Andy Warhol all’asta a Bolzano

All’incanto andrà il disegno realizzato per Lucio Amelio esposto in mostra a Napoli nel 1978.
Comunicato stampa
E’ nata a Bolzano come una piccola casa d’aste all’incirca vent’anni fa ed oggi è la prima casa d’aste dell’Alto Adige, leader nel mercato dell’arte che va da Innsbruck a Verona. Nel 2021 fu record assoluto per un’opera di Leo Putz e i fatturati, sempre in crescita negli ultimi anni, hanno fatto parlare della Bozner Kunstauktionen, questo il nome della casa d’aste, anche al di fuori dei confini altoatesini.
Il 3 giugno, a Bolzano, tra i quasi 400 lotti che andranno all’incanto, tra cui opere di Mauro Reggiani, Giuseppe Santomaso, Giulio Turcato, Lucio Fontana, Emilio Isgrò e Piero Dorazio, ci sarà anche il disegno a carboncino del 1978 “ Omaggio a von Gloeden” di Andy Warhol, proveniente dalla Fondazione Lucio Amelio. ( Base d’asta 30mila euro).
Fu proprio nel ’78 che Lucio Amelio decise di affidare ai tre
artisti, Joseph Beuys, Michelangelo Pistoletto e Andy Warhol,
alcuni interventi basandosi sulle fotografie realizzate a Capri, agli inizi del Novecento dal fotografo tedesco, il Barone Wilhelm von Gloeden. Con quei disegni, di cui andrà all’asta a Bolzano quello di Warhol, il gallerista Lucio Amelio realizzò una mostra a Napoli nel 1978.
Il carboncino raffigura un nudo maschile languidamente nella posa tipica delle foto ‘800-‘900esche del Barone Wilhelm von Gloeden (1856-1931), quel tedesco geniale, sperimentatore della fotografica artistica, pioniere della citazione arcadica in chiave erotica e della ricostruzione di corpi con pochi veli e tanti travestimenti, che certamente non poteva passare inosservato a Warhol.
Fu proprio Amelio a chiedere, infatti, agli artisti amici di realizzare disegni ispirandosi alle fotografie di Von Gloeden, che apprezzava tanto l’Italia: Taormina fu la sua terra d’elezione ma visse anche tra Napoli e Capri, ospite della grande dimora d’inizio Novecento sul monte Tiberio.
All’asta a Bolzano, tra le tante opere del Novecento italiano, anche una vignetta storica del ’26 di Mario Sironi ( base d’asta 10mila euro). L’illustrazione apparsa sul giornale “ Il Popolo d’Italia” il 15 luglio del 1926 venne realizzata quando cominciano i lavori del Monumento alla Vittoria di Bolzano e rappresenta una piccola Italia che prende per mano un contadino sud tirolese gigante, accompagnandolo al monumento. Per l’artista si tratta di una vera e propria provocazione nei confronti della popolazione locale di lingua tedesca. Non dimentichiamo che Sironi, con le sue vignette, ha marchiato la storia del disegno politico, oltre ad avere influenzato, con le sue opere, l’arte italiana a lui successiva.
Di Emilio Isgrò andrà all’incanto il libro tipografico in box di legno e plexiglass su testo di Hegel (Base d’asta 30mila euro). L’opera, nel 2023, è stata esposta ai Musei di Palazzo dei Pio di Carpi nella mostra Sillogismo del Cavallo, che raccoglieva 47 opere di Isgrò, tutte inerenti al mondo della filosofia, a testimonianza dell’intenso rapporto avuto dal Maestro con questa disciplina a partire dagli anni Sessanta.
Mentre dell’artista romano padre dell’astrattismo Piero Dorazio ci sarà in asta un’opera del 1962 Pilota XV , olio su tela, (Base d’asta 40mila euro).