Angelo Savarese – Provocazioni

  • PAVART

Informazioni Evento

Luogo
PAVART
Via Giuseppe Dezza 6b 00152, Roma, Italia
Date
Dal al

da lunedì a venerdì ore 11-18

Vernissage
18/06/2014

ore 18

Generi
arte contemporanea, personale
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La Galleria Pavart ospita una personale di Angelo Savarese. Saranno presentate una selezione di opere dell’artista, unitamente all’opera “Provocazioni”, che da nome alla mostra, anteprima assoluta di una nuova sperimentazione di Savarese: la “tela di vetro”.

Comunicato stampa

Il confronto tra la trasparenza del vetro e la rigidità della materia, ha stimolato la creatività dell’artista nella realizzazione di un’opera contemporanea libera da schemi, mantenendo lo stile pittorico che lo contraddistingue, ma proiettando la sua ricerca verso una nuova dimensione. Velia Littera, curatrice dell’evento che si svolgerà nel suggestivo spazio
Pavart di Trastevere a Roma, ancora una volta riesce a stimolare l’estro artistico con argomenti e contenuti nuovi, sfidando le convenzioni.
“"VIOLENTA E INFLESSIBILE, RAGIONI AL DI LA DI OGNI RAGIONE, DI OGNI PURA CERTEZZA, FORMA, COLORE………….” (Angelo Savarese 2014)
Intervento critico di Romina Guidelli
“Come l’immagine del piombo che diventa oro”. C’è qualcosa dietro la scrittura, Angelo la dipinge. C’è qualcosa dentro la scrittura, Angelo la tira fuori.
La sua, è arte della materia che racconta. Un raffinato processo pittorico gli consente di sperimentare un altro medium,senza mai abbandonare il prescelto: la pittura cerca la parola. Ecco come nasce un accordo possibile, complesso,intenso, concettuale e libero. Angelo costruisce lettere a piombo sulla tela, attraverso una tecnica informale che sperimenta il valore del gesto controllato fino a rendersi parola, generando un segno che racconta mentre si racconta. Il discorso dell’artista sull’opera, infatti, nasce da materia pulsante e acquisisce spessore per mezzo del colore, accentuando le qualità specifiche di ogni elemento pittorico adoperato e sottintendendo al peso concettuale dello scritto che sorregge. La penna di metallo di Angelo non sovrasta la pittura, ma incide la tela fino al punto di ferire l’immagine,
sempre evanescente, dipinta sullo sfondo; per affiorare in superficie, poi, come un’ecchimosi, come un dolore: come l’emozione. Come il coraggio di osare fino al limite senza attraversarlo, perché di quell’istante d’incontro massimo e d’unione assoluta, il quadro stesso rappresenta la testimonianza. Le possibilità combinatorie offerte della pittura e dalla parola, diventano, quindi, potenziale in espansione. Il “contenitore” quadro è un reperto magico: la prova di una scrittura
privata che diventa collettiva e che prima ancora di raccontare, evoca e si esprime per mezzo della tecnica artistica. Tanto che parola stessa, nei quadri di Savarese, sembra perfino scultura,perché contiene l’anima vigorosa di una pietra dura. Come l’immagine del piombo che diventa oro. Alchimia di tutti gli elementi, possibile solo all’arte, solo all’artista.