si incentrano maggiormente sulla valorizzazione e sperimentazione di ulteriori materiali, e sulle illusioni generate dalla loro trasformabilità. La danza e i recenti spettacoli coreografici da lei creati hanno intensificato l’interazione con le arti visive. Nella serie di collages “Profili di Scena” è in corso una crescente unificazione tra la visualità e la dimensione coreografica.

Suoi collages sono stati proiettati come sfondi e scenari per suoi stessi spettacoli coreografici di SguardiDanza. Dal 2004 il website dell’associazione ICAMus (www.icamus.org) si avvale di sue creazioni per illustrare un progetto concertistico su versi della poetessa Emily Dickinson. Critici illustri sono intervenuti in supporto delle sue opere, apparse su riviste e pubblicazioni, e presentate in varie rassegne; interviste con lei sono state trasmesse in podcasting.

Nella prospettiva unitaria e complessa delle numerose mostre d’arte monografiche realizzate, ha esposto raggruppamenti di opere secondo percorsi stilistici e di risonanze interne.