Antica Cartografia d’Italia
La mostra vuole proporre una raccolta di circa 200 antiche carte geografiche d’Italia e stampe di battaglie del Risorgimento della collezione Gianni Brandozzi realizzate dal XV al XX secolo.
Comunicato stampa
In occasione delle Celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, la mostra “Antica Cartografia d’Italia” ospitata presso il Complesso del Vittoriano dal 1° febbraio al 4 marzo 2012, vuole proporre una raccolta di circa 200 antiche carte geografiche d’Italia e stampe di battaglie del Risorgimento della collezione Gianni Brandozzi realizzate dal XV al XX secolo.
L’esposizione, a cura dell’Unità Tecnica di Missione per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia - Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Associazione Culturale Giovane Europa, è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia e sarà inaugurata martedì 31 gennaio alle ore 18.30 presso il Complesso del Vittoriano.
La mostra
Come sottolinea Paolo Peluffo, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e Consulente del Presidente del Consiglio per le Celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia durante l’anno delle Celebrazioni, “C’è un solo simbolo – nelle ricerche sull’immaginario sedimentato nelle abitudini mentali degli italiani – che contenda al tricolore la natura di segno principe dell’identità nazionale. E’ lo “stivale”; la “penisola”. Con la sua forma così peculiare è la cartina geografica dell’Italia che assume forma di simbolo e che taluni pensano addirittura di iscrivere nel bianco della nostra bandiera, tanto essa appare caratterizzante di chi siamo, anzi di “dove” siamo […] Che cosa sarebbe successo se i direttori del Ministero dell’Istruzione del 1861 avessero scelto una carta diversa per le nostre scuole? Se per esempio, avessero scelto la carta che ci propone la Collezione Brandozzi, realizzata proprio nel 1861 con l’Italia vista dalle Alpi, dall’”alto” letteralmente. A noi, vista così, appare “a rovescio”, ma evidentemente non è così: è semplicemente l’Italia vista “dall’Europa” […] Questa Italia della piantina Brandozzi non è affatto rovesciata, anzi è posta nella giusta prospettiva: si capisce l’importanza del mare, che è la dimensione del possibile sviluppo economico e civile dell’Italia, dimostra che il Sud d’Italia non c’è: è il mare; dimostra la proiezione e la vicinanza fisica della Grecia, della penisola balcanica, della Tunisia. Ripartiamo dunque dalla geografia, dalle carte, non certo pensando a una loro oggettività, ma interrogandole per le storie che ci raccontano. Questa è l’esperienza eccezionale di questa straordinaria collezione […] E’ l’inizio di un nuovo viaggio che abbiamo il dovere di tentare nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia”.
Il lungo percorso che nel 1861 addiviene alla concordanza tra Stato e Nazione per molti aspetti ci è restituito dalla cartografia storica. Un contributo sostanziale per fissare l’immagine della nazione viene dato dalla cartografia e dalla geografia. Oltre alle carte marcatamente propagandistiche e legate all’azione, esiste una produzione cartografica dal contenuto politico meno diretto, ma destinata a giocare un ruolo non marginale nella delineazione dei caratteri costitutivi dell’identità italiana nei secoli. Ogni prodotto cartografico notoriamente sottende una finalità, sia essa pratica, oppure encomiastica o anche ideologica, finalità che presiede alle scelte dei criteri per la realizzazione del disegno cartografico. La carta dunque è sempre espressione di un progetto culturale, mercantile, militare o di altra natura. Inoltre, il messaggio che una antica carta geografica può trasmettere va ben al di là del suo valore artistico o collezionistico. Più di un libro essa, per il suo carattere di estrema sintesi, delinea un vivido affresco sulle conoscenze di un determinato periodo storico.
La rassegna si articola in quattro aree tematiche.
Il percorso tra le antiche carte d’Italia dal XV al XIX secolo inizia dalle affascinanti immagini delle prime carte tolemaiche, con un’Italia appena abbozzata, come in un prezioso incunabolo cartografico. Da questi spunti iconografici, inizia un graduale processo raffigurativo che porterà, nel giro di un secolo, ad immagini via via più perfette e rispettose della realtà. In particolare sarà esposta la prima carta d’Italia a stampa del 1478.
Tra le opere esposte si segnala "La Tabula Peutingeriana", la carta costantiniana realizzata nel IV secolo raffigurante l’itinerario di viaggio all’interno di tutto l’impero romano. Si tratta quindi della più antica carta da viaggio non solo d’Italia ma d’Europa e paesi limitrofi. L’opera esposta è stata stampata in Italia ed è composta da 12 fogli per una lunghezza totale di circa 8 metri.
All’interno della mostra sarà possibile ammirare preziose rappresentazioni moderne del ‘500 e ‘600, l’Italia di Augusto Sylvanus del 1511 prima carta stampata a due colori in xilografia, opere del cartografo veneziano Coronelli, l’Italia figurata del Wischer, rare carte seicentesche dello Scherer che mancano alle principali biblioteche italiane, inclusa la biblioteca Vaticana.
Carta simbolo della mostra è “Panorama Italiano” del 1861, voluta da Cavour per festeggiare la nascita del nuovo stato; la carta, molto rara, manca alle principali biblioteche d’Italia.
Molto ricco è l’apparato delle carte risorgimentali con delle vere chicche inedite sulla guerra del ’48 a Roma con stampe da dagherrotipi.
L’ultima sezione è dedicata all’Italia nelle carte satiriche, una raccolta di carte umoristiche dove vengono rappresentate le tensioni politiche dei vari paesi d’Europa tra ‘800 e ‘900.
La mostra diventa così un importante strumento di approfondimento, una sorta di grande lente di ingrandimento che facilita la lettura della storia e la ricerca delle origini d’Italia.