Anna Arendt – Vanishing

Vanishing è la prima mostra in Italia di Anna Arendt. E’ una mostra di ricordi, di affetti e di dolore. Un progetto fotografico che ha impegnato Anna Arendt per molti anni.
Comunicato stampa
«Per quanto tempo esiste la memoria?
Passarono tutti quegli anni, un secolo intero e anche di più. Come una farfalla in una giornata estiva arriva su un fiore e in un batter d'occhio scompare.
Ma la nostra pelle porta con sé la memoria, le pietre, gli alberi, l'aria, la pioggia
e le nostre lacrime portano con sé la memoria.»
V E R N I S S A G E E X H I B I T I O N
sabato O4 ottobre 2O25
dalle 19 alle 22
presso
INTERZONE GALLERIA
Via Macerata 46
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PRESENTAZIONE & BOOK SIGNING
domenica O5 ottobre 2O25
ore 18
presso
DAYLIGHT SCHOOL
Via Macerata 34/36 – Pigneto
«Mi chiamo Anna Arendt. Ma non è questo il nome che mi hanno dato i miei genitori quando sono nata.
Sono nata e ho trascorso la mia vita nella Repubblica Democratica Tedesca. Era una dittatura. Molti di noi vivevano nella paura. La Stasi era ovunque. Avevo 24 anni quando cadde il Muro. Mia figlia aveva 2 anni. La Stasi venne sciolta. Ma la paura rimase.»
Vanishing è la prima mostra in Italia di Anna Arendt. E' una mostra di ricordi, di affetti e di dolore. Un progetto fotografico che ha impegnato Anna Arendt per molti anni, nella ricerca della propria memoria e di ciò che inevitabilmente può svanire improvvisamente.
comunicato MOSTRA
Anna Arendt è nata a nel 1964 a Lipsia, è una fotografa e artista visiva che vive e lavora a Berlino. Si è laureata alla Kunsthochschule Berlin-Weißensee (1989-94) in Belle Arti e Scenografia e ha poi ricevuto una borsa di studio di un anno dal DAAD per studiare fotografia alla School of Visual Arts di New York (1995-96). Per 15 anni ha lavorato come scenografa e costumista per opera, prosa e teatro di figura, collaborando con registi di teatri in Germania e Svizzera (Ruth Berghaus, Peter Konwitschny e Horst- Joachim Lonius). Tra i lavori di fotografia: diari di viaggi a Mosca e New York. Parallelamente al suo lavoro artistico, lavora anche con persone disabili in un laboratorio d'arte, condividendo la gioia dell'espressione creativa