Angelo Sarleti – Narciso/Narcosi

Informazioni Evento

Luogo
VILLA ROSPIGLIOSI
via Firenze 83, Prato, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

gratuitamente su appuntamento cell. 348.7814430

Artisti
Angelo Sarleti
Curatori
Riccardo Farinelli
Generi
arte contemporanea, personale

NARCISO/NARCOSI è il progetto espositivo di Angelo Sarleti realizzato negli spazi della storica Villa Rospigliosi di Prato, a cura di Riccardo Farinelli, con la direzione di Chorasis-LoSpaziodellaVisione e il contributo di Toscanaincontemporanea2025 e Publiacqua.

Comunicato stampa

NARCISO/NARCOSI è il progetto espositivo di Angelo Sarleti realizzato negli spazi della storica Villa Rospigliosi di Prato, a cura di Riccardo Farinelli, con la direzione di Chorasis-LoSpaziodellaVisione e il contributo di Toscanaincontemporanea2025 e Publiacqua.

NARCISO/NARCOSI , composto da una serie di interventi site specific, pone una riflessione su alcune dinamiche contemporanee riguardanti il mondo dell’informazione e le sue manipolazioni e deformazioni. Interrogativi critici su una informazione fluida, una nuova realtà generata e costituita non più da verificate fonti scientifiche ma omessa, manipolata o elaborata da dati algoritmici.

Le opere pensate da Sarleti per Villa Rospigliosi sembrano evocare queste situazioni. Il progetto prevede lo spostamento fisico del visitatore da un luogo all’altro degli ampi spazi. Gli interventi disposti tra il giardino all’italiana, la grotta-ninfeo, il prato, gli spazi espositivi della rimessa, creano una sorta di itinerario tra la quotidiana percezione del reale nelle società contemporanee, dove vero e falso si mescola divenendo intercambiabile e dove, in tempi di social e simultaneo bombardamento comunicativo, assuefatti e narcotizzati, si accettano surrogati della realtà come parte della verità stessa.

Così sul grande prato antistante la Villa, disteso sull’erba Doppelganger, un telo calpestabile in rete microforata mesh di 10x10 mt. Riporta fedelmente a grandezza naturale stampata la facciata della villa, durante l’inaugurazione i visitatori hanno dato luogo ad un picnic intrattenendosi sull’opera, entrando in diretta relazione con quel doppio, falsa allusione di parte di un vero esistente. Al termine della mostra il grande telo sarà ripiegato in modo da formare un blocco di un mt 1x1 e posto negli spazi espositivi interni della villa.

carla carbone

Estratti dal testo del curatore Riccardo Farinelli :

"Gli spazi di Villa Rospigliosi sono dunque stimolo concreto al dipanarsi delle considerazioni, dove i lavori di Sarleti procedono spesso per assonanza o per contrasto, mettendo in dialogo spazi storici con la contemporaneità, in un continuo rimando di senso.

Questo accade, ad esempio, con il video in loop che dà il titolo all’intero progetto, NARCISO-NARCOSI, il quale marca l’inizio di un ideale percorso a tappe sulla via di una cosciente presa d’atto. Il rapporto serrato con la statua tardo rinascimentale, alla cui base è collocato, l’invito a mettere in relazione i vari elementi e lasciare che le suggestioni generate liberamente agiscano, rende leggibile un rischio possibile: l’eccesso di edonismo, che pare caratterizzi questo tempo, può produrre un generale assopimento della capacità critica, messa già a dura prova da un eccesso di informazione, la quale pare generare incertezza e smarrimento più che un aiuto alla conoscenza. È quanto caratterizza CROSS, lavoro collocato nel giardino all’italiana, il quale pare come attraversato da voci sovrapposte, diffuse da quattro cellulari collocati in quattro dei grandi vasi di limoni che ornano i lati dei vialetti, attraverso i quali gli speaker dei quattro telegiornali più diffusi annunciano le notizie del giorno. Non sfugge il contrasto tra l’ordine rinascimentale del giardino e il disordinato diffondersi delle notizie.

Sul prato troneggia una stampa a grandezza naturale della facciata della Villa, con la quale entra in dialogo. Il titolo, DOPPELGANGER, aiuta a dare senso ad una scelta che può apparire stravagante. Il termine tedesco può infatti essere tradotto come doppio o alter ego. Il falso che simula il vero, inizialmente riconoscibile, nella ripetuta quotidiana convivenza finisce per essere accettato come parte del vero. L’opera installativa ben si abbina ad alcuni sacchetti pieni di pop-corn appoggiati su alcuni tavoli, sui quali è stampata una grossa Q , che sta per Qanon, teoria cospirazionista diffusa sul web. I sacchetti sono distribuiti ai visitatori, i quali sono invitati a consumarne il contenuto anche sulla stampa della facciata la quale, diventando tappeto da pic-nic, completa la sua accettazione.

In tanta fluidità, dove vero e falso si mescolano e paiono intercambiabili, si può sentire la necessità di dati oggettivi, cercando una razionalizzazione della realtà. È la volontà che sembra giustificare SENZA TITOLO, opera composta da cinque tele di diversa dimensione, dipinte nelle due facciate con colori diversi e poste su altrettanti tondini di ferro, come fossero una sorta di asciugamani. La visibilità differente dei due colori sta a rappresentare la diversa percezione, statisticamente rilevabile, della comunità scientifica rispetto ai leader economici e sociali in riguardo a cinque precise categorie di problemi individuati dal Global Risks Report 2025: ambientali, sociali, geopolitici, economici, tecnologici.

Il percorso, segnalato dall’artista, nei meandri della quotidiana percezione del reale nelle società contemporanee ha la sua conclusione con CREATOR, video proiezione che mostra inappuntabilmente come nella variegatezza e nella ripetizione qualsiasi parola, dalla più scontata alla più evocativa, finisce per perdere il senso di se stessa. Così si consente l’accostamento senza conflitto di concetti e modi di pensare fra loro assai diversi, se non addirittura opposti, generando quell’assopimento, quella narcosi collettiva evidenziata dall’inizio.

Si osserva così, con crescente sbigottimento, scorrere seicentosessantasei immagini diverse della parola fascism, ben comprendendo che ogni Pathos è bandito. Nel dire che tutto è uguale, si opacizza l’arte e la pittura. E la risata del Diavolo si espande. "

Angelo Sarleti

Nato a Reggio Calabria nel 1979. La sua ricerca passa da una sofisticata ricerca formale che da scelta estetica diventa necessario approfondimento analitico dei soggetti “ritratti”, con la finalità di rendere visibile quell’informazione in più che può contribuire ad una migliore interpretazione della realtà.

Tra i più significativi progetti espositivi, le personali Too big to fail (2016) presso la galleria SIX di Milano, IN/OUT (2015) presso il Musil di Cedegolo (BS), SPECIFIC (2014) presso la galleria civica G.Segantini ad Arco, Antologia (2013) presso ViaFarini a Milano, MAMMONA (2012), Bilionaires (2009) e Not here (2006), realizzate presso la galleria ARTRA di Milano; mentre tra i progetti collettivi, nel 2023 Pittura italiana oggi alla Triennnale di Milano, nel 2021, nel 2022 Ligera allo Scalo Lambrate di Milano, Mostra senza opere alla Galleria/galleria di Ortona, nel 2019 Les Sublime Archive_Revolution, Suomi19 a Helsinki, nel 2017 Arte e Tecnologia, arte contemporanea italiana al Museo di Lan Wan, Qingdao (Cina) nel 2015 Le declinazioni della pittura, da Francesco Pantaleone Arte Contemporanea a Palermo, nel 2014 Allegoria, la pittura oltre se stessa da Fuoricampo Bruxelles. Tra i programmi di residenza e workshop internazionali a cui ha preso parte, Centre International d’Accueil et d’Echanges des Récollets nel 2006 presso la Dena Foundation for Contemporary Art di Parigi e Networking, Prato nel 2003 (visiting professor Meshac Gaba). Dal 2011 al 2018 inoltre si occupa di realizzare e curare le infografiche per gli annuarii scientifici dell'IRCCS Fondazione Don Gnocchi, Milano.

ChorAsis–LoSpazioDellaVisione. APS, associazione culturale di sostegno agli artisti, sperimentazione, produzione di progetti espositivi e promozione di forme d’arte contemporanea con sede presso la settecentesca villa Rospigliosi (già villa Aldobrandini) di Prato. Il progetto di ricerca indaga sulle relazioni tra il passato e il presente, in dialogo tra arte, natura e storia e in costante rapporto di interazione con il territorio. Punto focale la cura del processo creativo, artisti sono invitati a rapportarsi liberamente con gli ambienti della villa e il suo parco giardino nella creazione site specific di opere e interventi installativi, performativi, laboratoriali. Dal 2019 ad oggi ChorAsis ha realizzato 27 progetti espositivi.