Ansarinia | Bächli | Mendieta

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Via Alessandro Stradella 7, Milano, Italia
Date
Dal al

10 marzo | 11 maggio 2016
martedì - sabato h. 10.00-13.00 | 15.00-19.30 e su appuntamento

Vernissage
10/03/2016

ore 19

Artisti
Ana Mendieta, Silvia Bächli, Nazgol Ansarinia
Generi
arte contemporanea, personale
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Tre mostre: seconda mostra personale dell’artista svizzera Silvia Bächli, seconda mostra personale dell’artista cubana Ana Mendieta, prima personale in Italia dell’artista iraniana Nazgol Ansarinia.

Comunicato stampa

La Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare la seconda mostra personale dell'artista svizzera Silvia Bächli.

Negli anni l’artista ha realizzato principalmente lavori su carta, sperimentando tecniche e formati diversi e sviluppando un linguaggio pittorico formalmente immediato e minimale che cela, però, una ricerca del tutto personale sulla linea.
Le opere in mostra, realizzate tra il 2013 e il 2015, sono una sintesi degli ultimi sviluppi del suo lavoro, da un punto di vista sia del colore che del gesto.

Per Silvia Bächli il disegno è azione e narrazione. Le sue linee hanno una direzione precisa, come se stessero raccontando una storia o persino più storie contemporaneamente quando, per esempio, s'intersecano, si rincorrono o si sovrappongono l'una sull'altra, più o meno ordinatamente. Lo spettatore è quindi invitato a leggere e interrogare questi segni e allo stesso tempo a indagare gli spazi vuoti che vengono a crearsi. Per l'artista, infatti, “disegnare è creare spazio” ed è per questo che nelle sue opere la pittura ha un così stretto rapporto con i margini del foglio: è un po’ come, sempre usando le sue parole, “lavorare con e contro” questi margini. Non è un caso che la massima dimensione dei lavori corrisponda alla massima apertura delle sue braccia.

Il titolo della mostra è tratto dalla raccolta poetica It (1969), capolavoro della scrittrice danese Inger Christensen, che l'artista ammira molto per l'attenzione che entrambe condividono per la forma, e da cui spesso trae spunto per i suoi lavori. È stato il caso, ad esempio, anche dell'installazione che Bächli ha realizzato per il padiglione svizzero durante la 53° Biennale di Venezia (2009), dedicata proprio alla poetessa e ispirata allo stesso passo che dà il titolo a questa mostra: “Questo. Questo è stato. Ora è cominciato. È. Persiste. Si muove. Avanti. Diventa. Diventa questo, questo e questo. Va ancora più avanti. Diventa altro. Diventa di più. Combina altro con di più e diventa costantemente altro e di più.”.

Silvia Bächli (Baden, 1956) ha avuto numerose mostre personali in prestigiose sedi museali come, ad esempio: Frac Franche-Comté, Besançon (2015); Staatliche Graphische Sammlung, Pinakothek der Moderne, Monaco (2014); Kunstmuseum St. Gallen, Svizzera, (2012); Centre Pompidou, Parigi, Museo Serralves, Porto (2007), Mamco, Ginevra (2006), Museée d'art moderne et contemporain in Strasbourg (2002). Nel 2009 ha rappresentato la Svizzera alla 53° Biennale di Venezia.

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Ana Mendieta
via a.stradella 1
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La Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare la seconda mostra personale dell'artista cubana Ana Mendieta.

Saldamente ancorata alla realtà – e allo stesso tempo tormentata da un'interiorità profondamente segnata da avvenimenti tragici – in soli tredici anni di carriera Mendieta ha sperimentato con vari media, dalla performance al video, dalla fotografia al disegno, alla scultura.

La pratica artistica di Ana Mendieta ha sempre indagato lo stretto rapporto tra Arte e Natura, che nel suo lavoro è molto intenso e talvolta spinto al limite, soprattutto nell'uso che l'artista fa del proprio corpo. In molte performance, infatti, il corpo diventa il mezzo col quale l'artista si ricongiunge alla Natura, in una sorta di rito spirituale e viscerale che assume anche valore simbolico di rinascita. Come ha più volte dichiarato l'artista, “la cultura è memoria della storia” ed è in questo senso che il corpo è quindi non solo testimone, ma anche veicolo della nostra memoria collettiva.

Vincitrice del Prix de Rome per la scultura, nel 1983 Mendieta si trasferisce da New York a Roma, una città che amerà molto soprattutto per il suo rapporto con la Storia. Nel periodo di residenza presso l'American Academy in Rome, Mendieta ha la possibilità di sviluppare la sua tecnica scultorea, in particolare con materiali come la terra e i tronchi d'albero, ma si dedicherà molto anche al disegno.

Il progetto espositivo si concentra proprio sulla produzione di questo periodo, in particolare su un corpus selezionato di disegni – inchiostri, acquarelli, matite – che porteranno poi alla realizzazione delle sculture. In mostra anche il libro di litografie Duetto Pietre Foglie, realizzato sempre durante il soggiorno romano, e un prezioso taccuino del 1981 con alcuni studi preparatori.

Tra le maggiori mostre personali di Ana Mendieta (L’Avana, 1948-1985): Covered in Time and History, the films of Ana Mendieta, NSU Art Museum Fort Lauderdale; Katherine E. Nash Gallery, Minneapolis (2015-2016); She got Love, Castello di Rivoli, Torino (2013); Ana Mendieta: Earth Body, Sculpture and Performance 1972-1985, Whitney Museum of American Art, New York; Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Smithsonian Institution, Washington D.C.; Des Moines Art Center, Des Moines and Miami Art Museum, Miami (2004); Ana Mendieta (1948-1985) – Body Tracks, Neues Museum Luzern, Lucerne and Fries Museum, Leeuwarden (2002).

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Nazgol Ansarinia
via a.stradella 4
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La Galleria Raffaella Cortese è lieta di presentare la prima personale in Italia dell'artista iraniana Nazgol Ansarinia.

Ansarinia analizza il quotidiano della sua città, Teheran: esamina e rielabora oggetti ed eventi di tutti i giorni facendo emergere le loro relazioni con la società iraniana contemporanea, indagando la sfera privata in relazione al più ampio contesto socioeconomico e architettonico.
La mostra ruota intorno a tre progetti aperti che ben rappresentano il lavoro dell'artista e i suoi recenti sviluppi.

Fondamentali nella sua produzione sono i disegni della serie Reflections/Refractions, che esplorano visivamente le complessità del quotidiano. Varie trame geometriche, spesso utilizzate per evocare un ideale di bellezza per il loro ordine e la loro simmetria, sono applicate ad alcuni lavori a specchio, contribuendo a distorcere la realtà di tutto ciò che riflettono.

Per il suo ultimo progetto Membrane, invece, l'artista parte proprio dalla città. Negli ultimi anni, infatti, Teheran sta assistendo a un intenso processo di ridefinizione urbana, caratterizzato dal sorgere sempre più frequente di alti complessi residenziali in luogo di precedenti e più bassi edifici. Sebbene questi edifici siano distrutti, uno strato dell'immobile demolito rimane sulla parete comune agli edifici adiacenti. Membrane è l'impressione monumentale di questa parete, mappata dall'artista con uno scanner 3D a ricreare una sorta di modello tridimensionale del muro, che tiene in sé traccia di una parte dell'edificio distrutto.

In mostra anche una nuova scultura della serie Pillars. L'artista osserva le nuove case in città, in cui le colonne neoclassiche perdono la loro funzione strutturale divenendo l'ultima dimostrazione di ricchezza del nuovo ceto medio. Ansarinia utilizza le colonne con molta ironia, legandole ad alcuni articoli della Costituzione iraniana che invitano a riflettere sui problemi socio-economici della vita quotidiana. La mostra di Nazgol Ansarinia è dunque, allo stesso tempo, documento e rielaborazione di una società stratificata e in rapida evoluzione.

Nazgol Ansarinia (Teheran, 1979) vive e lavora a Teheran. Nel 2015 ha partecipato alla 56° Biennale di Venezia, presso il padiglione iraniano; nel 2011 e 2007 ha esposto alla Biennale di Istanbul e nel 2009 le è stato riconosciuto l'Abraaj Capital Art Prize. Tra le sue mostre collettive: DUST, Centre for Contemporary Art Ujazdowsku Castle, Varsavia; Adventure of the Black Square: Abstract Art and Society 1915-2015, Whitechapel Gallery, Londra (2015); Longing Persia, Exchange and reception of art in Persia and Europe in the 17th Century & Contemporary Art from Tehran, Museum Rietberg, Zurigo; Safar/Voyage, The Museum of Anthropology at the University of British Columbia, Vancouver (2013); When Attitudes Became Form Become Attitudes, Museum of Contemporary Art Detroit, Detroit / CCA Wattis Institute for Contemporary Arts, San Francisco (2012).